Sono previste quattro ore di astensione dal lavoro. L'associazione datoriale vuole istituire un salario minimo di garanzia. Le sigle delle tute blu, alla prima mobilitazione unitaria dopo otto anni, avvertono: "Non si riconosce alcun aumento per il 95% dei lavoratori"
Dopo otto anni, i sindacati dei metalmeccanici ritrovano l’unità nello sciopero nazionale per il rinnovo del contratto nazionale. Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil hanno indetto un’astensione dal lavoro di quattro ore per il 20 aprile. A finire nel mirino delle sigle sindacali è Federmeccanica, associazione di categoria degli imprenditori, accusata di volere cancellare il contratto nazionale e negare aumenti salariali alla quasi totalità dei lavoratori. Sono previste mobilitazioni in diverse città: Maurizio Landini, segretario della Fiom, parteciperà alla manifestazione organizzata a Milano.
Dopo oltre sei mesi di trattativa per il rinnovo, dunque, arriva il primo strappo. Federmeccanica ha proposto di istituire un salario minimo di garanzia da rivalutare ogni anno ex post: per i lavoratori sotto questo livello minimo partirebbe l’adeguamento retributivo. Ma in un comunicato, i sindacati spiegano che l’associazione datoriale non sembra voler recedere “dalla proposta di introdurre un nuovo sistema contrattuale che non riconosce alcun aumento al 95 per cento dei lavoratori. Di fatto viene chiesta la cancellazione definitiva del contratto nazionale di lavoro”. Fim, Fiom e Uilm chiedono invece un contratto nazionale “che garantisca il reale potere d’acquisto del salario per tutti i metalmeccanici, che estenda la contrattazione aziendale a chi non ce l’ha e che tuteli tutte le forme di lavoro”.
“Questa iniziativa serve a riavviare la trattativa perché noi vogliamo fare il contratto“, ha spiegato il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini. Federmeccanica, a suo avviso, deve “rendersi disponibile a modificare la propria proposta sul salario altrimenti, se dovesse permanere la sua rigidità, lei stessa si dovrà assumere la responsabilità di avviare una fase di ulteriore conflitto“. Landini ha quindi aggiunto: “Ci saranno iniziative in tutte le province, perché l’ obiettivo è far riuscire la fermata dentro i luoghi di lavoro. Il contratto dei metalmeccanici è anche uno strumento per far ripartire gli investimenti e i consumi nel Paese. Erano ormai otto anni che Fim, Fiom e Uilm non convocavano uno sciopero unitario per il contratto e la mobilitazione del 20 è stata indetta per far cambiare idea a Federmeccanica”.
Per il segretario generale della Fim, Marco Bentivogli, la posizione delle imprese “si è letteralmente marmorizzata da dicembre, per questo lo sciopero ci è sembrato inevitabile anche a causa di un suo atteggiamento muscolare e antagonistico. Noi pensiamo che lo sciopero funzionerà, ci aspettiamo che il giorno dopo Federmeccanica ci convochi per riprendere la trattativa”. Sulla stessa linea il leader della Uil, Rocco Palombella: “Siamo convinti che ci siano le condizioni, come siamo convinti che ci sarà una grande partecipazione dei lavoratori perchè lo sciopero non ha una base politica ma è per il rinnovo del contratto”.