“Per ordine del Comando della Mvsn ai redattori e fotografi dei fogli antipatriottici e bolscevichi come I Siciliani è fatto divieto di riprendere, intervistare o altrimenti accostarsi alla visita di S.E. il Capo del Renzismo alla città di Catania”.
Cari lettori, volevamo fare un servizio su Renzi e Bianco a teatro, ma come vedete non ci è stato possibile. Abbiamo dovuto ripiegare sulla cronaca ufficiale de “La Sicilia della Nazione”, di cui ecco qualche stralcio.
* * *
Avanguardisti, balilla, piccole italiane e colletti bianchi gremivano dalle prime ore del mattino “Piazzale Renzi”, davanti alla stazione ferroviaria, dove una folla di popolo attendeva l’arrivo del capo del governo e fondatore del partito della nazione, in visita in questa bella terra di Sicilia. Appena il treno è entrato sbuffando nella stazione e la banda ha cominciato a suonare “Precariezza”, una selva di mani si è levata nel saluto toscano mentre il podestà Vincenzo Bianco, con la fascia littoria stretta alla vita, si preparava a dare all’illustre ospite il saluto della Catania renzista. “Precariezza, precariezza/ Primavera di bellezza…”. Appena spente le note dell’inno, nella piazza silente ha risuonato il maschio appello di un gerarca: “A chi i soldi?” e la risonante risposta della folla: “A noi!”.
Una nota cameratescamente polemica, secondo alcuni, non è mancata nel franco saluto del podestà, il quale ha tenuto a ricordare all’illustre ospite come già in tempi non sospetti la città di Catania abbia fuso in un sol fascio le forze sane di Confindustria e Cosa Nostra, quando a Roma esse ancora non osavano mostrarsi insieme. Con un compiaciuto cenno del capo, il capo della nazione ha mostrato di non sgradire l’accenno: “E’ la Sicilia che traccia il solco – ha commentato – ma è Roma che lo difende”. Il corteo si è poi mosso verso il centro cittadino, sfilando per “via Renzi” fino allo slargo davanti a “Villa Renzi” dove il capo del governo ha tenuto una breve allocuzione, a tratti interrotta dagli applausi della folla. “Oggi Tripoli – ha gridato – Domani Nizza e Savoia!”. E poi, dopo una pausa: “Popolo di Catania! Corri alle armi!”.
Dalla folla in delirio s’è alzato un tonante “Vincere! e vinceremo!” mentre decine di braccia si alzavano nel saluto toscano, a pugno levato e medio teso. Un coro di bambini ha cantato l’inno a Renzi poi, manganello alla cintola e crocifisso levato, s’è fatto avanti padre Spampinato. “Camerati! – ha gridato – Un saluto agli eroi!”. In un silenzio commosso, i nomi di Santapaola, Greco, Provenzano, Riina, sono stati scanditi, e ogni volta la folla rispondeva “Presente!”. In serata, il capo e il podestà sono stati accompagnati da una folla plaudente fino al “Teatro Renzi”, dedicato all’illustre autore della Norma.
Qui, il capo e fondatore del partito della nazione, ha ricordato ai Catanesi i prossimi obiettivi del regime: bonifica dello Ionio, dove troppe coste sono ancora prive di petrolio; equiparazione, anche ai fini pensionistici, ai Regi Carabinieri di soldati e ufficiali di Cosa Nostra; rieducazione, in appositi campi, di giudici e magistrati collusi con l’antimafia; bonus una tantum di ottanta euro a tutti i pensionati (compresi quelli senza pensione) di età superiore agli 85 anni che possano dimostrare di aver preso parte attiva alla prima campagna di Libia; assoluzione senza processo di tutti gli imprenditori accusati di mafia (“Eccellenza, qui lo facciamo già!” l’ha interrotto il camerata Bianco); più soldi agli imprenditori, più botte agli oppositori (e qui il podestà ha ghignato ricordando le sue antiche imprese napoletane), lavoro, purché gratuito, ai disoccupati, fedeltà indefettibile all’alleato germanico. “Lo volete voi?”. Un boato “Sì! Sì!” gli ha risposto. Poi tutti in piedi hanno intonato in coro Precariezza, e a queste note virili la serata si è conclusa, in questa bella città di Catania, in questa nobile terra di Sicilia, in questa Italia renzista e rinnovata dall’opera infaticabile di Colui che la provvidenza ha donato a un popolo troppo spesso traviato dalle tentazioni della “solidarietà” e della”giustizia”.
