L'annuncio è arrivato dal capo della polizia tirolese Helmut Tomac: "Quattrocento metri di rete, pronti 250 poliziotti. Se sarà necessario verrà impiegato anche l'esercito". Non solo: il Parlamento di Vienna ha approvato una riforma che consente di bloccare l’ingresso dei rifugiati alla frontiera e le richieste di asilo se provengono da Paesi vicini, come Italia e Slovenia
Ispezioni sui treni e sulla strada già sul territorio italiano, 250 poliziotti schierati (con l’invio dell’Esercito, se ce ne fosse bisogno) e 400 metri di barriera. Sono queste le condizioni sul Brennero che le autorità austriache hanno illustrato: il capo della polizia tirolese Helmut Tomac ha fatto sapere che “l’allestimento di una rete sul confine italo-austriaco al Brennero dipende dall’Italia”, ma ha anche aggiunto, in una conferenza stampa, che “in vista dell’imminente incontro dei ministri Sobotka e Alfano a Roma, sono stati rinviati i lavori di allestimento”.
Immediata la risposta del premier Matteo Renzi che nella sua enews, pubblicata mentre la conferenza stampa era in corso, ha ricordato: “Nei primi quattro mesi dell’anno il numero dei migranti arrivato in Italia è inferiore a quello del 2014 e sostanzialmente uguale a quello del 2015”, aggiungendo che “tutto ciò conferma, ove ce ne fosse il bisogno, che l’ipotesi di chiudere il Brennero è sfacciatamente contro le regole europee, oltre che contro la storia, contro la logica e contro il futuro”. Anche il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi è tornata sull’argomento durante la trasmissione Otto e mezzo: “L’Austria sa che non può fare controlli sul territorio italiano e noi non accetteremo controlli sul nostro territorio. Noi possiamo – e lo faremo – sollevare in sede europea la violazione“.
Tomac ha presentato alcuni dettagli che riguardano il luogo in cui verrà eretta la barriera, di alcune centinaia di metri: “Si tratta di una normale rete e non di filo spinato, che sarà allestita solo se necessario in caso di massiccio arrivo di migranti. Speriamo che non si necessaria”. La struttura portante, ha spiegato, sarà montata prossimamente, ma la rete vera e propria sarà “attaccata” solo in caso di bisogno. “L’allestimento della barriera dipende dall’Italia”, ha detto il capo della polizia, che ha anche specificato: “L’Austria non intende isolarsi ma incanalare gli eventuali flussi di migranti”.
Anche i mezzi in transito verranno controllati “a vista”, impegnando quattro corsie (due per i Tir e due per le auto) e introducendo un limite di velocità di 30 km/h per “motivi di sicurezza”, ha specificato il capo della Polizia tirolese. “Mezzi sospetti – ha detto Tomac – saranno deviati in una apposita zona di controllo, riducendo in questo modo il più possibile rallentamenti alla circolazione”.
Al Brennero, poi, non è prevista la costruzione di un centro di accoglienza per profughi, ma di container a due piani per identificare e registrare le persone in arrivo: “I richiedenti asilo saranno immediatamente portati in centri a Innsbruck e dintorni – ha spiegato Tomac – mentre quelli non aventi diritto saranno riconsegnati all’Italia, che dovrà farsi carico della loro assistenza”. Tomac ha ricordato che l’Austria ha introdotto per il 2016 un tetto di 37.500 richiedenti asilo.
“Non è la strada giusta, perché divide”, ha commentato la presidente della Camera Laura Boldrini, che ha aggiunto: “E’ la resa dell’Unione europea, vuol dire alzare bandiera bianca e mi auguro che le autorità austriache ci ripensino”.
Austria inasprisce la legge sul diritto d’asilo – Il Parlamento ha approvato il controverso pacchetto di leggi sulle norme relative all’asilo. Quando l’ordine pubblico e la difesa della sicurezza non possono essere più garantite a causa di un alto flusso di profughi, la riforma permetterà al governo di dichiarare lo “stato d’emergenza” per l’immigrazione per un periodo di sei mesi, prorogabile tre volte, e di bloccare l’ingresso dei rifugiati alla frontiera e le richieste di asilo se provengono da Paesi vicini, come Italia e Slovenia, dove non ci siano situazioni di violenza o persecuzioni.
La nuova normativa limita, poi, la concessione dell’asilo a un periodo di tre anni, dopo i quali si rivedrà la situazione del richiedente asilo per verificare se la situazione che lo ha portato a fuggire sia cambiata: se il conflitto che lo ha portato a fuggire è terminato, gli verrà ritirata la concessione del diritto di asilo. La legge prevede inoltre di restringere la cerchia dei familiari che possono godere dei benefici sociali del richiedente asilo, facilita i respingimenti e dà più poteri alla polizia.
Si tratta di una delle leggi più restrittive in Europa in materia e la sua approvazione giunge dopo il recente trionfo degli ultranazionalisti nelle elezioni presidenziali di domenica, in cui il candidato Norbert Hofer del Partito della libertà Fpoe ha ottenuto il 36% dei voti passando al ballottaggio che si terrà il 22 maggio. I negoziati sul testo della riforma sono durati diversi mesi, con l’opposizione di ong, parte dell’opposizione e alcuni deputati del Partito socialdemocratico al governo.
La riforma ha ottenuto invece l’appoggio dei due partiti di governo, cioè quello popolare e quello socialdemocratico, nonostante quattro deputati di questa formazione abbiano votato contro. Appoggio anche dal partito populista e conservatore Team Stronach. Contro hanno votato invece i Verdi, il partito liberale Neos e l’ultranazionalista Fpoe, che ritiene che la riforma non sia sufficiente e chiede misure ancora più restrittive.
Neo-ministro austriaco dell’Interno giovedì a Roma – Mentre Vienna procede con i preparativi per avviare controlli più rigidi sul confine al Brennero, è stato annunciato che il ministro dell’Interno austriaco, Wolfgang Sobotka, domani sarà a Roma per discutere il controverso piano con il titolare del Viminale Angelino Alfano.