THE DRESSMAKER di Jocelyn Moorhouse con Kate Winslet, Judy Davis, Liam Hemsworth (Australia, 2015) Durata 118’ Voto 2/5
Tilly Durnage è tornata a Dugatar e questa volta non lascerà nulla di impunito, nemmeno un risvoltino dei pantaloni. 1951, in uno sgangherato paesello dell’outback australiano di ritorno da Parigi una cresciuta e glamour Tilly fa capolino dopo 20 anni. Con sé una macchina da cucire Singer, stile e creatività haute couture, capi firmati da far girar la testa ai rozzi paesani. La donna, come fosse un ciclone dell’alta moda, trasforma l’abbigliamento femminile del luogo, ma cela un lontano desiderio di vendetta per il male subito tra quelle baracche da bambina. Impostato su un registro comico tendente al grottesco per un’ora e venti, con improbabili inserti d’amore tra la quarantenne Winslet e il venticinquenne Hemsworth, The dressmaker sprofonda in un goticheggiante grand guignol che spariglia le carte della verosimiglianza nell’ultima mezz’ora dove si contano più morti – più o meno accidentali – che stacchi di montaggio. Tentativo claudicante di divertire da parte della Moorhouse (moglie di PJ Hogan) con uno sguardo moderatamente deformante, punti macchina abbassati e sbilenchi, performance velate di buffonesco, quanto basta per stupire spettatori al primo film. Il titolo italiano si richiama ad un fantomatico “diavolo che è tornato”, forse richiamando il raffinato film in cui il maligno “veste Prada” con le insuperabili Anne Hathaway e Meryl Streep. (DT)