Politica

Camorra e Sud, affondo di Saviano contro Renzi: “Resa del Pd al meccanismo criminale”

"Il sud sta morendo. Il Sud è già morto". Dalle pagine di Repubblica, dopo lo sfogo-denuncia della Capacchione, l'autore di Gomorra attacca frontalmente il Pd, il governo e anche il premier: "Nell'agenda di questo governo, il Sud è stato affrontato con promesse e proclami mentre nel mondo reale sono altre le forze che agiscono". E poi l'attacco frontale a Renzi: "Non conosce il problema, si affida al "cerchio magico" marginalizzando chi vuole lottare davvero contro la criminalità"

“Una resa del Pd al meccanismo criminale”. Roberto Saviano torna ad accusare il governo, Renzi stesso e il Partito Democratico di non aver posto un argine alla capacità criminale di permeare istituzioni e partito. Attacco non nuovo, dopo quello alla Boschi sull’affaire Banca Etruria e altri, ma più netto di sempre, senza possibilità di equivoco e soprattutto a caldo, dopo la denuncia di Rosaria Capacchione sull’inerzia e la debolezza del Pd di fronte alle infiltrazioni del malaffare messa a nudo dall’ultimo indagato eccellente, il presidente della Campania Stefano Graziano. Dalle colonne di Repubblica lo scrittore lancia un anatema che farà ancora discutere.

“La politica viene sostenuta dalle mafie a sua insaputa. E’ tollerabile? E’ credibile?”, chiede Saviano contestando una strisciante propensione nei palazzi della politica a sminuire la portata delle vicende giudiziarie che arrivano, dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere e ancora prima da Mafia Capitale. L’autore di Gomorra attinge dalla cronaca di questi mesi per descrivere i “meccanismi tipici” con cui i gruppi criminali ottengono appalti e favori dalla politica offrendo a partiti, candidati e uomini delle istituzioni pacchetti di voti, appoggi, aderenze. Un sodalizio che secondo Saviano non può più essere rubricato tra i mali endemici del territorio ma tra quelli sistemici del rapporto tra chi cerca consenso e chi affari sporchi.

La vicenda Santa Maria Capua Vetere, insiste Saviano, rende evidente “l’incapacità del governo di modificare i meccanismi criminali”. E qui l’atto di accusa più pesante di sempre al governo di Matteo Renzi: “Ha perso l’occasione, in questi due anni, di cambiare davvero. E’ dal Sud che si cambia e la questione che più sta inficiando la sua autorevolezza è proprio il fallimento della gestione del Meridione, che Renzi conosce pochissimo: non ha interlocutori affidabili e quindi non può valutare il problema nella sua portata reale. In questi anni la paura ha fatto rinchiudere il premier tra amici, nel cosiddetto cerchio magico”.

E si arriva al dunque, cosa ha fatto o non fatto questo governo. “Finora si è affidato ai proclami: prospettare, come ha fatto il Pd (anche se il premier ha dimostrato maggiore prudenza), assunzioni di sviluppatori Apple, quando invece si tratta di un banalissimo corso a pagamento; parlare di pioggia di milioni di euro che non saranno più sprecati riferendosi ai fondi europei, per i quali manca totalmente un piano di spesa costruttivo; sbandierare il rinnovamento per poi affidarsi a politici (dalla Calabria alla Campania e alla Sicilia) che hanno assai poco rappresentato una linea di rinnovamento reale”.

L’alternativa esiste, basta crederci e sostenerla. “Al Sud – rimarca Saviano – ci sono persone in politica, da esponenti Pd a Cinque Stelle a Sel, che non vedono l’ora di potersi prendere la responsabilità di indicare un progetto nuovo: ma vengono lasciati al margine”. E qui risuonano come eco le parole della Capacchione sul partito che marginalizza chi lotta contro la criminalità e premia “solo chi porta pacchetti di volti”.

Amarissimo il congedo. “Renzi conta sul suo più grande alleato: il commento finale”. Quello sull’alternativa che non c’è. “Possiamo dare il Paese in mano a Grillo e Salvini?”. Ecco, scrive Saviano, “per quanto Renzi crede di poter godere di questa immunità politica del commento finale? A Palazzo Teti Maffuccini, a Santa Maria Capua Vetere, Garibaldi accolse il documento di resa delle truppe borboniche. Ora quel palazzo sembra accogliere la resa del Pd al meccanismo criminale”.