Roma, 19 mar. (Labitalia) - L'avvento dell'intelligenza artificiale e gli effetti sul mondo delle tlc, in un futuro sempre più segnato dall'innovazione per servizi all'avanguardia per gli utenti. Ne ha parlato, intervistato da Adnkronos/Labitalia, Andrea Missori, amministratore delegato di Ericsson Italia
Nel contesto attuale di rapida evoluzione delle reti verso soluzioni software e Ai-based, quali sono le principali strategie di Ericsson per integrare l'intelligenza artificiale nelle infrastrutture di rete? In che modo queste innovazioni stanno trasformando il modo in cui concepite e fornite servizi?
L’intelligenza artificiale aumenta la domanda di capacità, di prestazioni e di efficienza delle reti di telecomunicazione. Il nostro approccio è duplice. Da un lato lavoriamo per portare l’Ai nelle reti, integrandone le funzionalità in prodotti e servizi, e usandola per creare reti che si autogestiscono, si orchestrano, rispondono in modo adattivo alle diverse richieste e realizzano gli intenti per cui sono programmate. Dall’altro, allo stesso tempo le reti devono funzionare al meglio per supportare l’Ai. È un circolo virtuoso. L’Ai, il 5G e il cloud sono i tre pilastri integrati della trasformazione digitale e per la creazione di nuove opportunità per gli operatori di telecomunicazioni e per i loro clienti.
Con l'espansione del 5G evoluto, quali progetti e iniziative di punta sta attualmente portando avanti Ericsson per massimizzare il valore aggiunto per i clienti e gli operatori? Come si inseriscono queste iniziative nel più ampio ecosistema del 5G?
Ericsson sta creando le reti di nuova generazione, potenti, aperte e programmabili che sono necessarie per la prossima fase della digitalizzazione. Per esempio, in quest’anno soltanto prevediamo di lanciare sul mercato più di 100 nuovi prodotti di rete che rispondono a queste caratteristiche, e permettono di accelerare l’implementazione del 'vero 5G' - standalone, su reti in banda media. Siamo un mondo mobile first: l’80% della popolazione mondiale accede alla rete via mobile; quindi, è necessario creare le condizioni perché queste reti supportino tutte le applicazioni e tecnologie di oggi e del futuro. A partire dall’AI. Reti che offrono connettività differenziata – garantita nelle sue caratteristiche per ottimizzare un determinato utilizzo, un’applicazione, un processo – sono fondamentali se vogliamo portare il potenziale del 5G nel mondo industriale, nelle infrastrutture critiche.
A che punto siamo nel passaggio da demo e casi d'uso a reali opportunità di monetizzazione nel campo del 5G? Quali passi considera essenziali per capitalizzare l'attuale convergenza di tecnologie e reti?
Il momento in cui passare su larga scala dalla fase 'delle demo' e della ricerca dei primi casi d’uso alla realtà è adesso. Al 'Mobile World Congress' c’erano i progetti concreti realizzati da quegli operatori che hanno puntato al 5G evoluto, e stanno costruendo le reti di nuova generazione che abilitano applicazioni e servizi per il mondo industriale, per le infrastrutture e i consumatori. Il punto è accelerare. L’Europa è ancora indietro, l’Italia a sua volta non sta facendo abbastanza, e i problemi da affrontare sono legati alla necessità di un consolidamento del mercato - che aiuti ad avere più forza per investire - a tematiche normative e alla necessità che anche i player industriali comprendano il valore aggiunto di una connettività mobile di nuova generazione.
Potrebbe descrivere come le demo immersive presentate qui al MWC, come il viaggio in tram con realtà aumentata, illustrano la direzione futura di Ericsson nel campo delle esperienze utente avanzate? In che modo queste tecnologie migliorano l'engagement del consumatore?
Abbiamo usato la metafora del tram per portare i visitatori dell’evento in un viaggio nel futuro. La realtà aumentata, ingrediente importante delle applicazioni mostrate, insieme ai wearable - smart glass, visori – è il tipo di tecnologia più vicina all’esperienza consumer che rappresenta plasticamente cosa è possibile fare, e cosa serve fare, per permettere di sfruttare appieno l’innovazione tecnologica, e le sempre più numerose applicazioni basate su Ai che possono entrare nella vita quotidiana.
