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Ecuador, terremoto di magnitudo 7,8 nella zona costiera. Sale a 350 il numero delle vittime

Il sisma è stato registrato nel tardo pomeriggio di sabato ed è stato avvertito anche in Perù. Il presidente Rafael Correa, rientrato dall'Italia per l'emergenza, ha fatto sapere che la situazione è molto grave

I morti sono centinaia ma, probabilmente, il loro numero è destinato ad aumentare nelle prossime ore. Il presidente dell’Ecuador Rafael Correa ha riferito che è salito a 350 il numero delle vittime provocate dal terremoto di magnitudo 7.8 che ha colpito il Paese nella serata di sabato. Il violento sisma si è sviluppato lungo la regione costiera settentrionale dell’Ecuador, ed è stato avvertito fino in Perù. A darne notizia sono i media locali, i quali riportano anche il commento del vice-presidente Jorge Glas, il quale ha sottolineato la particolare “complessità” della situazione nella zona balneare di Pedernales, dove si è registrato l’epicentro del sisma, difficile da raggiungere per le squadre di soccorso.

Correa, che invece si trovava in visita istituzionale a Roma, ha fatto sapere con un tweet l’intenzione di anticipare il suo rientro in patria, per monitorare da vicino la situazione d’emergenza. Il presidente ha anche fatto sapere che la situazione è “molto grave” a Portoviejo e Pedernales ed ha espresso il suo “amore infinito” per le famiglie dei defunti, invitando i suoi compatrioti ad avere coraggio.


Il sisma si è scatenato sabato verso le 18.58 ora locale in un’area balneare tra le località costiere di Cojimies e Pedernales nella provincia di Manabì e adiacente alla vicina Esmeraldas. Il Geophysical Institute (IG) del Politecnico Nazionale, responsabile della sorveglianza sismica e vulcanica nel paese, ha detto che sei ore dopo la scossa principale sono state registrate più di 60 scosse di assestamento  e non ha escluso che questo tipo di scosse possa continuare per ore o giorni. Dopo il disastro, il governo ecuadoriano ha dichiarato lo stato di emergenza nelle province di Esmeraldas, Manabi, Guayas, Santo Domingo de los Tsáchilas, Los Rios e Santa Elena, così come lo stato di emergenza in tutto il territorio nazionale.

A Pedernales una bimba è stata tratta in salvo dopo essere rimasta sepolta per oltre 20 ore. La piccola – che era bloccata tra le macerie di un edificio al fianco della sede del comune di Pedernales, la cittadina devastata dalla forte scossa di sabato scorso – è stata trasportata nell’ospedale allestito provvisoriamente nello stadio locale.