Calcio

Conrad Logan para anche il sovrappeso. Prima di lui le gesta oversize di Akinfewa e Sodinha

Il portiere dell'Hibernian, oltre 100 chilogrammi, ha portato i suoi in finale di coppa di lega grazie ai miracoli durante i rigori. Ma non è il primo calciatore capace di grandi numeri nonostante pancetta e maniglie dell'amore. A Brescia, ad esempio, hanno imparato ad amare Felipe Monteiro

In un’epoca calcistica fatta di giocatori atletici e slanciati, ci si potrebbe sorprendere che in attività ci siano dei calciatori sovrappeso, addirittura dei veri e propri “panzer” da sfondamento. Del resto si sa, il calcio è uno sport fisico ricco non solo di talenti da copertina ma anche di “pallonari” da buona forchetta che non si arrendono alla muscolatura di certi campioni da Pallone d’oro.
E’ la storia di Conrad Logan che sabato scorso con la maglia dell’Hibernian ha fatto impazzire i tifosi Hibs conducendo la squadra ad una storica finale di Scottish Cup. Logan, quasi cento di chili di peso, decisamente fuori forma e lontano dai campi di calcio da un anno e mezzo ha saputo che sarebbe sceso in campo solamente mezz’ora prima del match con il Dundee a causa dell’infortunio del portiere titolare, Mark Oxley.

Contro ogni pronostico nei novanta minuti di gioco ha realizzato due parate grandiose, inchiodando il risultato sullo 0-0. Ma è nella lotteria dei rigori che il portiere irlandese ha superato se stesso neutralizzando due tiri dagli undici metri e mandando in delirio i numerosi tifosi presenti ad Hampden Park. Idolo del web e ormai consacrato dalla stampa britannica è poi Adabayo Akinfewa, soprannominato “The Beast”, attaccante “di peso” dell’AFC Wimbledon, club di quarta divisione. Alto “solamente” 1.80, il giocatore di origine nigeriana pesa oltre 100 chili. Nonostante ciò Akinfewa nella sua carriera da professionista è considerato un cecchino da oltre 100 gol. I tifosi impazzirono quando in occasione di un incontro di FA Cup, segnò una rete proprio al Liverpool, squadra di cui da sempre è tifoso.

“Un Renato Pozzetto con i piedi da Maradona”, con questa celebre frase, Gigi Maifredi, all’epoca consulente tecnico del Brescia Calcio, definì Felipe Monteiro detto “Sodinha” (per la passione sfrenata per le bibite gassate), fantasista brasiliano con il vizio della buona tavola: “Mi piace mangiare tanto, non riesco a resistere” disse infatti in un’intervista. Troppo esili tuttavia quelle ginocchia di cristallo su un peso corporeo di oltre novanta chili per un fisico brevilineo che costrinsero lo scorso dicembre il giocatore al ritiro forzato. Una favola al contrario, costretta ad affrontare un epilogo amaro per un ragazzo di soli 27 anni. “Sodinha” dopo tutto non era un calciatore come tutti, ma una sagoma sferica, talmente tonda da fondersi con il pallone tra i piedi, così divertente da far innamorare i tifosi delle Rondinelle che lo videro giocare per tre stagioni, caratterizzate da cinque gol da cineteca, sintomo che il talento è anche oversize.

L’essere sovrappeso non è invece mai stato un problema per Christian Riganò, bomber di Lipari, amatissimo dalla Fiorentina che ha contribuito a rifondare e a riportarla nel calcio che conta con un titolo di capocannoniere in C2. Grande stazza, poca potenza, nessuna esplosività, si muoveva conciliando pesantezza e grazia, ma soprattutto segnava tantissimo. Nonostante la sua mole, aveva tempismo e una certa classe pragmatica da calcio minore, dove aveva iniziato dividendosi con il lavoro di muratore. E in Inghilterra nel frattempo è nata la FATball League, campionato di calcio dedicato esclusivamente a calciatori sovrappeso. Sono già diverse le squadre che si sono iscritte e che hanno scelto ironicamente nomi che ricordano i club della Premier League. Si va dai Tottenham Hod-dogs ad Aston Vanilla. Il premio? I risultati sul campo uniti a quelli sulla bilancia. A volte la sostanza vale quanto il talento.