L’accordo tra l’Unione Europea e la Turchia piace ad Angelino Alfano: “Io credo che sia stato giusto fare questo accordo, credo che sia una buona soluzione quella di continuare a collaborare e credo che il modello dell’accordo tra Ue e Turchia, quando ce ne saranno le condizioni, potrà essere replicato anche in Libia“, ha detto il ministro dell’Interno arrivando al Consiglio dei ministri degli Esteri europei a Lussemburgo. Ma secondo l’ultimo report della Commissione Ue sul tema, a una mese dell’intesa i ricollocamenti sono stati soltanto 103 e nel frattempo in Grecia sono arrivati altri 7mila migranti.
Un’idea che non piace neanche all’Olanda, presidente di turno dell’Unione Europea. “I Paesi che stanno di fronte all’Italia non sono come la Turchia, quindi non si può copiare il modello d’accordo sancito con Ankara, ma lavorare contemporaneamente su più fronti”, ha detto Klaas Dijkhoff, ministro dell’Interno olandese, a nome della presidenza di turno Ue, arrivando al Consiglio. “Ora – ha aggiunto – dobbiamo operare su tre direzioni nello stesso momento: applicare l’accordo con la Turchia, stabilire una guardia costiera e tutti gli strumenti utili in modo da avere un migliore controllo l’influsso verso l’Italia. E infine lavorare a soluzioni più efficaci per avere un migliore sistema di asilo comune europeo“.
La presidenza olandese chiederà, anzi, ai ministri di accelerare sui reinsediamenti dalla Turchia, per far funzionare il meccanismo ‘uno per uno’ (un rifugiato siriano reinsediato in Europa dai campi della Turchia, per ogni profugo siriano arrivato in Ue illegalmente, che viene rinviato nella Mezzaluna) parte dell’accordo siglato con Ankara il 18 marzo scorso. In particolare, si punta ad esaurire i 18mila posti ancora da riempire dello schema varato l’estate scorsa. Per quello schema ciascun Paese ha già fatto la propria offerta (i reinsediamenti si fanno su base volontaria) e l’Italia ha offerto di accogliere un totale di 1712 profughi. La presidenza olandese chiederà ai ministri di dare precise indicazioni su come e quando intendono tener fede alle loro offerte, in modo da poter avere un quadro chiaro della situazione. Sul punto insiste in particolare la Germania.
“Oggi ci sarà l’accordo sulle guardie di frontiera europee“, ha annunciato il Commissario europeo per affari interni ed immigrazione, Dimitris Avramopoulos arrivando al Consiglio. “Non possiamo affrontare il terrorismo” a parole “ma per creare una vera Unione della Sicurezza dobbiamo capire che è più che importante condividere più informazioni e forgiare la fiducia tra noi”. Intanto, ha detto ancora Avramopoulos nella conferenza stampa a conclusione della prima parte dei lavori, i ministri Ue “hanno formalmente adottato il Passenger name record (Pnr)” il registro per i voli ritenuto cruciale per la lotta al terrorismo ed in particolare per individuare i foreign fighter e “ora occorre accelerare le procedure per l’attuazione”, occorre farlo “al più presto”, prima cioè dei due anni di solito previsti per il recepimento delle normative europee a livello nazionale.
Intanto, secondo un documento pubblicato dal Corriere della Sera, il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha inviato mercoledì una lettera a Matteo Renzi a proposito della proposta italiana del ‘Migration compact‘, scrivendo che accoglie “con grande favore” l’iniziativa del premier. Nella missiva a Renzi, riferisce il quotidiano, Juncker afferma che l’iniziativa italiana “conferma l’esigenza di un approccio europeo al tema delle migrazioni, la stessa che ho sostenuto dall’inizio del mio mandato”. “Sono felice di vedere che condividiamo la stessa agenda”, aggiunge, il presidente dell’esecutivo Ue. E infine conclude: “Conto sul tuo continuo sostegno e sul lavoro a stretto contatto con te in questo impegno così importante”.
Regno Unito: “Accoglieremo 3mila bambini rifugiati” – La Gran Bretagna accoglierà 3mila bambini rifugiati dal Medio Oriente e dal Nord Africa. E’ quanto ha annunciato l’Home Office. Il programma, che si aggiunge a quello per l’accoglienza di 20 mila profughi siriani, viene realizzato in collaborazione con l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr). L’intesa prevede che diverse centinaia di bambini siano accolti l’anno prossimo e il loro numero raggiungerà i 3 mila entro il 2020. Si tratta di minori ”a rischio”, abusati, sottoposti a forme di sfruttamento o costretti a sposarsi. Alcuni di loro arriveranno nel Regno Unito con le loro famiglie o degli accompagnatori. Il piano si rivolge a persone di tutte le nazionalità ma non si applica ai rifugiati già arrivati in Europa. Questo è destinato a suscitare le polemiche da parte di quei deputati britannici che chiedevano invece al governo di offrire il proprio sostegno per alleviare il peso dei Paesi europei verso i quali è più intenso il flusso di migranti in arrivo dal Mediterraneo.