Il figlio dell'una, in procinto di arrivare a un rave-party, massacrò brutalmente a un posto di blocco il marito carabiniere dell'altra (l'appuntato, ridotto in coma vegetativo, morì un anno dopo). Irene Sisi (madre del ragazzo condannato a 20 anni di carcere) e la vedova Claudia Francardi hanno avuto la forza per costruire un ponte tra le loro esistenze: sono diventate amiche e hanno creato la Giornata dell'Accoglienza, un evento in programma a Ripescia che dimostra come un "un rave può trasformarsi in un luogo di condivisione e pace"
Insieme sono riuscite a risalire dall’abisso di disperazione apertosi d’improvviso 5 anni fa quando il figlio dell’una, in procinto di arrivare a un rave-party, massacrò brutalmente a un posto di blocco il marito carabiniere dell’altra (l’appuntato, ridotto in coma vegetativo, morì un anno dopo). Irene Sisi (madre del ragazzo condannato a 20 anni di carcere) e la vedova Claudia Francardi hanno avuto la forza per costruire un ponte tra le loro esistenze: si sono incontrate, scontrate e confrontate ma alla fine sono diventate amiche. Nel 2014 hanno fondato l’associazione Amicainoabele per “diffondere la cultura della riconciliazione” e ora, a distanza di 5 anni da quel maledetto giorno che ha cambiato per sempre la loro vita, hanno deciso di lanciare il “Rave della sostanza – Giornata dell’accoglienza“. L’evento, in programma il prossimo 24 aprile a Rispescia (Gr) nel Parco della Maremma, sarà un mix di dibattiti (disagio giovanile e legalità i temi principali) e musica (live della band “99 Posse”) per dimostrare che “un rave può trasformarsi in un luogo di condivisione e pace”.
Pasquetta 2011, una “ferocia inaudita” contro il carabiniere – Il 25 aprile 2011 l’allora 19enne Gorelli, originario di Cerreto Guidi (Fi), si stava dirigendo a un rave-party nei pressi di Sorano (Gr) insieme a tre amici, tutti minorenni. Il posto di blocco dei carabinieri accerta che il tasso alcolemico è al di sopra della norma: patente ritirata. La tensione sale, il ragazzo colpisce violentemente l’appuntato Alessandro Santarelli – 43 anni, originario di Notaresco (Te) – con un bastone di legno preso ai bordi della strada. I 4 scappano ma saranno arrestati più tardi: “Abbiamo perso la testa“. Gorelli (“ho fatto tutto da solo, gli altri non c’entrano” dichiarò al pm) è accusato di omicidio volontario. Il gip parla di “esplosione di ferocia inaudita”. Santarelli è ricoverato in coma irreversibile: muore l’11 maggio 2012. Pochi mesi più tardi Gorelli è condannato all’ergastolo. La Corte d’appello, un anno dopo, riduce la pena a 20 anni (sentenza confermata in Cassazione nell’aprile 2015). Nei giorni scorsi arriva anche la sentenza del tribunale dei minori di Firenze: i tre amici di Gorelli, accusati di omicidio volontario, vengono assolti “per non aver commesso il fatto”.
Irene chiede perdono a Claudia. L’incontro, un nuovo inizio – Il primo incontro tra le due donne avviene a fine 2011, dopo che la mamma di Matteo scrisse una lettera per chiedere perdono: “Non la scrissi per ottenere sconti – ribadisce Sisi al FattoQuotidiano.it – la pena inflitta a mio figlio è giusta. I fatti poi lo dimostrano, io e Claudia siamo diventate molto amiche”. Il perdono ovviamente non arrivò subito: “Quando abbracciai Irene per la prima volta – raccontò allora Francardi – capii che quella strada era però stata imboccata”. Poi arrivò la sentenza di primo grado: ergastolo. “A me venne da piangere” raccontò al Tirreno Francardi, pensando “come fosse tremendo che nessuno volesse dargli un’altra opportunità”. A inizio 2013 l’incontro tra la vedova e Matteo: “Avevo bisogno di vedere le mani che avevano ucciso mio marito. Misi in mano a Matteo un rosario che avevo preso a Medjugorje: è stato questo che ci ha uniti”.
“Ci siamo prese per mano, per non annegare”. Matteo “studia per fare l’educatore in carcere” – In una recente intervista a Antenna 5 la mamma di Matteo ha dichiarato: “Siamo 2 donne scaraventate in una tragedia. Ci siamo prese per mano, accolte e protette, per non annegare”. Il figlio sta scontando la pena nel carcere di Bollate (Mi):” E’ felice di questa iniziativa. Ha bisogno di ricostruire la propria vita. Sta studiando scienze dell’educazione, vorrebbe diventare un educatore nelle carceri: per ridare qualcosa a quella società a cui ha tolto tanto”. All’iniziativa di Rispescia prenderà parte anche la fidanzata di Matteo: “In un certo senso è un po’ come se lì ci fosse anche mio figlio”.
Un rave “di condivisione e pace” – Il “Rave della sostanza” nasce per dimostrare che “con il dialogo e l’accoglienza due mondi totalmente diversi possono stare nello stesso spazio vitale”. Sisi aggiunge: “Io sono entrata nel mondo delle vittime, Claudia in quello dei colpevoli: condividendo le nostre esperienze, abbiamo trovato una grande forza”. All’evento parteciperanno, tra gli altri, l’ex magistrato Gherardo Colombo e l’attore Salvatore Striano. Il programma e i dettagli della manifestazione sono visibili sulla pagina Fb dell’evento.”Droga e musica assordante – mettono in guardia le due donne – non è la soluzione. Bisogna lavorare sulle proprie fragilità. Con la nostra esperienza vogliamo mostrare che ce la possiamo fare”.