L'editorialista di Repubblica e il capostruttura di Rai Fiction in aiuto del direttore dell'offerta formativa. Critiche in consiglio d'amministrazione: "Non ne sapevamo nulla". I sindacati: "Nome esterno". Approvato il piano industriale
Francesco Merlo e Pino Corrias saranno i vice del direttore dell’offerta informativa Rai Carlo Verdelli. L’annuncio è stato fatto a sorpresa nel corso del cda dell’azienda riunito per l’approvazione del piano industriale, illustrato dal dg Antonio Campo Dall’Orto. La scelta è stata criticata dal consigliere Franco Siddi, che ha lasciato la seduta. Polemiche anche dai sindacati Fnsi-Usigrai che hanno condannato la decisione di assumere l’editorialista in pensione di Repubblica Merlo: “L’ennesimo nome esterno”.
La struttura, che si occuperà di dare un nuovo volto e coordinare tutto il prodotto giornalistico della tv pubblica, programmi di infotainment compresi, vedrà come vicedirettori Merlo e Corrias, già capostruttura a Rai Fiction, oltre a Diego Antonelli, responsabile della redazione Immagini dell’Ansa, come caporedattore dell’area digital. Con loro anche quattro giornaliste Rai selezionate attraverso il job posting: Frediana Biasutti, Cristina Bolzani, Paola D’Angelo e Valentina Dellorusso.
Nel corso della seduta non sono mancate le polemiche. “Il cda non è stato chiamato a ragionare e deliberare su questa struttura”, ha spiegato Siddi. Inoltre Merlo è un illustre scrittore, ma è pensionato e non può essere assunto da un’azienda pubblica”. “Si tratta di un nome divisivo”, ha rincarato la dose Arturo Diaconale. “Chiamarlo in Rai dà l’impressione di voler dare un taglio preciso all’informazione della tv pubblica. Sarebbe come assumere Marco Travaglio alla direzione del Tg1”. “Ancora una infornata di esterni. Altro che nuova Rai – attaccano Fnsi e Usigrai -. Insieme con le redazioni decideremo come reagire a questo ennesimo insulto, nel caso in cui si procedesse con le nomine proposte”.
Il piano industriale 2016-2018 invece è stato accolto positivamente. Due le direttrici: revisione del mix dei generi e dei linguaggi e completamento della trasformazione da broadcaster tradizionale a Digital Media Company. Dovrebbe essere settembre il mese in cui cominceranno a vedersi i cambiamenti. Allora dovrebbe essere operativa la nuova piattaforma digitale e, con i palinsesti autunnali, dovrebbe delinearsi il nuovo volto delle reti.
Rai1 sarà una rete universale, rivolta sempre alle famiglie, ma con un appeal rinnovato. Rai2 sarà il canale più giovanile e trasgressivo, in grado di intercettare i nuovi gusti. Rai3 avrà il compito di occuparsi della complessità della società con linguaggi innovativi e immagini artisticamente valide. Novità in arrivo a Raisport, che dopo le Olimpiadi di Rio di questa estate, avrà un solo canale e non più due. Entro l’anno, inoltre, tutta l’offerta sarà in HD ed entro il 2020 in Ultra HD. Poi toccherà, tra maggio e giugno, ai piani editoriali delle singole reti, ma anche a quello di Verdelli sull’informazione scendere nei dettagli.
In cda è stato anche illustrato il bilancio 2015, che si chiuderà con una perdita di 30 milioni dovuta prevalentemente ai costi per gli eventi sportivi di questa estate, mentre le previsioni per il 2016 sono legati agli introiti dal canone in bolletta. In attesa del decreto del governo, è arrivata dal Tesoro una prima tranche di 600 milioni, circa un terzo delle somme attese.