“Tutti quelli che gli hanno fatto gli editoriali dopo la morte, lui li aveva querelati. Gianroberto è morto per colpa di quegli articoli“. Lo dice Beppe Grillo, durante il suo spettacolo a Catania. A riportare le sue parole sono Repubblica e La Sicilia. Il ricordo del co-fondatore del Movimento Cinque Stelle è diventato un omaggio fisso nella scaletta dello show che il comico sta portando in tutta Italia. “Lessi un libro di un informatico, un visionario” dice dopo aver raccontato le prime battaglie, come quelle ambientali. “Casaleggio mi manca – continua – Leggevamo Tex e Asimov. Parlavamo di rete, sognavamo… Lui era avanti già di un secolo”.
Quanto alla leadership nei Cinquestelle, dice Grillo, “i bambini vogliono un leader! Io non sono quello con l’ombrello che indica l’uscita di sicurezza. Anche perché – scherza – io mi sto attrezzando per la vecchiaia: ho comprato un telefonino con i tasti enormi, che se sbagli tre volte a comporre un numero chiama da solo il 118″. E c’è spazio per l’autoironia: “Quando ai miei figli chiedo ‘mi passi l’acqua?’, mi sento rispondere: ‘La vuoi dal basso? Uno vale uno, prenditela da solo’. Sarò pure un leader che sposta milioni di persone, ma a casa mia resto una merdaccia”. Poi il solito finale con i grilli “caramellati”. Tra coloro che li assaggiano anche Giancarlo Cancelleri, consigliere regionale in Sicilia: “Se devo uscire, ho bisogno che qualcuno subentri a me. Sei pronto a ricevere il mio corpo? Sei pronto a rinunciare ai rimborsi elettorali? Io mi libero e voi diventate tutti grillini, leader di voi stessi. Una comunione, è una comunione e una liberazione”.