Era stato l’interprete dei militari inglesi in Afghanistan e, fuggito dal Paese in seguito alle minacce dei Talebani, aveva deciso di chiedere asilo nel Regno Unito. Ma a seguito del respingimento dovuto al rigore del governo di David Cameron sull’immigrazione, Nangyalai Dawoodzai, 29 anni, si è suicidato. A riportarlo è il Daily Mail.
Lord Paddy Ashdown, esponente liberaldemocratico che aveva cercato vanamente d’intercedere per il giovane afghano, ha bollato la sua morte come frutto della “vergognosa politica” dell’esecutivo conservatore. Dawoodzai ha ‘pagato’ l’essere approdato (via Turchia) in Italia. Quindi la chiusura automatica della porte della Gran Bretagna, visto che il gabinetto Cameron rifiuta di accettare qualunque rifugiato sbarcato in un altro Paese europeo e qualsiasi suddivisione di quote di migranti all’interno dell’Ue.
Regola ferrea fatta già valere per altri 3 interpreti delle forze di Sua Maestà, respinti da Londra – svela il Mail – dopo essere giunti in Ungheria, Austria e Bulgaria.