Riccardo Orioles
Giornalista
Media & Regime - 30 Aprile 2016
Renzi, il podestà e la marcia su Catania
“Per ordine del Comando della Mvsn ai redattori e fotografi dei fogli antipatriottici e bolscevichi come I Siciliani è fatto divieto di riprendere, intervistare o altrimenti accostarsi alla visita di S.E. il Capo del Renzismo alla città di Catania”.
Cari lettori, volevamo fare un servizio su Renzi e Bianco a teatro, ma come vedete non ci è stato possibile. Abbiamo dovuto ripiegare sulla cronaca ufficiale de “La Sicilia della Nazione”, di cui ecco qualche stralcio.
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Avanguardisti, balilla, piccole italiane e colletti bianchi gremivano dalle prime ore del mattino “Piazzale Renzi”, davanti alla stazione ferroviaria, dove una folla di popolo attendeva l’arrivo del capo del governo e fondatore del partito della nazione, in visita in questa bella terra di Sicilia. Appena il treno è entrato sbuffando nella stazione e la banda ha cominciato a suonare “Precariezza”, una selva di mani si è levata nel saluto toscano mentre il podestà Vincenzo Bianco, con la fascia littoria stretta alla vita, si preparava a dare all’illustre ospite il saluto della Catania renzista. “Precariezza, precariezza/ Primavera di bellezza…”. Appena spente le note dell’inno, nella piazza silente ha risuonato il maschio appello di un gerarca: “A chi i soldi?” e la risonante risposta della folla: “A noi!”.
Una nota cameratescamente polemica, secondo alcuni, non è mancata nel franco saluto del podestà, il quale ha tenuto a ricordare all’illustre ospite come già in tempi non sospetti la città di Catania abbia fuso in un sol fascio le forze sane di Confindustria e Cosa Nostra, quando a Roma esse ancora non osavano mostrarsi insieme. Con un compiaciuto cenno del capo, il capo della nazione ha mostrato di non sgradire l’accenno: “E’ la Sicilia che traccia il solco – ha commentato – ma è Roma che lo difende”. Il corteo si è poi mosso verso il centro cittadino, sfilando per “via Renzi” fino allo slargo davanti a “Villa Renzi” dove il capo del governo ha tenuto una breve allocuzione, a tratti interrotta dagli applausi della folla. “Oggi Tripoli – ha gridato – Domani Nizza e Savoia!”. E poi, dopo una pausa: “Popolo di Catania! Corri alle armi!”.
Dalla folla in delirio s’è alzato un tonante “Vincere! e vinceremo!” mentre decine di braccia si alzavano nel saluto toscano, a pugno levato e medio teso. Un coro di bambini ha cantato l’inno a Renzi poi, manganello alla cintola e crocifisso levato, s’è fatto avanti padre Spampinato. “Camerati! – ha gridato – Un saluto agli eroi!”. In un silenzio commosso, i nomi di Santapaola, Greco, Provenzano, Riina, sono stati scanditi, e ogni volta la folla rispondeva “Presente!”. In serata, il capo e il podestà sono stati accompagnati da una folla plaudente fino al “Teatro Renzi”, dedicato all’illustre autore della Norma.
Qui, il capo e fondatore del partito della nazione, ha ricordato ai Catanesi i prossimi obiettivi del regime: bonifica dello Ionio, dove troppe coste sono ancora prive di petrolio; equiparazione, anche ai fini pensionistici, ai Regi Carabinieri di soldati e ufficiali di Cosa Nostra; rieducazione, in appositi campi, di giudici e magistrati collusi con l’antimafia; bonus una tantum di ottanta euro a tutti i pensionati (compresi quelli senza pensione) di età superiore agli 85 anni che possano dimostrare di aver preso parte attiva alla prima campagna di Libia; assoluzione senza processo di tutti gli imprenditori accusati di mafia (“Eccellenza, qui lo facciamo già!” l’ha interrotto il camerata Bianco); più soldi agli imprenditori, più botte agli oppositori (e qui il podestà ha ghignato ricordando le sue antiche imprese napoletane), lavoro, purché gratuito, ai disoccupati, fedeltà indefettibile all’alleato germanico. “Lo volete voi?”. Un boato “Sì! Sì!” gli ha risposto. Poi tutti in piedi hanno intonato in coro Precariezza, e a queste note virili la serata si è conclusa, in questa bella città di Catania, in questa nobile terra di Sicilia, in questa Italia renzista e rinnovata dall’opera infaticabile di Colui che la provvidenza ha donato a un popolo troppo spesso traviato dalle tentazioni della “solidarietà” e della”giustizia”.
