Standard Ethics, agenzia di valutazione sotto il profilo etico, intende ridurre il rating della società di gestione del risparmio, che sta valutando di spostarsi dall'Italia. L'agenzia parla di "ragioni fiscali", mentre la società ribatte che il trasferimento è dovuto a "motivazioni completamente diverse"
La società di gestione del risparmio Azimut incassa una nota di demerito dal punto di vista etico. Standard Ethics, agenzia di valutazione sotto il profilo etico, ha messo sotto osservazione la società per una riduzione del suo rating “EE” , che è tra i componenti dello Standard Ethics italian Index. Come spiega una nota, l’agenzia ha acceso il faro su alcune delle proposte sottoposte dal cda uscente all’approvazione dell’assemblea degli azionisti di Azimut che si terrà il prossimo 28 aprile. Tra queste in particolare c’è la proposta di un eventuale spostamento della sede legale in altri paesi Ue (o extra Ue) con regimi fiscali più vantaggiosi. “Lo spostamento della sede per ragioni fiscali è una scelta controversa in base al modello valutativo di Standard Ethics poiché impatta negativamente su vari stakeholder, tra cui il fisco nazionale”, spiega l’agenzia, sottolineando che “la sostenibilità delle politiche nazionali di sviluppo dipendono anche dalla fedeltà di lungo periodo che dimostrano le imprese verso le comunità da cui traggono quei benefici che hanno portato al successo e che spesso continuano a garantirlo”. L’assemblea – evidenzia inoltre Standard Ethics – è chiamata a valutare anche altre proposte del cda tra cui l’approvazione di emolumenti variabili straordinari (apparentemente non preventivamente quantificati dagli azionisti) e un nuovo consiglio sulla cui effettiva indipendenza sono stati posti dubbi da parte di alcuni proxy advisor.
Da parte sua Azimut risponde con una nota, dicendo che “quanto pubblicato è privo di fondamento in quanto, come ampiamente descritto nella relazione del Consiglio di Amministrazione depositata e pubblicata sul sito internet www.azimut.it in data 18 marzo 2016, le motivazioni sull’opportunità di proseguire con l’ipotesi di trasferimento della sede legale all’estero sono completamente diverse da quanto riportato da Standard Ethics”. La società precisa che si riserva ogni opportuna azione per salvaguardare la propria immagine e comunica di aver anche provveduto ad informare Consob sul tema.