Pur di sbarrare le porte a 10 richiedenti asilo il piccolo borgo di Oberwil-Lieli ha accettato di pagare 260mila euro al governo cantonale. La decisione tramite referendum. Regista dell'operazione il sindaco del partito dell'ultra-destra elvetica Udc: “Sarebbero diventati nuovi assistiti sociali”
I richiedenti asilo non sono graditi e i cittadini votano la super tassa pur di non doverne accogliere. Succede in Svizzera, nel piccolo e ricco comune di Oberwil-Lieli dove oggi, 1 maggio, gli elettori sono stati chiamati alle urne per votare un referendum sul bilancio di previsione. Alla fine del conteggio hanno vinto i ‘No’ per 579 voti a 525 (con un’affluenza del 68,9%). E tassa sia. I cittadini verseranno 290mila franchi (più di 260mila euro) al Canton Argovia, pari alla cifra di 110 franchi al giorno per ogni richiedente asilo rifiutato. Soldi che serviranno all’amministrazione cantonale per trovare e finanziare una sistemazione alternativa per gli aventi diritto.
La decisione era nell’aria. Già lo scorso autunno il sindaco del paese e neo-consigliere nazionale del partito di ultradestra Udc, Andreas Glarner, aveva dichiarato pubblicamente che avrebbe preferito pagare piuttosto che accogliere dei richiedenti asilo, che sarebbero diventati certamente dei futuri assisiti sociali, quindi un peso per le casse comunali. Nelle settimane successive alla dichiarazione, più precisamente il 27 novembre scorso, l’assemblea comunale aveva approvato il bilancio, rifiutando però l’iscrizione dell’extra tassa per il cantone, contro il parere del sindaco. Decisione ribaltata oggi dal referendum, che riafferma la volontà originaria, ovvero quella di pagare la super tassa per non avere rifugiati sul proprio territorio.
Il canton Argovia ha ripartito le quote di richiedenti asilo in proporzione al numero di abitanti, al piccolo centro ne sono erano stati destinati inizialmente 8, quota poi portata a 10.
Il comune di Oberwil-Lieli non è il primo a rifiutare l’ospitalità imposta dal Cantone, ma è il primo a farlo da quando è stato inasprito il conto. Lo scorso anno sono stati infatti 42 i comuni che hanno rifiutato, ma la contropartita era undici volte più bassa. Infatti, fino al 31 dicembre dello scorso anno il prezzo del rifiuto era di appena 10 franchi al giorno. Con l’introduzione della supertassa la maggior parte dei comuni ha scelto di adeguarsi e cercare sul proprio territorio un alloggio da destinate ai richiedenti asilo.
I 2100 cittadini di Oberwil-Lieli sborseranno dunque una cifra di circa 140 franchi a testa (poco meno di 130 euro), per scongiurare il pericolo di dover “mantenere” futuri clienti dei servizi sociali. Una scelta che è in larga misura addebitabile al sindaco. Molto ha pesato la propaganda anti migranti che Andreas Glarner “uomo dalle parole chiare, schietto e diretto”, sostiene da anni, spingendosi su terreni che la politica di casa nostra ha esplorato solo in occasione di qualche sagra leghista.
Sul suo sito personale, tra le altre cose, è pubblicato un manifesto agghiacciante. Accanto al volto di un migrante tre righe di testo. In alto il titolo: “Abusi in materia di asilo”, poi la scritta a lettere cubitali: “Vedete un futuro nero per il canton Argovia?”, più in basso la soluzione: “Rispediamoli a casa”.