Il premier torna sull'ultima polemica con la magistratura e lo fa a modo suo: da un lato tende la mano dall'altra rilancia. "I politici che rubano fanno schifo - afferma il presidente del Consiglio in un'intervista a La Repubblica - e vanno trovati, giudicati e condannati. Questo è il compito dei magistrati, cui auguriamo rispettosamente di cuore buon lavoro. Dire che tutti sono colpevoli significa dire che nessuno è colpevole". Riforma della giustizia? "La priorità è che si velocizzino i tempi"
Da un lato tende la mano, dall’altra rilancia. Matteo Renzi torna sull’ultima polemica che divide la politica e la magistratura, e lo fa a modo suo. “I politici che rubano fanno schifo – afferma il presidente del Consiglio in un’intervista a La Repubblica – e vanno trovati, giudicati e condannati. Questo è il compito dei magistrati, cui auguriamo rispettosamente di cuore buon lavoro. Dire che tutti sono colpevoli significa dire che nessuno è colpevole. Esattamente l’opposto di ciò che serve all’Italia. Voglio nomi e cognomi dei colpevoli. E voglio vedere le sentenze“.
Ma le parole di Piercamillo Davigo, presidente dell’Anm (“In Italia la vulgata comune è dire che i politici rubano tutti. No, mi fa arrabbiare questa cosa, rubano molti. Non tutti. Altrimenti non avrebbe senso fare i processi”) non sono un’invasione di campo: “No. Una politica forte non ha paura di una magistratura forte. È finito il tempo della subalternità. Il politico onesto rispetta il magistrato e aspetta la sentenza”.
Per Renzi non si sta aprendo un nuovo scontro con la magistratura: “Noi facciamo le leggi, loro i processi”. Sulla necessità di una riforma della giustizia, “adesso la priorità è che si velocizzino i tempi della giustizia”, afferma il premier, che si dice “non interessato all’ennesima discussione sulle intercettazioni“. Quanto alla prescrizione, “va bene allargarla, ma dando tempi certi tra una fase processuale e l’altra”.
Parlando del 25 aprile, “l’antifascismo è elemento costitutivo e irrinunciabile della nostra società. Giusto tenere alta la guardia”, dichiara Renzi, secondo cui le candidature a Roma di Meloni e Raggi non mettono a rischio il senso della Liberazione: “Tutti ci riconosciamo nei valori della Costituzione. Sostenere il contrario significa dare spazio alla delegittimazione come arma della politica”. Il presidente del Consiglio difende quindi la riforma costituzionale: “La deriva autoritaria è quella che ha portato il fascismo. Qui non cambiamo nemmeno i poteri del governo”.
Renzi smentisce la possibilità di una manovra fiscale prima delle amministrative: “Questo è il governo che ha ridotto più tasse nella storia repubblicana. La prossima riduzione fiscale sarà con la Stabilità 2017″. Sulla possibilità di abbassare le aliquote Irpef, “vedremo in Stabilità. Calma e gesso. L’unica cosa di cui i cittadini possono essere tranquilli è che le tasse continueranno a scendere”.
Su un possibile intervento militare in Libia, “interverremo solo se il governo Serraj chiederà a noi e al resto della comunità internazionale un sostegno. E solo insieme alla comunità internazionale. Pronti a un ruolo forte, ma niente avventure”.
Nell’intervista Renzi annuncia una riforma sui diritti tv sul calcio: “Ci sta lavorando in modo costante il sottosegretario Lotti. Questione di qualche settimana e presenteremo il nostro progetto”.