Reti 5G evolute sono necessarie per garantire l’esperienza d’uso fluida, senza interruzioni, e ubiqua da parte degli spettatori. Le loro capacità devono essere tali da poter gestire 'sulla rete' la potenza che non è possibile avere a livello di device; servono latenze bassissime e, quando si tratta di offrire esperienze premium, con il 5G evoluto è possibile garantire la connettività differenziata. In questo modo possiamo offrire mentre facciamo gaming, o mentre siamo in viaggio su un treno ad alta velocità, una connessione di altissima qualità; l’engagement del consumatore dipende molto da questo.
Ad esempio, considerando i grandi eventi, le nostre ricerche hanno dimostrato che un utente che sperimenta problemi di connessione durante un concerto, un grande appuntamento sportivo ecc. ne è molto influenzato, e la sua propensione a cambiare operatore aumenta drasticamente. Con il 5G di nuova generazione possiamo offrire il meglio anche in ambiti di grande affollamento dove si producono decine di giga di dati di contenuti da condividere.
In che modo Ericsson sta lavorando con gli operatori telco e altri partner tecnologici per promuovere un ecosistema di rete più aperto e collaborativo? Quali sono le principali sfide e opportunità che avete identificato in questo processo di collaborazione?
Ecosistema e collaborazione sono per noi parole chiave essenziali. Siamo i primi promotori di un approccio che unisce gli operatori telco ed altri attori del mondo tecnologico, al fine di creare un mercato ricco di offerte che siano di valore per il mondo enterprise e non solo. A settembre scorso abbiamo presentato Aduna, una joint venture che sta continuando ad attrarre nuovi partecipanti e investitori, che ha proprio il target di lavorare insieme per 'esporre' – ovvero rendere disponibili – le capacità delle reti 5G di nuova generazione, che prima restavano nel chiuso delle reti.
Si tratta di esporre capacità e funzionalità nuove, basate su un approccio tecnologico aperto ma allo stesso tempo robusto e sicuro, che gli sviluppatori possano utilizzare per creare nuovi servizi e applicazioni che sfruttano tutto il potenziale del 5G. Deve nascere un 'mercato delle Api' e deve scalare velocemente affinché si alimenti un circolo virtuoso di crescita. Chiaramente questo comporta un certo cambio di mentalità da parte di tanti attori della catena del valore: un livello di collaborazione e di fiducia e di trasparenza, che è necessario per accelerare il cambiamento.
Considerando il rapido sviluppo delle tecnologie 5G e Ai in regioni come gli Stati Uniti e la Cina, come valuta la posizione competitiva dell'Europa in questo scenario globale? Quali strategie sta adottando Ericsson per colmare questo divario e quali sono le principali barriere che l'Europa deve superare per competere efficacemente?
L’Europa ha davanti a sé l’urgenza di chiudere il più possibile il gap rispetto ad altre aree del mondo in questi ambiti, perché sono le tecnologie per la competitività di oggi e soprattutto di domani, e più che mai in scenari internazionali complessi assume un valore chiave avere maggior forza e maggior dominio su di esse.
Ericsson lavora al fianco dei paesi dell’Europa e dialoga con le sue istituzioni e da tempo stiamo stimolando l’Unione Europea a compiere i passi che sono stati peraltro già ben disegnati dal rapporto Draghi sulla competitività europea. La tecnologia al suo interno è un fattore cruciale perché è intrecciata saldamente a tutte le altre sfide e opportunità che ci aspettano. L’Europa deve continuare a indirizzare lo sviluppo tecnologico e a creare quadri regolatori che però rimuovano gli ostacoli alla competizione, semplifichino l’aspetto normativo, creare meccanismi che ad esempio leghino le licenze per lo spettro e l’espansione delle reti. La ricetta la abbiamo, scritta bene e ampiamente: è il momento di attuarla.
