Non ti dimenticare Bubbico… è una questione di vita o di morte” diceva l’ex sindaco Pd di Santa Maria Capua Vetere Biagio Di Muro al presidente del Pd della Campania e consulente di Palazzo Chigi Stefano Graziano. E Graziano lo rassicurò: “Stai tranquillo”. Così Graziano si rivolse al viceministro Pd dell’Interno Filippo Bubbico per salvare il finanziamento di Palazzo Teti Maffuccini, l’appalto in odore di clan dei Casalesi secondo l’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto della Dda di Napoli Giuseppe Borrelli e dai pm Maurizio Giordano e Gloria Sanseverino.

L’interessamento di Graziano e il suo intervento presso Bubbico emergono dall’intercettazione allegata agli atti dell’inchiesta che vede Graziano indagato per concorso esterno in associazione camorristica. Il politico dem, eletto nel 2015 in consiglio regionale, è accusato di aver chiesto e ottenuto i voti del clan Zagaria alle regionali del 2015. Al telefono Di Muro e Graziano fanno riferimento alla necessità di spostare da un capitolo all’altro la posta di bilancio da 3 milioni di euro per la ristrutturazione di Palazzo Teti Maffuccini a Santa Maria Capua Vetere, un bene confiscato, quindi di competenza del Viminale.

Su quell’appalto volevano mettere le mani imprese collegate al clan Zagaria attraverso l’intermediazione dell’imprenditore Alessandro Zagaria, che alle regionali ha sostenuto Graziano, come dimostrerebbero alcune intercettazioni tra i due in cui Graziano ringrazia l’imprenditore per l’appoggio. La conversazione tra l’ex sindaco Di Muro e Graziano, riportata da una informativa dei carabinieri di Caserta, è del 1 marzo 2015. È nel fascicolo delle indagini che hanno scoperchiato un giro di tangenti intorno alla progettazione e all’esecuzione dei lavori, peraltro mai partiti: 9 arresti per corruzione, quasi tutti con l’aggravante di aver favorito il clan dei Casalesi. Di Muro e Graziano ne avevano già discusso al telefono il 23 febbraio 2015. “Va bene va bene, poi ne parlo io con Bubbico” gli avrebbe detto Graziano.

Secondo gli inquirenti il presidente dei dem ebbe una contropartita: “Verrà ricompensato da Di Muro con l’impegno assunto nella campagna elettorale con la messa a disposizione dei locali per costituire il comitato pro Graziano e l’incondizionato appoggio elettorale nel procacciamento di voti, con l’avallo dello stesso Zagaria”. L’informativa contiene foto che provano un incontro tra il politico dem e l’imprenditore avvenuto a Teverola, nel comitato elettorale, subito dopo l’elezione di Graziano a consigliere regionale.

Il trasferimento fondi da un programma a un altro per il recupero di palazzo Teti Maffuccini di Santa Maria Capua Vetere? “Un’iniziativa che ha riguardato 340 progetti, su specifica richiesta dei comuni interessati” fa sapere Bubbico (non indagato ed estraneo all’inchiesta). “A gennaio di quest’anno, su richiesta di Stefano Graziano, ho attivato la mia Segreteria perché raccogliesse informazioni sull’istanza presentata da quel Comune – aggiunge – l’Ente locale, già beneficiario di un finanziamento a valere sui fondi del Programma Operativo Nazionale (PON) Sicurezza 2007-2013 chiedeva che il progetto di recupero del Palazzo Teti Maffuccini fosse posto a carico delle risorse del Piano di Azione Giovani, Sicurezza e Legalità (PAG), un Programma collaterale frequentemente utilizzato a salvaguardia del completamento di molti progetti PON. Il trasferimento dal PON al PAG – conclude il viceministro – ha riguardato complessivamente 340 progetti su specifica richiesta dei Comuni interessati”.

Modificato da redazione web alle 19.30

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