Non è un mistero che, tra i marchi FCA, Jeep sia quello che più degli altri abbia il vento in poppa, a livello mondiale. Grazie anche ad una gamma che è stata quasi completamente rinnovata, portando con sé l’appeal di un marchio che proprio quest’anno festeggia il suo 75 esimo anniversario. E ne approfitta per “dare impulso alla propria strategia d’espansione”, come ha dichiarato Sergio Marchionne. Una strategia che non può non tenere conto delle potenzialità di un bacino d’utenza grande come quello cinese.

E’ per questo che, dopo aver iniziato lo scorso 19 ottobre la produzione della Cherokee nello stabilimento GAC FCA di Changsha, ora tocca all’entry level del mondo Jeep essere costruita direttamente in loco. Stiamo parlando della Renegade, ovviamente, il cui primo esemplare è uscito ieri dalle linee della fabbrica di Guangzhou, sempre in cooperazione con il partner cinese GAC. Il cui presidente Zhang Fangyou ha sottolineato che si tratta di “un ottimo esempio di collaborazione tra Cina, Stati Uniti e Italia. Lo stabilimento GAC FCA a Guangzhou può contare su numerosi vantaggi in termini di prodotto, tecnologie e gestione”.

A proposito di Italia, non si può non ricordare come la Renegade sia per certi versi una pioniera. Perché è stata la prima Jeep ad essere prodotta al di fuori del suolo americano, nello stabilimento di Melfi, ed ora è sbarcata anche nel paese della Grande Muraglia. Dove le proiezioni attuali e future sul “gradimento” degli sport utility fanno ben sperare i manager FCA.

Quanto allo stabilimento di Changsha, è stato costruito insieme da FCA e GAC, ed ha una capacità produttiva complessiva pari a 160.000 veicoli l’anno. Adotta inoltre il sistema World Class Manufactoring, e dunque garantisce alti standard qualitativi nei processi di produzione. Le prevendite della Renegade in Cina, infine, inizieranno a fine aprile in concomitanza con il salone dell’auto di Pechino.

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