Se l'istituto non sarà ammesso al listino, come probabile, il fondo Atlante sottoscriverà l’intera ricapitalizzazione, arrivando a detenere il 99,33% del capitale. E resterà solo sulla carta l'intervento di Mediobanca, che ha prenotato il 5% del collocamento
Solo il 7,66% dei titoli offerti dalla Banca Popolare di Vicenza nell’ambito dell’aumento di capitale da 1,5 miliardi di euro finalizzato alla quotazione in Borsa è stato sottoscritto dal mercato. L’istituto, nella nota diffusa a tarda sera sabato 30 aprile, conferma che il resto verrà rilevato dal fondo Atlante, che investirà 1,385 miliardi di euro. Il prezzo delle azioni è stato fissato a 10 centesimi. Il 2,21% dell’aumento è stato sottoscritto dagli attuali soci, lo 0,36% dal pubblico indistinto e il 5,1% dai 10 investitori istituzionali. I titoli sono stati sottoscritti da 6.683 soggetti, di cui 6.673 nell’ambito dell’offerta al pubblico retail e 10 nell’ambito della tranche riservata agli investitori istituzionali. Tra questi ultimi, secondo quanto emerso sabato, c’è Mediobanca, che ha chiesto di sottoscrivere una quota di circa il 5% e diventerebbe così il secondo socio dietro Atlante. Piazzetta Cuccia, a differenza di quasi tutti gli altri istituti, non ha sottoscritto alcuna quota del fondo Atlante.
Ma l’offerta globale, ricorda la nota, “è subordinata all’ottenimento, da parte di Borsa Italiana, del provvedimento di inizio delle negoziazioni delle azioni della Banca, previa verifica della sufficiente diffusione tra il pubblico delle azioni della Banca a seguito dell’Offerta Globale”. Se lunedì Borsa non dovesse ritenere il flottante adeguato, come probabile, Atlante sottoscriverà l’intero ammontare dell’aumento, detenendo il 99,33% del capitale. E la fiche di Mediobanca resterebbe solo sulla carta.