Giustizia & Impunità
Friuli Venezia Giulia, l’inchiesta spese pazze finisce con 18 assoluzioni su 22 indagati
Cade l'accusa di peculato e, a parte tre patteggiamenti e un rinvio a giudizio, se la cavano sia i capigruppo di Pdl e Pd che i consiglieri regionali beneficiari di rimborsi. Complessivamente erano state contestate spese per 349mila euro
Finisce con diciotto assoluzioni l’inchiesta sulle “spese pazze” per 350mila euro dei gruppi consiliari del Friuli Venezia Giulia. Cade l’accusa di peculato e, a parte tre patteggiamenti e un rinvio a giudizio, se la cavano sia i capogruppo di Pdl e Pd che i consiglieri regionali beneficiari di rimborsi per spese di natura personale e non di rappresentanza per lo svolgimento dell’attività politica.
A Trieste, il gup Giorgio Nicoli ha assolto perché il fatto non sussiste 18 dei 22 indagati, dopo che in una precedente udienza il pubblico ministero Federico Frezza aveva chiesto la condanna di tutti a pene variabili tra un anno e 8 mesi e 2 anni e tre mesi di reclusione. Il giudice ha rinviato a giudizio soltanto il consigliere leghista Ugo De Mattia, ha accolto le richieste di patteggiamento dell’ex presidente d’aula, il leghista Edouard Ballaman (ipotesi di truffa) e Matteo Caldieraro, impiegato di un’agenzia viaggi (favoreggiamento). E’ stata accolta solo in parte la richiesta di patteggiamento di Danilo Narduzzi, ex capogruppo leghista in Regione, che dovrà ritornare di fronte al gup.
Sotto accusa era finito il meccanismo dei rimborsi ai gruppi di Pdl, Pd e Lega. Secondo un sistema collaudato, i capigruppo ricevevano mensilmente 2.200 euro per ogni consigliere. La finalità, stando all’ipotesi del pm Frezza, avrebbe dovuto riguardare il funzionamento del gruppo consiliare o spese di rappresentanza politica. In realtà i soldi venivano girati ai singoli consiglieri regionali, che presentavano ricevute di spesa della più diversa natura, in questo modo appropriandosi di somme molto rilevanti. Nel romanzo delle “spese folli” c’era di tutto: catene per pneumatici, passeggini per bambini, biglietti teatrali, profumi, gioielli, capi d’abbigliamento, acquisti di pesce al mercato ittico o di generi alimentari nei supermercati, vini, mazzi di fiori, lavatrici. C’erano poi enormi quantità di scontrini per spese di minima entità, che portavano il monte di spesa a decine di migliaia di euro per ogni consigliere. Capitolo monumentale quello dei viaggi: da Cortina a Parigi, dall’Estremo Oriente al litorale della Croazia, i consiglieri non si facevano mancare nulla, soprattutto in periodo estivo. Le ricevute per cene erano in alcuni casi perfino imbarazzanti per quanto riguarda il numero dei convitati.
Nel mirino erano soprattutto i tre capigruppo consiglieri, Daniele Galasso del Pdl, Gianfranco Moretton del Pd (che dal 2003 al 2008 è stato vicepresidente della Regione e assessore all’ambiente) e Narduzzi. Dei 349mila euro contestati, 105mila erano stati incassati dal Pdl, 201mila dalla Lega Nord, 19mila dal Partito Democratico e 15mila dal gruppo misto. Il gup depositerà entro 30 giorni le motivazioni di una sentenza che ha negato l’esistenza del reato di peculato. Molto probabilmente, ai fini della decisione, è stata decisiva l’audizione dei funzionari della Regione, che hanno spiegato limiti e procedure dei rimborsi, alla luce della norma di una Regione a statuto speciale come è il Friuli. Era emerso quanto fosse nebulosa la regolamentazione sui rendiconti prima che nel 2013, quando i controlli erano pressoché assenti. Allora fu deciso un autentico giro di vite, proprio alla luce dell’inchiesta penale. A conclusione dell’udienza, il gup Nicoli ha dichiarato: “Il dato oggettivo è che queste vicende in Friuli, per gli imputati assolti, non sono riconducibili per tipologia all’esempio del Lazio: un conto è prendere denaro dal gruppo e metterselo sul proprio conto corrente o comprare immobili. Ma a nessuno in Friuli era contestata l’appropriazione di fondi in questo modo, quanto invece la legittimità dell’ottenimento dei rimborsi per le proprie spese”.
