Il 60% dei cinesi legge sul cellulare. Lo ha detto Peter Zhai Qian, country manager di Huawei Mobile Italia, durante l’ultima punta di L’erba dei vicini, andata in onda su Rai3 lo scorso giovedì 28 aprile. Anche in Italia si sta diffondendo questa abitudine. Le fasce giovanili, infatti, con i loro smartphone e Whatsapp, leggono più libri e più e-book rispetto alla media della popolazione adulta. Questo dato emerge dalla ricerca condotta da Nielsen, in collaborazione con  l’Aie-Associazione Italiana editori, che sarà presentata al prossimo Salone Internazionale del Libro che si terrà a Torino dal 12 al 16 maggio. Sempre secondo Nielsen, nel nostro paese sono stati spesi almeno 320 milioni per dispositivi di lettura e-reader, segno che l’attività del leggere libri, anche se si chiamano e-book, resta centrale per una parte importante della popolazione. A mio parere, è proprio questo lo strumento più adatto alla lettura dei libri digitali, nato espressamente per assolvere questa funzione.

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A Torino si attendono anche le novità di Mondadori per i self-publisher. La casa editrice, infatti, è pronta per sfidare su questo fronte Amazon e Feltrinelli, già attiva da qualche anno con IlMioLibro. Sul sito Mondadori Store, nella pagina dedicata al self-publishing, si legge il seguente annuncio: “I servizi dedicati al Self publishing saranno attivi tra poche settimane. Torna a visitarci.” E sembra proprio che il mistero sarà svelato in occasione del salone internazionale del libro, però i soliti beneinformati sostengono che la casa editrice offrirà un supporto molto ampio e differenziato per entrare in un settore in costante crescita e con operatori molti attivi e ben inseriti. Non ci resta che attendere, io sono molto curiosa di vedere quali conigli estrarrà dal cappello la società di Segrate.

A proposito di self-publishing Riccardo Bruni, con La notte delle falene, non ce l’ha fatta a superare l’esame del comitato direttivo del premio che, dai 27 partecipanti iniziali, ha selezionato i 12 libri che si contenderanno l’ingresso nella cinquina dalla quale uscirà il vincitore della settantesima edizione del Premio StregaDopo tanti dati negativi, un segnale positivo per l’editoria italiana arriva dalla vendita dei diritti all’estero. Nel 2015 le case editrici italiane hanno “esportato” i diritti di quasi 6 mila titoli, vale a dire un incremento dell’+11,7% rispetto ai 5.914 del 2014. L’Europa resta il riferimento con il 50,8% delle vendite mentre gli altri mercati rappresentano la metà delle transazioni con Centro e Sud America in testa, seguiti da Asia e Nord America. La ricerca è stata pubblicata nell’e-book Mercanti di storie. Rapporto sull’import/export di diritti 2016, realizzato da Gianni Peresson dell’Ufficio Studi dell’Aie-Associazione Italiana Editori per conto di Ice – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, che sarà presentata alla XXVI Fiera Internazionale del Libro di Abu Dhabi (Adibf), in programma dal 27 aprile al 3 maggio, dove l’Italia è il paese ospite d’onore.

E per finire un’altra buona notizia: alla fine dell’anno la Commissione Ue proporrà di equiparare l’Iva dei libri digitali con quella dei cartacei. La proposta rientra in un piano più generale per riformare l’iva, un sistema troppo vecchio per stare al passo coi tempi. Lo ha recentemente spiegato Pierre Moscovici, commissario europeo agli affari economici e al fisco. Per una volta l’Europa va nella direzione già adottata dall’Italia e da altri paesi nel gennaio 2015. Una scelta sostenuta dal ministro Franceschini e dall’Aie con la campagna #unlibroèunlibro.

 

 

 

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