LO STATO CONTRO FRITZ BAUER di Lars Kraume, con con Burghart Klaussner, Ronald Zehrfeld Durata: 105’ Voto 3/5
Negli anni della “dannata riconciliazione” del filo americano Adenauer, un “cacciatore di criminali” non si dà pace finché la Germania post nazismo non trova la sua collocazione di giustizia nei tribunali e soprattutto nella coscienza. Costui è Fritz Bauer, capo procuratore dell’Assia e di Francoforte, considerato dai colleghi ossessivo e ossessionato dalla presenza degli ex gerarchi nelle fila dell’amministrazione federale.
Bauer, genio indagatore ebreo e omosessuale con un passato da esule, non ha tutti i torti, e paga a sue spese il potere di costoro che ne ostacolano le indagini sul noto criminale Adolf Eichmann. Se la Storia ricorda che l’ex SS fu condannato a Gerusalemme nel 1961, in pochi sapevano che dietro all’operazione del Mossad ci fu proprio lui. Oggi le sue gesta diventano un film, bello e solido, vincitore a Locarno del Premio del Pubblico di Piazza Grande. A firmarlo è il tedesco nativo italiano Lars Kraume, mentre a vestire i panni di Bauer è lo straordinario Burghart Klaussner. Sul filone dei recenti Il labirinto del silenzio The Eichmann Show e, non per ultimo, Hanna Arendt, fa riflettere la presenza di un altro film sul medesimo argomento così a breve giro di tempo: è evidente che la “materia” è ancora scottante nella coscienza tedesca, così come l’esigenza che la Memoria ne faccia tesoro. (AMP)