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Nel contesto attuale di rapida evoluzione delle reti verso soluzioni software e Ai-based, quali sono le principali strategie di Ericsson per integrare l'intelligenza artificiale nelle infrastrutture di rete? In che modo queste innovazioni stanno trasformando il modo in cui concepite e fornite servizi?
L’intelligenza artificiale aumenta la domanda di capacità, di prestazioni e di efficienza delle reti di telecomunicazione. Il nostro approccio è duplice. Da un lato lavoriamo per portare l’Ai nelle reti, integrandone le funzionalità in prodotti e servizi, e usandola per creare reti che si autogestiscono, si orchestrano, rispondono in modo adattivo alle diverse richieste e realizzano gli intenti per cui sono programmate. Dall’altro, allo stesso tempo le reti devono funzionare al meglio per supportare l’Ai. È un circolo virtuoso. L’Ai, il 5G e il cloud sono i tre pilastri integrati della trasformazione digitale e per la creazione di nuove opportunità per gli operatori di telecomunicazioni e per i loro clienti.
Con l'espansione del 5G evoluto, quali progetti e iniziative di punta sta attualmente portando avanti Ericsson per massimizzare il valore aggiunto per i clienti e gli operatori? Come si inseriscono queste iniziative nel più ampio ecosistema del 5G?
Ericsson sta creando le reti di nuova generazione, potenti, aperte e programmabili che sono necessarie per la prossima fase della digitalizzazione. Per esempio, in quest’anno soltanto prevediamo di lanciare sul mercato più di 100 nuovi prodotti di rete che rispondono a queste caratteristiche, e permettono di accelerare l’implementazione del 'vero 5G' - standalone, su reti in banda media. Siamo un mondo mobile first: l’80% della popolazione mondiale accede alla rete via mobile; quindi, è necessario creare le condizioni perché queste reti supportino tutte le applicazioni e tecnologie di oggi e del futuro. A partire dall’AI. Reti che offrono connettività differenziata – garantita nelle sue caratteristiche per ottimizzare un determinato utilizzo, un’applicazione, un processo – sono fondamentali se vogliamo portare il potenziale del 5G nel mondo industriale, nelle infrastrutture critiche.
A che punto siamo nel passaggio da demo e casi d'uso a reali opportunità di monetizzazione nel campo del 5G? Quali passi considera essenziali per capitalizzare l'attuale convergenza di tecnologie e reti?
Il momento in cui passare su larga scala dalla fase 'delle demo' e della ricerca dei primi casi d’uso alla realtà è adesso. Al 'Mobile World Congress' c’erano i progetti concreti realizzati da quegli operatori che hanno puntato al 5G evoluto, e stanno costruendo le reti di nuova generazione che abilitano applicazioni e servizi per il mondo industriale, per le infrastrutture e i consumatori. Il punto è accelerare. L’Europa è ancora indietro, l’Italia a sua volta non sta facendo abbastanza, e i problemi da affrontare sono legati alla necessità di un consolidamento del mercato - che aiuti ad avere più forza per investire - a tematiche normative e alla necessità che anche i player industriali comprendano il valore aggiunto di una connettività mobile di nuova generazione.
Potrebbe descrivere come le demo immersive presentate qui al MWC, come il viaggio in tram con realtà aumentata, illustrano la direzione futura di Ericsson nel campo delle esperienze utente avanzate? In che modo queste tecnologie migliorano l'engagement del consumatore?
Abbiamo usato la metafora del tram per portare i visitatori dell’evento in un viaggio nel futuro. La realtà aumentata, ingrediente importante delle applicazioni mostrate, insieme ai wearable - smart glass, visori – è il tipo di tecnologia più vicina all’esperienza consumer che rappresenta plasticamente cosa è possibile fare, e cosa serve fare, per permettere di sfruttare appieno l’innovazione tecnologica, e le sempre più numerose applicazioni basate su Ai che possono entrare nella vita quotidiana.
