Ripristinata la diga di contenimento lungo il torrente Polcevera, l'emergenza pare rientrata. Capitaneria di porto: "Rimane una sola chiazza, 10 km a sud di Varazze". Ma gli ambientalisti denunciano: "E' solo l'ultima emergenza"
Recuperato in mare, secondo i dati forniti dalla prefettura, il 95% del materiale inquinante sversato in mare, pari a circa 450 metri cubi di petrolio. L’emergenza rientra in Liguria, e adesso si tirano le somme. Alla fine della giornata di domenica, fa sapere la Capitaneria di porto di Genova, in mare resta solo una “chiazza di sfilacciamento”, che si trova a 10 chilometri a sud di Varazze. Per questo motivo una parte dei mezzi antinquinamento sono stati ritirati.
L’allarme, nella mattinata di sabato, per il cedimento di una diga di contenimento. La paura che nel mare Ligure nuovo petrolio si aggiungesse alle 500 tonnellate già sversatesi in acqua a causa di un altro incidente avvenuto pochi giorni prima, domenica 17. La giornata di sabato 23 aprile è stata, per Genova e per la Liguria, una intensa giornata di lavori e preoccupazioni, in corsa contro il tempo, per arginare i danni del cedimento della barriera sul torrente Polcevera e per recuperare il greggio finito in mare dopo la rottura di una tubatura della Iplom.
Emergenza rientrata nella stessa serata di sabato: nella mattinata di domenica si è riunito per fare il punto un tavolo operativo presieduto dal prefetto Fiamma Spena. Secondo i dati forniti durante la riunione al momento è stato recuperato circa il 95% del materiale libero inquinato pari a 450 metri cubi del petrolio sversato, ma si cercano ancora chiazze di greggio in mare lungo un arco di 2 chilometri.
Dalla Capitaneria di porto l’aggiornamento parla di ritiro dei mezzi antinquinamento dalla zona tra Loano e Albenga perché il materiale iridescente e visibile si è completamente disperso. Resta qualche area iridescente nella zona davanti a Genova Pegli e lì si sono concentrati i vessel della Castalia. Nel pomeriggio, il governatore Toti e l’assessore regionale al’ambiente Giampedrone effettueranno un altro sopralluogo alla foce del Polcevera.
Conferma l’ottimismo delle ultime ore il governatore della Liguria Giovanni Toti: “L’emergenza – scrive sui social – è finita a Savona. Presto finirà anche nel porto di Genova. Ho parlato con l’Ammiraglio Pettorino: la situazione volge al sereno”.
Permangono tuttavia le preoccupazioni dei residenti e degli ambientalisti, che lamentano: “Questa è solo l’ennesima emergenza per la Val Polcevera”, ha detto al fatto.it Valerio Gennaro, epidemiologo e attivista dell’associazione Medici per l’Ambiente.
Gian Luca Galletti: “Chi ha inquinato pagherà fino all’ultimo euro”
Si esprime per punti il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti. “Primo – ha dichiarato al Messaggero – chi ha inquinato pagherà fino all’ultimo euro. Secondo: lavoreremo perché la Liguria torni all’equilibrio ambientale che aveva. Terzo: lo sversamento nel torrente Polcevera è gravissimo e non doveva accadere ma è un fatto che la rete di protezione è scattata in tempi più che accettabili e che oggi possiamo dire che le varie amministrazioni coinvolte hanno collaborato bene. Ultimo punto: tra pochi giorni il Senato approverà in via definitiva una legge alla quale stiamo lavorando da tempo con novità importanti sul fronte dei controlli”.