Il revisionismo, si sa, è uno degli sport preferiti, soprattutto con l’approssimarsi di ricorrenze e commemorazioni legate alla Resistenza. Ma il consigliere comunale di Cantù, Giorgio Masocco (ex Lega, ora gruppo misto), nella seduta consiliare del 29 aprile si è superato. Era in discussione la proposta di intitolazione del ‘Campo solare di Cantù ai Partigiani’. Lui è intervenuto contro la proposta, sottolineando le “nefandezze” compiute dai Partigiani e lanciandosi in un’accorata arringa a favore del Duce. “Questo Paese – afferma -, sta in piedi per le opere del Duce. Ha fatto Sondalo, ha fatto le stazioni. Ha fatto le colonie per i bambini lungo la Liguria e l’Emilia Romagna. Se non fosse per lui non avremmo neanche da mangiare”. Poi aggiounge: “Voglio – continua – che venga intitolata una piazza a via Rasella”. Alcune precisazioni sono d’obbligo. Giorgio Masocco nel 2014 era stato condannato per le frasi pronunciate un anno prima in occasione della visita del ministro Cecile Kienge alla cittadina brianzola, frasi che fecero il giro sui siti e sulle tv. E non sfuggirono ai legali del ministro. Parole che costarono a Giorgio Masocco un decreto penale di condanna per “diffamazione aggravata dagli insulti razziali”, il giorno della notifica puntualizzò: “Pago, ma non mi pento”. La seconda puntualizzazione riguarda il luogo oggetto della proposta di intitolazione ai Partigiani: il campo solare di Cantù, location comunale finita al centro delle polemiche nel 2013, quando ospitò con il placet dell’amministrazione comunale, il festival Boreal, evento che richiamò decine di esponenti di ultradestra da tutta Europa. Negli anni successivi (2014 e 2015) la tradizione non è stata interrotta e il Campo Solare ha iniziato ad ospitare il raduno di Forza Nuova. Così le dichiarazioni di stampo fascista di Masocco in consiglio comunale assumono un peso ancora maggiore e da Prc e Sinistra Europea arriva la richiesta di dimissioni: “Riteniamo inqualificabili e riprovevoli le sue parole – dicono Ruggero Arnaboldi e Fabrizio Baggi -, in quanto palesemente contrarie alla Costituzione della Repubblica, che ricordiamo essere nata dalla Resistenza e dalla lotta partigiana contro la barbarie del regime fascista, e alle leggi dello Stato (Scelba e Mancino), che vietano espressamente ogni forma di apologia del fascismo”. L’intervento di Masocco, secondo gli esponenti del Prc, è ancora più grave poiché pronunciato in una sede istituzionale, come il Consiglio Comunale e non mancano di riservare una frecciata indiretta al sindaco: “È evidente – dicono – che avere da parte di alcuni tollerato e, ancor peggio, alimentato questi atteggiamenti ha prodotto le nefandezze a cui abbiamo assistito in questi giorni: i cattivi maestri fanno sempre proseliti”. E concludono: “Data la gravità di quanto accaduto chiediamo con forza le dimissioni immediate del consigliere Giorgio Masocco” (tratto dal canale Youtube il Pollo Bastardo) twitter: @alemadron
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