Reti 5G evolute sono necessarie per garantire l’esperienza d’uso fluida, senza interruzioni, e ubiqua da parte degli spettatori. Le loro capacità devono essere tali da poter gestire 'sulla rete' la potenza che non è possibile avere a livello di device; servono latenze bassissime e, quando si tratta di offrire esperienze premium, con il 5G evoluto è possibile garantire la connettività differenziata. In questo modo possiamo offrire mentre facciamo gaming, o mentre siamo in viaggio su un treno ad alta velocità, una connessione di altissima qualità; l’engagement del consumatore dipende molto da questo.
Ad esempio, considerando i grandi eventi, le nostre ricerche hanno dimostrato che un utente che sperimenta problemi di connessione durante un concerto, un grande appuntamento sportivo ecc. ne è molto influenzato, e la sua propensione a cambiare operatore aumenta drasticamente. Con il 5G di nuova generazione possiamo offrire il meglio anche in ambiti di grande affollamento dove si producono decine di giga di dati di contenuti da condividere.
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Ericsson lavora al fianco dei paesi dell’Europa e dialoga con le sue istituzioni e da tempo stiamo stimolando l’Unione Europea a compiere i passi che sono stati peraltro già ben disegnati dal rapporto Draghi sulla competitività europea. La tecnologia al suo interno è un fattore cruciale perché è intrecciata saldamente a tutte le altre sfide e opportunità che ci aspettano. L’Europa deve continuare a indirizzare lo sviluppo tecnologico e a creare quadri regolatori che però rimuovano gli ostacoli alla competizione, semplifichino l’aspetto normativo, creare meccanismi che ad esempio leghino le licenze per lo spettro e l’espansione delle reti. La ricetta la abbiamo, scritta bene e ampiamente: è il momento di attuarla.
Roma, 19 mar. (Adnkronos Salute) - In Italia 1 donna su 8 nel corso della vita svilupperà un tumore della mammella. E' il cancro più diffuso tra la popolazione e i nuovi casi l'anno ammontano a oltre 53mila. Attualmente il 73% delle donne si sottopone all'esame di screening, attraverso la mammografia, per la diagnosi precoce della malattia. Sempre di più dove l'occhio umano non vede può essere d'aiuto l'intelligenza artificiale che riesce ad individuare anche le lesioni neoplastiche più piccole. I nuovi software vengono utilizzati con maggiore frequenza anche nella biopsia liquida, una nuova procedura diagnostica che riesce a scoprire tracce di Dna tumorale per evidenziare precocemente i rischi di recidiva di neoplasia. A questi temi è dedicato il convegno nazionale 'Evoluzione tecnologica e intelligenza artificiale in diagnostica senologica. Stato dell'arte e prospettive future', che si svolge oggi a Roma presso l'ospedale Isola Tiberina-Gemelli Isola.
"I nuovi software sono già una realtà in Italia nei programmi di prevenzione secondaria del tumore mammario - afferma Ettore Squillaci, direttore dell'Uoc di Diagnostica per immagini dell'ospedale Isola Tiberina-Gemelli Isola - L'intelligenza artificiale può aiutarci a gestire la grande mole di dati che siamo in grado di ottenere con gli strumenti diagnostici di ultima generazione. Si tratta di tecnologie che al momento sono attive solo in pochissime strutture sanitarie della Penisola, ma che entro 3 anni dovranno essere rese disponibili in tutti i centri di riferimento oncologici. Il loro utilizzo sarà potenziato grazie alle Reti oncologiche regionali e così saranno di ausilio ad un sempre maggior numero di pazienti. Sono programmi informatici molto avanzanti che possono anche essere installati su mammografi già esistenti. Quindi con investimenti relativamente limitati sarà a breve possibile analizzare più donne, in minor tempo e soprattutto ricevere informazioni precise sulla patologia".
