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Corbyn, chi è il politico vegetariano che rifiuta 30mila sterline da McDonald’s. I colleghi laburisti: “Scelta snob e antipopolare”

Il segretario del partito laburista inglese è appena passato alla storia per aver rifiutato 30mila sterline provenienti dalla multinazionale di hamburger più grande al mondo. Tutti i tabloid inglesi ne parlano da giorni. Il gigante del fast food voleva finanziare un grande display per promuovere i prodotti agricoli britannici durante la conferenza laburista a Liverpool che si terrà nel novembre 2016. Ma l’ufficio degli affari del National Executive Committee (NEC), ovvero il Comitato Esecutivo Nazionale del partito, l’ha respinta

di Davide Turrini

C’è un politico vegetariano che rifiuta i soldi di McDonald’s. Jeremy Corbyn, segretario del partito laburista inglese, è appena passato alla storia per aver rifiutato 30mila sterline provenienti dalla multinazionale di hamburger più grande al mondo. Tutti i tabloid inglesi ne parlano da giorni. Il gigante del fast food voleva finanziare un grande display per promuovere i prodotti agricoli britannici durante la conferenza laburista a Liverpool che si terrà nel novembre 2016. Ma l’ufficio degli affari del National Executive Committee (NEC), ovvero il Comitato Esecutivo Nazionale del partito, l’ha respinta.

Wes Streeting, 33 anni, deputato laburista del nord est londinese, si è subito detto contrariato: “Questa scelta di buttare via 30mila sterline di sponsorizzazione mi fa perdere la pazienza. Mi sembra un atteggiamento snob nei confronti dei ristoranti fast-food e delle persone che ci lavorano o che ci mangiano. Bisogna capire che McDonald’s non è il bar trendy con falafel da degustare perdendo del tempo come fanno molti politici, ma un luogo dove molte famiglie del paese si godono il loro pasto”. Ian Austin, un altro deputato laburista classe ’65, ha twittato: “Perché i Labour hanno rifiutato 30mila sterline da McDonald’s? Il mio primo lavoro è stato nella loro succursale di Dudley High Street”. E visto che tutto il mondo è paese, subito il partito conservatore ha confermato di aver accettato, diversamente da Corbyn e compagni, la stessa sponsorizzazione con display offerta ai colleghi laburisti. Non è la prima volta che nel mandato Corbyn si verifichino testacoda rispetto alle usuali abitudini alimentari.

Nel settembre 2015 il neoleader laburista che non possiede auto e ama la letteratura latinoamericana ha nominato nel governo “ombra” la vegana dichiarata Kerry McCarthy come ministro con delega all’ambiente e all’alimentazione, quindi con il compito di trattare con allevatori e agricoltori. La stessa McCarthy, 51 anni, un passato da punk, spiegò subito che la carne doveva essere bollata dannosa alla salute come il tabacco. In un post sul suo blog personale, durante lo scorso Natale McCarthy ha raccontato il suo “terrore” per le cene delle feste perché “la carne è ovunque in quantità enormi, con tacchini ripieni immersi in patate condite con grasso di manzo e prosciutto bollito nella Coca Cola”.

Nel 2010, cinque anni dopo essere diventata deputata lab, spiega il DailyMail, McCarthy aveva scritto sempre dell’argomento Natale su un blog vegano che dopo tutti questi animali morti messi a tavola non aveva più voglia di passare le feste in famiglia. Jeremy Corbyn, amante dell’hummus, risulta invece vegetariano (quindi non mangia pesce e carne, ma latticini sì ndr) e ha dichiarato più volte di aver compiuto questa scelta a 20 anni dopo aver lavorato in un allevamento di maiali: “Mi ero affezionato a quegli animali e non potevo sopportare l’idea che sarebbero stati macellati”. Corbyn si è speso in prima persona per i diritti degli animali sia chiedendo il divieto di importazione del foie gras nel Regno Unito sia contro lo Yulin Dog Meat Festival, la tristemente celebre festa cinese dove si mangiano cani. Dopo 24 ore dal gran rifiuto “veg”, una parte di laburisti ha cercato di minimizzare sostenendo che la decisione deve essere ancora ufficialmente ratificata dal NEC, ma che soprattutto le ragioni della riconsegna al mittente delle 30mila sterline marchiate McDonald’s sono legate ad una questione sindacale piuttosto che al tema alimentare. “La vera ragione di questa scelta è legata al fatto che la multinazionale McDonald’s si è rifiutata di riconoscere il sindacato dei fornai – Bakers’ Food And Allied Workers Union (BFAW) e altri sindacati all’interno dell’azienda”, ha spiegato una fonte all’interno dei laburisti sentita dall’Huffington Post UK. E alla domanda del giornalista, “Corbyn è mai stato in un McDonald’s?”, la risposta del politico laburista è stata: “Non sono sicuro che sappia cosa c’è sul loro menù. Penso non ne abbia mai visto uno”

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