Sarà il nuovo strumento a coprire la differenza tra gli 1,76 miliardi chiesti al mercato e la cifra che verrà effettivamente sottoscritta
Il fondo Atlante debutta, almeno sulla carta, andando come previsto in soccorso di Unicredit per l’aumento di capitale della Popolare di Vicenza. Il gruppo di piazza Gae Aulenti, che era unico garante della ricapitalizzazione da 1,76 miliardi dell’istituto veneto, ha infatti firmato con la Quaestio sgr di Alessandro Penati, che gestisce il fondo, un accordo di subentro in base al quale Atlante si farà carico dell’impegno. Mettendo quindi sul piatto l’intera cifra che non verrà sottoscritta dal mercato.
Unicredit, come Intesa Sanpaolo, contribuisce con 1 miliardo di euro al nuovo fondo che stando a quanto comunicato finora destinerà appunto la maggior parte della propria dotazione (il 70%) a coprire gli aumenti di capitale, mentre il 30% dovrebbe servire a rilevare crediti deteriorati.
“L’intervento del fondo, che avrà efficacia al raggiungimento degli obiettivi di raccolta minima, è coerente con le sue finalità istituzionali ed è subordinato al conseguimento delle necessarie autorizzazioni e approvazioni da parte delle competenti Autorità (Bce, Banca d’Italia e Consob) ed al rispetto dei vincoli regolamentari del fondo stesso”, si legge nella nota diffusa da Quaestio.