A via della Pisana, da qualche giorno, non si parla d’altro. Tanto che adesso c’è chi ha deciso di vederci chiaro, chiamando direttamente in causa il presidente dem della Regione Lazio, Nicola Zingaretti (nella foto). Per conoscere i motivi che il 26 gennaio scorso hanno portato alla nomina di Stefano Acanfora come nuovo direttore della Direzione regionale Centrale acquisti. Un incarico da 155 mila 294 euro lordi l’anno, cifra alla quale va sommata l’indennità di risultato legata al raggiungimento di alcuni obiettivi. E quindi molto ambito. Talmente tanto da sollevare, nel gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle (M5S), molti dubbi sulle modalità con le quali è avvenuta la scelta. Così la presidente del Comitato regionale di controllo contabile, Valentina Corrado, ha presentato un’interrogazione urgente a Zingaretti. Che presto dovrà fornire risposta.
ZERO TITOLI – “Potendo esaminare il curriculum vitae del Dott. Acanfora – scrive la consigliera 5 Stelle – sembrerebbe che il medesimo, a differenza di altri candidati, non presenti tutte le caratteristiche richieste per il posto di funzione da ricoprire e in particolare ‘l’esperienza in materia contrattualistica pubblica’”. Visto anche il fatto che lo stesso neo direttore della Direzione regionale Centrale acquisti, aggiunge Corrado, non ha “nessuna esperienza dirigenziale in contrattualistica pubblica, nessuna docenza o pubblicazione in materia di contrattualistica pubblica” e “nessuna competenza legale in contrattualistica pubblica”. Nonché “nessuna redazione di bandi di gara e/0 svolgimento di attività lavorativa in centrali di committenza”. Al contrario, “dall’esame di altri curriculum vitae sono emerse professionalità maturate proprio nell’ambito della contrattualistica pubblica, in ossequio alle richieste formulate con l’avviso informativo il quale – fa notare Corrado – prevedeva come requisito di partecipazione la ‘comprovata qualificazione professionale non rinvenibile nei ruoli dell’amministrazione regionale’”.
MAGNIFICI SEI – Ma non solo. C’è infatti un altro particolare finito sotto la lente di ingrandimento del M5S. Fra le 29 domande esaminate (iscrizioni ad albi professionali, esperienza maturata nella qualifica dirigenziale e capacità specifiche della direzione regionale i principali requisiti richiesti) “solo 6 candidati sono risultati sufficienti senza però redigere alcuna graduatoria o diversificazione del merito”. Quindi, domandano i grillini: perché, stando così le cose, l’incarico è stato conferito ad Acanfora e non ad uno degli altri cinque professionisti rimasti in corsa dopo la prima scrematura, visto che tutti “risulterebbero aver raggiunto il massimo della valutazione”? Fra i quesiti posti da Corrado al presidente della Regione Lazio c’è anche quello relativo al motivo per il quale “nonostante l’importanza dell’incarico assegnato, è stata assunta la decisione di non rendere visibili i curricula degli altri cinque candidati considerati sufficienti”. Proprio così.
CASSE BUCATE – Insomma, “quella di Acanfora è l’ennesima nomina esterna di Zingaretti, che pesa su un bilancio regionale già disastrato e che conferma quanto poco gli interessi la sentenza del Tar che, sulla base di un nostro ricorso, ha confermato il superamento del massimo di dirigenze esterne permesse dalla legge”, dice Corrado a ilfattoquotidiano.it. “Mentre ci sono ex dirigenti occupati a testimoniare nel processo di Mafia Capitale per le note vicende della ‘lottizzazione’ della gara Cup – aggiunge – il presidente non sembra preoccuparsi del fatto che dal curriculum vitae del direttore della Direzione regionale Centrale acquisti non emerga un’esperienza specifica nella contrattualistica pubblica, come invece specificato nell’avviso di ricerca”. Perciò, “nominare come dirigenti esterni soggetti incompatibili o incompetenti danneggia non solo le ottime professionalità presenti nell’organico regionale, ma anche le casse pubbliche. Riducendo le risorse che potrebbero essere destinate per migliorare i servizi dei cittadini i quali, per colpa del Pd, pagano il massimo delle aliquote Irpef”, conclude la consigliera regionale del M5S.