“Terrorismo pianificato sulle nostre spiagge!”. Il titolo di apertura della Bild, il tabloid tedesco più venduto in Germania, lancia l’allarme sulle spiagge europee. Secondo il giornale, che cita i servizi segreti italiani in contatto con quelli tedeschi del Bnd, gli islamisti dell’Isis possono farsi esplodere sul bagnasciuga “travestiti da venditori ambulanti” di gelati o magliette. Obiettivi: le spiagge di Italia, Spagna e Francia del sud. Ma a smentire quanto pubblicato sono i nostri 007 che valutano la notizia come “destituita di fondamento” e sottolineano di non aver inviato alcuna informazione in merito alla possibilità che si verifichi l’ipotesi descritta dal quotidiano.
E anche il ministro dell’Interno Angelino Alfano conferma la versione dei servizi segreti italiani. “Non ho nessuna valutazione ulteriore da aggiungere a quella di smentita che è già stata fatta – ha detto -. Non vorrei ci fosse dell’allarmismo che danneggia il nostro turismo senza aggiungere nulla alla sicurezza”. Il titolare del Viminale ha inoltre aggiunto che si sta “lavorando molto sul piano della prevenzione, attraverso intercettazioni, controlli personali, controlli di navi e di veicoli, espulsione di soggetti radicalizzati. Nessun paese è a rischio zero, ma fin qui la prevenzione ha funzionato”.
Secondo la Bild, il “piano concreto” di attacco prevede spari sulla folla dei bagnanti con armi automatiche, attacchi suicidi ed esplosivi nascosti sotto la sabbia. E le spiagge sono obiettivi relativamente facili, viste le difficoltà finanziaria e sul terreno in Iraq e Siria. “Potrebbe darsi che in questo modo l’Isis concepisca una nuova dimensione di terrore. Le spiagge non possono essere protette”, dice un alto funzionario della sicurezza tedesca. La minaccia, continua il quotidiano, verrebbe da Boko Haram, gruppo terrorista nigeriano alleato dell’autoproclamato Stato Islamico. I potenziali terroristi sarebbero persone che vengono dall’Africa con visti e documenti regolari, non i migranti sui barconi. Secondo Seck Pouye, capo della polizia della città senegalese di Saly, “questa gente viaggia regolarmente verso l’Italia e altri luoghi con visto e documenti. Non sono illegali perché sono considerati uomini d’affari e commercianti. Questo li rende pericolosi”.
Il modello dell’attacco terroristico in spiaggia non è nuovo, visto che l’Isis ha già colpito altri luoghi di villeggiatura. Dall’attentato in Tunisia, a Sousse, l’anno scorso – costato la vita a 38 turisti -, a quelli di qualche mese fa in Burkina Faso e Costa d’Avorio. In quest’ultimo caso ad avere rivendicato l’attentato era stato il gruppo di Al Qaeda per il Maghreb.