Lavoro & Precari

Pensioni e privilegi, l’indignazione dei cittadini su Change.org

Solo due giorni fa il Presidente dell’Inps, Tito Boeri, ha lanciato l’allarme secondo cui senza una riforma del sistema pensionistico “in tempi stretti” i giovani continueranno ad avere “una penalizzazione molto forte. Il livello di disoccupazione è intollerabile. Il tema dell’uscita flessibile va affrontato adesso“. Complessivamente le firme su Change.org che riguardano tutte le petizioni sul tema pensioni e previdenza ammontano a circa 450mila. Gli italiani si attivano su tanti diversi aspetti legati al tema “pensioni”. Sicuramente le modifiche apportate dalla riforma Fornero, la condizione degli esodati, le baby pensioni e via dicendo.

Ma se c’è un filo rosso che lega le tante richieste sulla piattaforma, direi che è l’indignazione contro i privilegi acquisiti, quei privilegi che alle persone proprio non vanno giù, come le pensioni d’oro e i vitalizi. Su Change.org c’è chi fa propria la proposta avanzata da Tito Boeri del reddito minimo per gli over 55 pagato con le pensioni d’oro e i vitalizi e raccoglie con questa petizione oltre 70mila firme. L’idea è di aiutare chi dopo i 55 anni è rimasto senza lavoro e non riesce a reinserirsi nel mercato e ciò sarebbe realizzabile con un intervento sulle pensioni d’oro, cioè circa 250.000 soggetti che percepiscono assegni elevati non giustificati dai contributi versati, oltre a chi – la stima è di 4.000 persone – beneficia dei cosiddetti vitalizi per cariche elettive.

Poi c’è chi chiede che non si versino più le pensioni per i cappellani militari, esborso che ammonterebbe per le casse dello Stato a otto milioni di euro annui per poco più di 180 persone. In particolare Ciro Verrati è il promotore di questa petizione che ha raccolto oltre 86mila firme e chiede l“eliminazione esemplare” della pensione del cardinal Bagnasco, capo della Cei, il quale dopo soltanto 3 anni di funzione in qualità di cappellano militare e raggiunti i 63 anni, percepirebbe una pensione di 4000 euro mensili.

Tutto questo stride e mostra una certa contraddizione con storie come quella di un uomo, Vincenzo Di Sarno, che in un’altra petizione chiede di trovare una soluzione al problema degli esodati, ci mette la faccia e la propria storia personale raccontando la storia emblematica di sua moglie. Una donna che dopo aver versato contributi per 30 anni, è ora a casa senza un lavoro e dovrà aspettare ancora 7 anni prima di andare in pensione. Una storia difficile ma comune a tante altre, che racconta bene il problema “esodati”.