“Al meeting di Comunione e liberazione ho trovato il popolo”. “Julian Carron e il Papa mettono l’accento sull’abbandono della corazza del potere”. “Il movimento operaio non si interroga per niente”. Fausto Bertinotti, ex segretario di Rifondazione comunista, ha spiegato così in un’intervista al Corriere della Sera i suoi rapporti con il mondo di Cl che dall’estate 2015 si sono fatti sempre più intensi. Ad agosto scorso infatti è stato invitato a parlare alla manifestazione più importante per i ciellini dopo un contatto avvenuto con il gruppo locale di Sestri Levante per un dibattito, e in quell’occasione Bertinotti, ha detto, ha trovato “il popolo”: “Ricordo che per Gramsci l’intellettuale può pensare di rappresentare il popolo solo se con questo vi è quella che lui chiamava ‘una connessione sentimentale’. Lì l’ho trovata”.
Cosa l’ha colpita di Comunione e liberazione? Chiede il Corriere. “La capacità di prevedere il futuro. Valeva per don Giussani ieri (memorabile la sua denuncia della crisi del rapporto tra Chiesa e popolo pur quando le chiese erano piene) come per don Carron oggi”. E la sua esperienza non è finita con la partecipazione al meeting di agosto scorso. Bertinotti, che nell’intervista dice “la sinistra politica è morta e il movimento operaio è in crisi e non si interroga per niente”, ha partecipato negli scorsi mesi a numerose iniziative per presentare il libro della guida di Comunione e liberazione Carron “La bellezza disarmata” e a dibattiti con esponenti della chiesa cattolica per mettere a confronto esperienze “radicalmente diverse”. “Bisogna affacciarsi sull’abisso per scongiurare il pericolo”, ha spiegato. Ma non per questo “si sente folgorato dalla fede religiosa”.
Per Bertinotti i richiami del Papa e di Carron alla chiesa hanno “elementi di similitudine con la crisi del movimento operaio. Anche la sinistra deve riqualificarsi nella società senza far leva sul Parlamento o il governo. Carrón e il Papa mettono l’accento sull’abbandono della corazza del potere. Proprio il rapporto sbagliato con il potere e le istituzioni è causa ed effetto dello smarrimento dell’identità di cui soffre la sinistra”.