"I tassi di sopravvivenza nel carcinoma mammario - aggiunge Squillaci - sono in costante crescita per merito soprattutto dei miglioramenti terapeutici e dei programmi di prevenzione secondaria. A questo si accompagna un costante miglioramento delle apparecchiature diagnostiche sia di mammografia che di risonanza magnetica, che grazie anche all'Ia e ai nuovi mezzi di contrasto consentono diagnosi più precise, in minor tempo e in un maggior numero di pazienti. Scoprire un tumore al seno, anche di piccolissime dimensioni è ora dunque possibile e per questo assume un ruolo sempre più importante la prevenzione secondaria per rendere il tumore al seno una malattia curabile che non deve fare più paura".
Durante il convegno ampio spazio è riservato al tema della prevenzione e sono previsti interventi di associazioni di pazienti e di rappresentanti delle istituzioni.
"I vantaggi resi possibili dalla tecnologia corrono però il rischio di essere resi vani - avverte Squillaci - se non aumentiamo il numero di donne che si sottopongono regolarmente a mammografia. In Italia 1 donna su 4 fra i 50 e i 69 anni non ha svolto questo esame né spontaneamente né all’interno di programmi di screening organizzati a livello regionale". La guarigione dal cancro al seno è una possibilità concreta che interessa oltre il 70% delle donne colpite dalla malattia. Con la diagnosi precoce della neoplasia aumentano esponenzialmente le possibilità di sconfiggerla definitivamente. Come specialisti medici rinnoviamo il nostro invito a tutte le donne residenti nel nostro Paese a fare prevenzione senologica".
Roma, 19 mar. (Adnkronos Salute) - "Ci sono diversi pazienti affetti da miastenia grave che soffrono di effetti collaterali della terapia con corticosteroidi, ma possono beneficiare di terapie innovative. Tra queste, ad esempio, l'efgartigimod, che è un frammento di un anticorpo che favorisce la degradazione delle IgG patogene, diminuendo il livello di anticorpi che causano la malattia, come l'anticorpo specifico per il recettore dell'acetilcolina, migliorando i sintomi e riducendo la disabilità associata a questa patologia". Così Raffaele Iorio, professore di Neurologia presso l'università Cattolica del Sacro Cuore, Fondazione Policlinico universitario Agostino Gemelli Irccs di Roma, intervenendo questa mattina a Milano all'incontro organizzato con la stampa da argenx per presentare i risultati di una nuova pubblicazione basata sui dati di MyRealWorld MG, il primo studio osservazionale globale che da oltre 5 anni raccoglie, tramite un'applicazione digitale in cui il paziente registra i suoi dati, 'Prove dal mondo reale' dell'impatto della malattia sulla vita quotidiana delle persone con miastenia grave (Mg), delle loro famiglie e dei caregiver nell'ambito di un rigoroso protocollo di studio.
"La miastenia grave è una malattia che risponde abbastanza bene alla terapia tradizionale - spiega il neurologo - Tuttavia, esiste un 10-15% di pazienti che non risponde alle terapie tradizionali che si basano su farmaci che sono inibitori dell'acetilcolinesterasi, corticosteroidi, immunosoppressori come l'azatioprina o il micofenolato mofetile. E' una malattia autoimmune cronica che fornisce la giunzione neuromuscolare, alterando la trasmissione dell'impulso tra il nervo e il muscolo. E' una patologia rara, non rarissima: si stima, infatti, che siano affette da miastenia grave circa 17mila persone in Italia. E' caratterizzata da una affaticabilità muscolare, ovvero quando i sintomi peggiorano con lo sforzo e migliorano con il riposo".
Si trata di una malattia "eterogenea, che può coinvolgere diversi distretti muscolari come i muscoli extraoculari, dando origine a diplopia (la visione doppia) o ptosi palpebrale (una condizione in cui una o entrambe le palpebre superiori sono abbassate rispetto alla norma), i muscoli importanti per la fonazione e la masticazione, quindi dando difficoltà a parlare e masticare, ma anche a deglutire, oppure può dare affaticabilità agli arti. L'evento più severo è quando vengono coinvolti i muscoli respiratori, in questo caso il paziente può andare in sofferenza respiratoria e può richiedere il supporto di ventilazione meccanica" nonché "il ricovero in terapia intensiva".
