Il Comune non organizza niente per il 25 aprile e così la Liberazione è celebrata con una manifestazione “autogestita”. Almeno un centinaio di cittadini di Portoferraio, il paese più popoloso dell’isola d’Elba, si è ritrovato ai piedi del monumento in onore di Ilario Zambelli, militare e partigiano isolano. C’erano le bandiere – ma non di partito -, c’era la banda (alcuni musicisti della filarmonica locale). Un’iniziativa organizzata grazie al passaparola sui social network dopo che il sindaco Mario Ferrari (eletto con una coalizione di centrodestra) ha deciso di non organizzare niente. Ferrari, infatti, ha partecipato alle commemorazioni di un altro Comune dell’Elba, Campo nell’Elba.
Titolo dell’iniziativa: “Riprendiamoci il 25 aprile”. “Nessuno ha rubato loro il 25 aprile – ribatte il primo cittadino parlando con ilfatto.it – l’amministrazione comunale ha solo deciso di celebrarlo ufficialmente in un altro Comune, a Campo nell’Elba: io sarò là, con tanto di gonfalone”. Ferrari, eletto sindaco nel 2014 con la lista civica ViviAmo Portoferraio vicina al centrodestra (“ma in quella lista c’era anche qualche ex Pci” sottolinea), precisa insomma che “non c’è alcuna volontà di negazione storica del 25 aprile”.
A accendere i riflettori sulla polemica è stato nei giorni scorsi il Tirreno. L’ex sindaco Roberto Peria (Pd) – dal 2004 al 2014 primo cittadino di Portoferraio – parla di “ferita per le nuove generazioni” e suona la carica: “Noi non ci arrendiamo, gli schiaffi non ci deprimono: ci tolgono il 25 aprile? E noi ce lo riprendiamo”. Jessica Muti, ex assessore, aggiunge a nome di altri cittadini: “In questo modo si cancella la memoria della nostra città, il sindaco compie un atto gravissimo di negazione storica in una città per la quale, da anni, sono state attivate le procedure per ottenere la medaglia d’oro al valor militare”. Critico anche un altro ex sindaco Ds Giovanni Fratini: “Tutti i sindaci, di qualunque fede politica, hanno sempre onorato questo giorno”. All’attacco anche il gruppo consiliare Pd di Portoferraio: “La giunta Ferrari ha offeso tutti gli antifascisti”.
Ma perché festeggiare a Campo nell’Elba? “Con quel Comune – risponde Ferrari – abbiamo già condiviso la celebrazione delle vittime (circa 300, ndr) del piroscafo Sgarallino affondato dagli inglesi il 22 settembre 19434″. Poi aggiunge: “Magari il prossimo anno il Comune di Campo nell’Elba sarà ospite di Portoferraio, o magari celebreremo insieme la Liberazione in altri Comuni, chissà”. Nessuno schiaffo ai partigiani, insomma. “Non importa dove si festeggia la Liberazione, l’importante è farlo e essere presente come Comune”. Il primo cittadino invita “a iniziare a guardare l’Elba non più come 8 ‘quartieri’ distinti bensì come una realtà unitaria, in grado cioè di rappresentarsi in maniera unitaria davanti a questo tipo di ricorrenze”. L’auspicio è che quindi “gli 8 Comuni si ritrovino quanto prima a festeggiare la Liberazione tutti insieme”. Un 25 aprile “condiviso” avrebbe insomma “un valore ancora maggiore”. Il sindaco precisa inoltre: “Davanti alla morte siamo tutti uguali, è importante perciò ricordare sia le vittime dei bombardamenti tedeschi che quelli delle bombe alleate: lo scorso 19 marzo il Comune ha ricordato per la prima volta le vittime del bombardamento alleato di San Giuseppe, nel 1944″. Ferrari si toglie anche qualche sassolino dalla scarpa: “L’anno passato il mio discorso fu criticato perché non feci riferimento ai partigiani e alla Resistenza, quando le stesse associazioni partigiane furono le prime a saltare la cerimonia“.