Anas El Abboubi ha 21 anni. Figlio di genitori marocchini, vive da quando ne ha 7 con la famiglia a Vobarno, paesino in provincia di Brescia. Anas viene arrestato il 6 giugno 2013, la notte prima degli esami di maturità, per “addestramento a fini terroristici”. Agli agenti dirà “sono un combattente di Allah”, prima di finire in carcere per 12 giorni , poi verrà rilasciato. Secondo la tesi dei giudici del riesame aveva condiviso video che tutti potevano trovare agevolmente in rete. Qualche tempo dopo partirà per la Turchia, diretto in realtà in Siria. Ricomparirà solo qualche mese più tardi sui social: una foto lo ritrae ad Aleppo, mentre imbraccia un kalashnikov. Il sogno di sfondare nel rap, condiviso con il terrorista Chérif Kouachi, l’amicizia con Dr. Domino, il percorso di radicalizzazione in rete, la scelta di sposare lo Jihad: l’inchiesta di Maddalena Oliva nell’ultima edizione di Servizio Pubblico racconta il percorso di formazione di un foreign fighter nostrano, come nasce l’estremista della porta accanto (prima parte)
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