“Proporremo di prolungare lo stato di emergenza per altri due mesi”. Il primo ministro francese Manuel Valls lo ha detto mercoledì mattina ai microfoni della radio France Info. La proroga permetterà di inglobare nelle misure restrittive previste dallo stato di emergenza, in scadenza il 26 maggio, il periodo dei due grandi eventi sportivi che si svolgeranno in Francia, gli Europei di calcio e il Tour de France, in programma tra il 10 giugno e il 24 luglio. “Questo ci consentirà una migliore risposta”, ha detto Valls, “contro la minaccia terroristica”. Quella annunciata dal primo ministro è la seconda proroga voluta dal governo. Sarà il ministro dell’Interno Bernard Cazeneuve a portarla in Consiglio dei ministri, da dove approderà in Parlamento.
Scontata l’approvazione, come già avvenuto a febbraio, quando era scaduto lo stato di emergenza in vigore dal 14 novembre, subito dopo gli attacchi terroristici di Parigi. La decisione di Valls è motivata anche dagli attentati di Bruxelles del 22 marzo, poiché gli investigatori e le parole di alcuni degli arrestati sono concordi nel ritenere che la cellula jihadista avesse tra gli obiettivi ancora Parigi, un piano stravolto dall’arresto di Salah Abdeslam.
Ecco quindi la decisione di “coprire” i mesi estivi, durante i quali sono in programma due grandi eventi sportivi. Attorno agli Europei era già cresciuta l’allerta a marzo, pur in assenza di minacce specifiche, dopo le parole di alti funzionari Uefa raccolte dall’Associated Press. Le indiscrezioni diffuse dall’agenzia di stampa non erano state smentite da Martin Kallen, Ceo degli eventi Uefa: “Se c’è un problema sicurezza, avremmo bisogno di giocare senza tifosi. È possibile che le partite vengano rinviate o giocate in altri orari”, aveva detto. E già a dicembre Alain Bauer, consulente di Valls per il terrorismo, era stato chiaro – e contestato dal presidente del comitato organizzatore Jaques Lambert – in merito alla potenziale pericolosità delle “fan zone” e alla difficile gestione delle stesse. Così, durante gli Europei, lo Stade de France verrà controllato da circa 1.200 agenti. La media della presenza di personale della sicurezza negli stadi sarà di 900 agenti, più 200 uscieri volontari e 80 medici, circa il 30% del personale in più rispetto alle partite normali. Nelle città che ospitano i match verranno inoltre dispiegate divisioni della Gendarmerie e della polizia Crs in tenuta antisommossa.
Il governo, davanti all’arrivo di milioni di tifosi da tutta Europa, ha deciso quindi di non rinunciare a ciò che lo “stato di emergenza” prevede in tema di prevenzione e sicurezza. Il dispositivo permette infatti misure restrittive nei confronti di persone ritenute “pericolose” e consente perquisizioni domiciliari senza la preventiva autorizzazione dell’autorità giudiziaria, oltre a fornire ai prefetti i poteri per dichiarare il coprifuoco, interrompere la libera circolazione, impedire le manifestazioni pubbliche. La proroga dovrebbe automaticamente prolungare anche la sospensione del trattato di Schengen alle frontiere francesi, con la possibilità del ritorno dei controlli al transito di auto e mezzi privati.