Al perito elettrotecnico è stata revocata la libertà vigilata, disposta ormai sei anni fa. Nel 2009, al termine di un comizio, colpì il leader di Forza Italia con una statuetta del Duomo. Dopo un percorso in una comunità terapeutica, ora lavora part time per una cooperativa
Massimo Tartaglia torna completamente libero. All’uomo che aggredì a Milano l’allora premier Silvio Berlusconi è stata revocata la libertà vigilata, disposta ormai sei anni fa: il provvedimento è stato preso dal giudice del tribunale di sorveglianza di Milano Giovanna Di Rosa, che ha ritenuto sia venuta meno la sua pericolosità sociale. Nel 2009, al termine di un comizio, Tartaglia colpì il leader di Forza Italia con una statua raffigurante il Duomo, procurandogli lesioni al volto e ai denti.
Il perito elettrotecnico, da sempre seguito dall’avvocato Daniela Insalaco, dopo un percorso che ha comportato prima le cure in una comunità terapeutica, poi il ritorno a casa con la frequenza del Centro psicosociale della zona in cui vive per proseguire l’iter riabilitativo, ora lavora part time per una cooperativa: è addetto alla manutenzione del verde.
L’uomo, accusato di lesioni pluriaggravate nei confronti dell’ex premier, era stato assolto dal gup Luisa Savoia nel giugno del 2010 perché totalmente incapace di intendere e volere. Il giudice allora aveva applicato la misura di sicurezza della libertà vigilata affidandolo allo psichiatra responsabile della comunità riabilitativa in cui si trovava agli arresti domiciliari con il solo divieto di partecipare a manifestazioni. Nel novembre del 2011 ritornò a casa, ma sempre in regime di libertà vigilata e con l’obbligo di frequentare il Centro psicosociale.