Don Saverio Fassina, parroco di Musile di Piave, si è esposto in favore dei dem. Che ringraziano: "Se la chiesa tifa per noi ci fa piacere". Ma il vicepresidente della Regione del Carroccio attacca: "La sua missione dovrebbe essere diversa"
La saga paesana di Peppone e don Camillo rivive, ma assolutamente rovesciata e con un adattamento allo scenario padano, nella dolce campagna veneziana. Al posto del prete che manganellava a colpi di rosario i comunisti, ecco don Saverio Fassina, parroco di Musile di Piave, che preferisce andare a braccetto con gli alquanto sbiaditi nipotini del marxismo sovietico. Al posto del sindaco Peppone, ecco nientedimeno che il vicepresidente della Regione Veneto, Gianluca Forcolin, alter ego di Luca Zaia, leghista doc, diventato avversario del prete che non solo sembra benedire le liste del Partito democratico, ma addirittura invita i suoi parrocchiani a farvi parte, in vista delle prossime elezioni amministrative. Una classica inversione della storia, a oltre mezzo secolo di distanza.
Il sasso nello stagno di questo piccolo mondo di provincia è stato gettato da un post di Forcolin. Alla terza telefonata ricevuta da un cittadino di Musile, ha messo in pubblico che il parroco stava cercando adepti per il Pd. “Ma i preti, o sbaglio, avrebbero un’altra missione? Faccio politica da tanti anni, ma non si era mai visto che un prete fosse addetto a stilare le liste di un partito“. E come chiusura: “Davvero fuori da ogni comandamento!!! Vergognoso”.
I commenti dei leghisti della pancia veneta non si sono fatti attendere, segnalando qualche caso simili, come ad esempio a Isola Rizza, nel Veronese. Forcolin ha avuto buon gioco a rincarare la dose: “Siamo l’ultimo baluardo a difesa dell’invasione che con orgoglio combatte a difesa del nostro territorio e per la nostra gente, prima di tutto. Io questa promiscuità chiesa/politica, così marcata, non la tollero e la combatterò sempre”.
E l’interessato, il prete sovversivo? Don Saverio tace. Gongola, invece, il Pd. Perché in campagna elettorale, in un piccolo paese, il parroco è comunque un opinion-leader, può smuovere consensi. Il segretario locale democratico, Angelo Muffato, commenta con un riferimento calcistico. «È solo un ’assist’. Se la chiesa tifa per noi ci fa piacere, vuol dire che condivide il nostro programma. Ma non esiste che don Saverio abbia fatto o faccia la lista, che tra l’altro è una civica, ’Insieme per Musile’, di cui fa parte il Pd”. Eppure il leghista Forcolin… “Alle nostre riunioni non c’è il sacerdote, né chierichetti, né suore: la chiesa non è una componente della formazione”.