La prima udienza è fissata per giovedì 21 aprile. Questa era l'ultima occasione per l'ente per costituirsi dopo essere stato individuato dal pm di Milano Gaetano Ruta come parte offesa nell'inchiesta per quei 7,6 milioni di euro dall'ente di previdenza alla finanziaria di Giorgio Magnoni
Una decisione last minute, ma finalmente arrivata. Il Consiglio di amministrazione dell’Inpgi (Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti) ha approvato oggi la proposta di costituzione di parte civile nel processo dell’inchiesta sul fallimento della Società Partecipazioni Finanziarie (Sopaf), che vede fra gli imputati l’ex presidente dell’Istituto Andrea Camporese, con l’accusa di corruzione e truffa ai danni dello stesso ente pensionistico. La prima udienza è fissata per giovedì 21 aprile, a Milano. Questa era l’ultima occasione per l’Inpgi per costituirsi dopo essere stato individuato dal pm di Milano Gaetano Ruta come parte offesa nell’inchiesta per quei 7,6 milioni di euro dall’ente di previdenza alla finanziaria guidata da Giorgio Magnoni.
Secondo l’accusa Camporese avrebbe ricevuto 200mila euro “a titolo di remunerazione per il compimento di atti contrari ai doveri d’ufficio“. Nell’ambito dell’inchiesta sulla distrazione milionaria di fondi della Sopaf erano finite sotto la lente d’ingrandimento della Procura e del nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza anche le operazioni sul Fondo immobili pubblici (Fip) attraverso le quali Camporese avrebbe “consentito” a Sopaf “di realizzare una plusvalenza (…) pari ad euro 7.600.000″ attraverso la società di gestione del risparmio Adenium.
In particolare l’ex numero uno dell’ente e l’ex amministratore di Adenium, Andrea Toschi, secondo il pm, “si accordavano tra loro per trasferire risorse finanziarie a favore di Camporese dell’importo di almeno 200mila euro a titolo di remunerazione (…) in particolare per gli investimenti che Camporese aveva veicolato quale presidente Inpgi su Adenium Sgr, nonché su canali di comunicazione e contatti che aveva offerto a Toschi per la propria attività”. Toschi, secondo l’accusa, nel 2011 e nel 2012 avrebbe quindi “accordato” a Camporese “la somma di 25mila euro l’anno” attraverso un incarico nel comitato consultivo di Adenium. Altri 145.550 euro sarebbero transitati nel 2013 su un conto corrente aperto presso la sede di Lugano della Bsi.