Roma, 19 mar (Adnkronos) - "Chiedo a tutti di mantenere, nella ripresa, toni consoni e adeguati all'aula della Camera anche per onorare la memoria di chi ha messo in gioco la propria vita per assicurare principi di libertà". Lo ha detto il presidente della Camera Lorenzo Fontana, in aula alla Camera, a proposito del dibattito sulle comunicazioni della premier Meloni.
"Chi ha combattuto per la nostra libertà merita il nostro plauso, abbiamo rispetto per l'aula. Vi chiederò, in nome di quella libertà e della democrazia, che questa aula sia considerata sacra", ha aggiunto Fontana.
Londra, 19 mar. (Adnkronos/Afp) - Il primo ministro britannico Keir Starmer ha dichiarato di essere "profondamente preoccupato" per la ripresa degli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza, ritenendo il numero delle vittime "veramente scioccante".
"Sono profondamente preoccupato per la ripresa dell'azione militare israeliana a Gaza", ha detto il primo ministro ai deputati del suo governo. "Le immagini dei genitori che trasportano i loro figli in ospedale sono davvero scioccanti, così come il numero di persone che sono state uccise".
Roma, 19 mar. (Adnkronos Salute) - Si stima che in Italia colpisca 17mila persone, ma nonostante sia una malattia rara ha un forte impatto sociale, economico e produttivo sui pazienti e familiari. E' la miastenia grave (Mg), una delle patologie rare maggiormente diffuse e studiate, oggetto di un nuovo studio sulle conseguenze che la patologia comporta su chi ne è effetto e su coloro che assistono i pazienti, e i cui risultati sono stati presentati oggi a Milano da argenx, azienda che opera nel settore dell'immunologia.
"La miastenia grave è malattia autoimmune cronica, clinicamente eterogenea e imprevedibile, dove, per ragioni ancora non completamente note, il sistema immunitario si attiva producendo anticorpi circolanti diretti contro i recettori muscolari, interrompendo così la comunicazione tra nervi e muscoli e causando faticabilità e debolezza muscolare - spiega Raffaele Iorio, professore associato di Neurologia, Università Cattolica del Sacro Cuore, Fondazione Policlinico universitario Agostino Gemelli Irccs di Roma - Può avere un impatto enorme sulle attività quotidiane, sia nella sfera privata che professionale e relazionale, e incide profondamente sulla qualità di vita. In Italia si stimano almeno 17mila persone con miastenia grave". Argenx presenta oggi i risultati di una nuova pubblicazione basata sui dati di MyRealWorld Mg, il primo studio osservazionale globale che da oltre 5 anni raccoglie, tramite un'applicazione digitale in cui il paziente registra i suoi dati, 'Prove dal mondo reale' dell'impatto della malattia sulla vita quotidiana delle persone con Mg, delle loro famiglie e dei caregiver nell'ambito di un rigoroso protocollo di studio. Ad oggi lo studio ha coinvolto 2.424 pazienti adulti e caregiver provenienti da 10 Paesi tra cui l'Italia, che ha contribuito alla ricerca con il più alto numero di partecipanti.
Lo studio fornisce dati sulla perdita di produttività lavorativa causata dalla miastenia grave su pazienti e caregiver calcolandone anche l'impatto economico. In particolare, dall'analisi è emerso che: il 36,5% dei pazienti con Mg ha riferito di essersi assentato dal lavoro per malattia negli ultimi 30 giorni - con una media di 14,5 giornate perse al mese - e l'11,4% ha dichiarato di aver interrotto il lavoro a causa della malattia; più di 1 paziente su 3 (36%) dichiara di aver bisogno del supporto di un caregiver, che nella maggioranza dei casi (96%) è un familiare o il partner; il 14,6% dei caregiver ha dovuto ridurre l'orario di lavoro e il 13,4% ha dovuto rinunciare del tutto a un'occupazione retribuita. Tutto questo può influire negativamente sulla partecipazione al mondo del lavoro e comportare una perdita di reddito. Dallo studio, inoltre, è emerso che in Italia la perdita di produttività media complessiva causata dalla Mg è quantificabile in 11mila euro l'anno (8mila per i pazienti e 3mila per i caregiver), che nei casi più gravi può arrivare fino a una perdita di 28mila euro l'anno. I pazienti con forme severe di Mg hanno subito perdite di produttività 3,8 volte superiori rispetto ai pazienti con malattia lieve.