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Washington, 22 dic. (Adnkronos) - Il presidente eletto Donald Trump ha suggerito che gli Stati Uniti dovrebbero prendere il controllo del Canale di Panama, definendolo come una “risorsa nazionale vitale” e chiedendo a Panama di restituire il canale se i “principi, sia morali che legali” degli Stati Uniti che consentono a Panama di gestire il canale vengono violati.
Trump ha raddoppiato la proposta, lanciata per la prima volta sui social media ieri, durante un discorso all'evento Turning Point Usa a Phoenix, sostenendo che gli Stati Uniti hanno un "interesse acquisito" nel far sì che il canale venga gestito senza che Panama addebiti "prezzi e tariffe di passaggio esorbitanti" alle navi gestite da aziende e personale militare statunitensi.
"La nostra Marina e il nostro commercio sono stati trattati in modo molto ingiusto e sconsiderato. Le tariffe applicate da Panama sono ridicole, profondamente ingiuste, soprattutto sapendo la straordinaria generosità che è stata concessa a Panama, molto scioccamente, dagli Stati Uniti", ha detto Trump. "Questa completa truffa ai danni del nostro Paese cesserà immediatamente". "Se i principi, sia morali che legali, di questo magnanimo gesto di donazione non saranno rispettati, allora chiederemo che il Canale di Panama venga restituito agli Stati Uniti", ha continuato. "Quindi, funzionari di Panama, vi prego regolarvi di conseguenza".
Roma, 22 dic. (Adnkronos) - Martina, la studentessa fiorentina di 21 anni ferita con trenta coltellate dall'ex fidanzato a Oslo, in Norvegia, "non sarebbe in pericolo di vita". Lo ha detto all'Adnkronos la Farnesina, aggiungendo che "la famiglia è arrivata a Oslo ieri e che l'ambasciata segue la situazione da venerdì con la massima attenzione, prestando assistenza alla famiglia".
Roma, 22 dic (Adnkronos) - "Maria Ruggia è morta in ospedale, esattamente nell’ospedale Ingrassia a Palermo. L’hanno lasciata su una barella del pronto soccorso dal 10 dicembre al 18 dicembre. Solo il 19 è stata trasferita a Medicina Generale, quando stava già malissimo, il 20 è deceduta”. Lo scrive sui social Davide Faraone, capogruppo di Italia viva alla Camera.
“La figlia ha fatto una denuncia: suppone che potrebbe avere contratto un’infezione in ospedale perché è stata tenuta al pronto soccorso senza somministrarle adeguata terapia antibiotica preventiva, visto che si trattava di paziente fragile, esponendola a un ambiente sanitario non idoneo per troppo tempo, se ne capirà di più con le indagini. Una cosa però è certa", prosegue.
"Una paziente, ancor di più fragile, non dovrebbe stare 10 giorni in barella al pronto soccorso prima di essere trasferito in un reparto o in una clinica. E invece Maria ha vissuto gli ultimi giorni della sua vita nelle stesse condizioni in cui sono costretti a stare i siciliani che hanno la sfortuna di finire in un pronto soccorso", dice ancora Faraone.
(Adnkronos) - "Lo abbiamo documentato con le foto, lo abbiamo testimoniato con i nostri blitz nei pronto soccorso siciliani, abbiamo chiesto interventi urgenti, ma nulla è cambiato, se non in peggio. Per il Presidente della Regione, Renato Schifani, va bene così e in Sicilia regna l’assuefazione, in attesa di scandalizzarsi per il prossimo morto al pronto soccorso”, conclude Faraone.
