“Lo Stato intervenga per colmare il vuoto normativo dopo la sentenza che ha bocciato l’equiparazione tra indennità di accompagnamento e reddito nell’Isee“. L’appello è dell’Associazione nazionale comuni italiani ed è arrivato dopo la decisione del Consiglio di Stato che ha confermato le sentenze del Tar del Lazio dello scorso anno e sconfessato di fatto il governo. “Anci”, ha detto l’assessore di Genova Emanuela Fracassi che ha rappresentato l’associazione al Comitato consultivo per il monitoraggio sull’attuazione della disciplina Isee, “chiede al ministero del lavoro e delle politiche sociali un intervento di urgenza con un decreto legge che sani la situazione di vuoto normativo creata dalla recente sentenza del Consiglio di Stato, renda più equo lo strumento e preveda una gestione del pregresso che tuteli anche le amministrazioni comunali, incolpevolmente esposte a ricorsi”.
Alla riunione hanno partecipato le Regioni e le associazioni che rappresentano le utenze. “Il ministero ci ha proposto un intervento chirurgico sull’impianto normativo esistente”, ha continuato Fracassi. “Ma se chirurgia deve essere che sia di urgenza”. Anci ha poi auspicato il varo di un decreto legge che superi la situazione transitoria creatasi con la bocciatura del Consiglio di Stato e una seconda fase concertata di revisione dello strumento che, seppure migliore del precedente, presenta comunque margini di miglioramento per garantire maggiore equità.
Altro punto segnalato dall’Associazione riguarda l’impatto del ricalcolo dell’Isee. “L’Inps ci ha comunicato che sta lavorando per predisporre gli strumenti per il ricalcolo“, ha spiegato l’assessore genovese. “Ci aspettiamo che questo ricalcolo determini un aggravio degli equilibri di finanza dei Comuni per le nuove spese da sostenere. Per questo abbiamo chiesto al ministero di istituire un fondo per venire incontro a questa maggiore spesa, che sarà principalmente a carico dei Comuni”.