"Mi sono ammalata di miastenia a 18 anni e la diagnosi per me e la mia famiglia è stata traumatica - ricorda Chiara Castellini, Membro, socio attivo Aim, Associazione italiana miastenia e malattie immunodegenerative - Amici del Besta Odv - E' una malattia neuromuscolare che comporta una disabilità 'invisibile' che impatta su lavoro, scuola, vita sociale e privata e sull'intero nucleo familiare. E' difficile conciliare la miastenia grave con le proprie aspirazioni quando tutto ruota attorno a una condizione che cambia le prospettive e il modo di vivere. Oggi, attraverso i giusti trattamenti, posso accettare la malattia e riprendere a vivere una vita piena e attiva, seppur con dei compromessi e delle limitazioni che possono essere affrontate e gestite".
I risultati dell'indagine - riporta una nota - suggeriscono che nuove terapie, come efgartigimod alfa sviluppato da argenx, oltre a risultare clinicamente efficaci possono ridurre la perdita di produttività e migliorare la qualità di vita. Nei pazienti trattati con efgartigimod alfa per via endovenosa nello studio Adapt, la perdita di produttività in termini di costi si riduce dopo 4 settimane del 40,2%, mentre il numero di giornate lavorative perse si riduce del 31%. L'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha recentemente approvato la rimborsabilità in Italia della formulazione sottocutanea di efgartigimod alfa, iniettabile in autosomministrazione, per il trattamento, in aggiunta alla terapia standard, dei pazienti adulti con miastenia grave generalizzata (MGg) che sono positivi all'anticorpo anti-recettore dell'acetilcolina (AChR). La disponibilità della nuova soluzione iniettabile sottocute da somministrarsi autonomamente a casa consentirà alle persone con miastenia grave generalizzata di non recarsi in ospedale per la terapia endovenosa.
"Il nuovo studio rivela che la miastenia grave compromette la capacità lavorativa dei pazienti, richiedendo periodi di assenza dal lavoro o una riduzione dell'orario lavorativo - sottolinea Renato Mantegazza, presidente Aim e tra gli autori - Analogamente, i caregiver, spesso familiari stretti, dedicano una quantità significativa di tempo all'assistenza, il che può influire negativamente sulla loro partecipazione al mondo del lavoro e comportare una perdita di reddito. Oggi, grazie al progresso della ricerca scientifica, stiamo assistendo ad una trasformazione nel paradigma di cura di questa patologia, da terapie immunosoppressive generiche a terapie di precisione, come efgartigimod alfa, sempre più individualizzate, con evidenti vantaggi per il clinico, il paziente e il caregiver".
"Sappiamo che la nostra responsabilità va oltre l'accesso alle cure e che l'innovazione terapeutica è fondamentale, ma da sola non basta - dichiara Fabrizio Celia, amministratore delegato di argenx Italia - Abbiamo dato il via a diverse iniziative di supporto ai pazienti, come lo studio MyRealWorld MG, che possono contribuire a fornire loro il sostegno di cui hanno bisogno, migliorare le conoscenze e la diagnosi precoce. La possibilità offerta ai pazienti di somministrarsi autonomamente la terapia a casa, con la nuova formulazione di efgartigimod alfa sottocute, consente alle persone con miastenia grave generalizzata di accedere al trattamento più adatto al proprio stile di vita e allo stesso tempo può migliorare la gestione terapeutica da parte del medico e liberare risorse negli ospedali".
Roma, 19 mar (Adnkronos) - I lavori della Camera sulle comunicazioni della premier Meloni, a partire dalle dichiarazioni di voto, riprenderanno alle 16, dopo il Question time. Lo ha deciso la capigruppo della Camera.