Roma, 22 dic. (Adnkronos) - "Appena avuta notizia dell'attentato di Magdeburgo, l'ambasciata italiana in Germania ha chiesto alle autorità locali se vi fossero coinvolti degli italiani. Ci è stato risposto che non risultavano cittadini italiani". Lo ha detto all'Adnkronos la Farnesina, parlando di Marco Forciniti - originario di Pietrapaola, in Calabria - "cittadino italo-tedesco, del cui ferimento - ha aggiunto il ministero degli Esteri - l'Unita di Crisi ha appreso dai media. Funzionari dell'ambasciata si sono recati presso l'ospedale per conoscere le condizioni di salute dell'uomo e fornirgli assistenza".
Washington, 22 dic. (Adnkronos) - Elon Musk "non diventerà presidente, questo ve lo posso dire. Ne sono sicuro, sapete perché? Non può esserlo, non è nato in questo Paese". Parlando ai sostenitori durante un evento a Phoenix, il presidente eletto Donald Trump ha affermato che il fondatore di Tesla - che è nato in Sudafrica - ha "fatto un lavoro straordinario" e ha respinto gli attacchi dei democratici che sostengono che Musk si stia comportando come un presidente 'de facto', dopo che la scorsa settimana l'imprenditore ha guidato con successo un tentativo di bloccare un disegno di legge bipartisan sui finanziamenti governativi.
"No, non prenderà la presidenza. Mi piace avere accanto persone intelligenti", ha detto Trump. "La nuova bufala è che il presidente Trump ha ceduto la presidenza a Elon Musk. No, no, non succederà".
Roma, 22 dic (Adnkronos) - "La migliore risposta alla irresponsabilità della magistratura e delle sinistre, che hanno voluto un inutile e persecutore processo a Salvini, sarà la rapida approvazione del disegno di legge sicurezza. Terremo conto di ogni osservazione. Ma ognuno stia al suo posto. Non ci sono altre istituzioni che si sostituiscono al parlamento". Lo dice il presidente dei senatori di FI Maurizio Gasparri.
"Valuteremo le obiezioni, soprattutto quelle autorevoli, e valuteremo eventuali miglioramenti. Ma il disegno di legge sicurezza sarà approvato. Per rafforzare le forze dell'ordine. Noi vogliamo tutelare il popolo in divisa a cui abbiamo dato un nuovo contratto di lavoro. Invece la sinistra ed i grillini stanno dalla parte dei teppisti che aggrediscono le forze di polizia. E anche le altre Istituzioni devono guardare alla difesa della legalità", prosegue.
"Aspettiamo, ad esempio, dal massimo esponente del CSM qualche segnale dopo la sentenza di Palermo. I procuratori che si sono alternati chiedendo condanne senza fondamento resteranno al loro posto? Il CSM discuterà di questa scandalosa vicenda di Palermo? Chi lo guida avrà qualche esternazione da fare anche cogliendo l'occasione di fine anno? O la magistratura può impunemente sabotare le istituzioni politico-parlamentari e tentare di sostituirsi al potere legislativo e a quello esecutivo con la complicità delle sinistre?", dice ancora Gasparri.
(Adnkronos) - "Nelle prossime ore parlerò chiaro anche in Parlamento sullo scandalo della vicenda Open Arms. La mia proposta che feci da Presidente della giunta per le elezioni e le immunità parlamentari era quella giusta: non processare Salvini e arrivare alle stesse conclusioni che dopo anni di ingiustizie e sprechi sono arrivate dal tribunale di Palermo”, conclude Gasparri.
Washington, 22 dic. (Adnkronos) - Una donna è stata bruciata viva stamattina a New York mentre dormiva sul treno F della metropolitana di Coney Island. Lo riportano i media americani che, citando fonti della polizia, riferiscono di un uomo che le avrebbe lanciato addosso un fiammifero acceso, facendola andare a fuoco.
Gli agenti della polizia di New York sono intervenuti in seguito alla segnalazione di un incendio avvenuto poco prima delle 7,30 presso la stazione della metropolitana di Coney Island-Stillwell Avenue e hanno trovato la donna avvolta dalle fiamme mentre era seduta sul treno. È stata trovata circondata da bottiglie di liquore, anche se non è ancora chiaro se abbiano avuto un qualche ruolo nell'incendio.