L'ex primo cittadino in conferenza stampa ha attaccato il governatore regionale Michele Emiliano, che aveva aspramente censurato il suo operato: "Prima di Natale mi disse che con due cambi in giunta avrebbe sostenuto la mia ricandidatura. E vorrei che fosse chiaro che il 20 dicembre 2015 mi è stata rinnovata la tessera del Pd". La replica dei dem: "Ora basta"
Si difende e attacca, parla di “stupido errore” e respinge l’accusa di aver favorito la ditta che si occupava dello smaltimento dei rifiuti. E risponde anche al presidente della Regione Michele Emiliano, che lo ha attaccato prima e dopo l’arresto, “ma prima di Natale mi disse che con due cambi in giunta avrebbe sostenuto la mia ricandidatura“. Poche ore dopo essere tornato in libertà, l’ex sindaco di Brindisi Cosimo Consales, finito ai domiciliari il 6 febbraio scorso con l’accusa di corruzione, racconta la propria versione dei fatti. I soldi ricevuti da Luca Screti, l’imprenditore a capo della Nubile, società che gestiva l’appalto per la raccolta e il conferimento in discarica dei rifiuti del comune pugliese, sarebbero “un contributo promesso durante la campagna elettorale”. L’ex sindaco, eletto nelle fila del Pd e autosospesosi dal partito pochi mesi dopo in seguito a un’altra indagine, rigetta l’impianto accusatorio secondo cui avrebbe favorito la Nubile firmando l’ordinanza di avvio dell’impianto per la biostabilizzazione dei rifiuti: “Gli ho fatto la guerra dalla mattina alla sera. Quel documento fu voluto dalla Regione Puglia”.
“I 30MILA EURO? UN CONTRIBUTO ELETTORALE”
Dopo quasi 90 giorni ai domiciliari, Consales è tornato in libertà martedì mattina. Il gip Giuseppe Licci – contro il parere negativo dei pm Giuseppe De Nozza e Savina Toscani – ha accolto la richiesta di revoca della misura cautelare presentata del suo avvocato. La decisione arriva pochi giorni dopo il primo interrogatorio sostenuto dopo l’arresto. L’ex primo cittadino di Brindisi si era infatti avvalso della facoltà di non rispondere di fronte all’accusa di aver sbloccato l’appalto della Nubile in cambio del pagamento di alcune rate di un debito contratto con Equitalia per circa 30mila euro. Screti, nel corso dei suoi colloqui con i pm ha ammesso di aver pagato “perché senza quell’appalto la sua ditta sarebbe andata incontro al fallimento”. “Quello era un appalto da 175 milioni di euro e io avrei intascato una tangente da 30mila euro? Sarei stato l’unico sindaco a fare una cosa del genere”, ha spiegato Consales in conferenza stampa. “Conosco Screti da molti anni, mi ha sostenuto e mi aveva promesso un contributo come avevano fatto altri. Non sono andato io a chiederlo – ha continuato – Screti, per il quale lavorava il commercialista che si stava occupando della mia vicenda con Equitalia, ma questo l’ho saputo dopo, mi disse: ‘Ti dovevo il contributo, ci penso io’. Accettare quei soldi dopo la mia elezione, è stata una stupidaggine. Questa è una mia chiara responsabilità”.
“MAI ATTI IN FAVORE DELLA NUBILE”
Consales ha poi aggiunto altri dettagli riguardo elementi che gli investigatori inquadrano nel disegno del “do ut des” con Screti. Addebiti respinti: “Non ho mai venduto la mia funzione. Non ho prodotto firme e atti amministrativi in favore della Nubile, anzi gli ho fatto la guerra dalla mattina alla sera. Ho spiegato ai pm la genesi di ogni documento. L’ordinanza per aprire l’impianto nasce da un obbligo della Regione. Se non lo avessimo avviato avremmo dovuto restituire 13 milioni di euro e in più c’era una circolare del ministero dell’Ambiente che vietava di conferire in discarica i rifiuti senza che questi fossero stati biostabilizzati”. Spiegando poi che il debito con Equitalia “non è personale” e che attende “dal 2010 un pronunciamento della Cassazione”, l’ex sindaco ha risposto a chi, candidato alla sua successione alle elezioni del 5 giugno, lo ha attaccato in questi mesi giudicando un errore la sua candidatura anche a causa dell’esposizione debitoria con Equitalia: “Resterò fuori dall’agone politico. Dico solo che, sotto il profilo debitorio, credo nessuno sia nelle condizioni di scagliare la prima pietra, sia tra chi c’era prima sia tra chi è candidato ora”.
“EMILIANO MI DISSE CHE AVREBBE LAVORATO PER ME”
Tra chi ha avversato il lavoro del sindaco di Brindisi, autosospesosi dal Pd pochi mesi l’elezione, c’è l’attuale governatore della Puglia Michele Emiliano. Il presidente della Regione prese le distanze da Consales, commissariò il Pd brindisino, poche settimane prima dell’arresto vietò l’uso del simbolo ai consiglieri comunali e nelle ore successive alla sua caduta sparò ad alzo zero sul suo operato: “Eppure vorrei che fosse chiaro che il 20 dicembre 2015 mi è stata rinnovata la tessera del Pd e che, il sabato prima di Natale, il commissario Sandra Antonica e io fummo ospiti di Emiliano nei suoi uffici della Regione Puglia – ha raccontato l’ex sindaco – Mi disse che se avessi cambiato due assessori (da sempre avversati da Emiliano, nda) avrebbe lavorato per la mia ricandidatura”.
LA REPLICA DEL PD: “ORA BASTA”
“Non possiamo tacere di fronte a chi ha infangato il nostro segretario”, ha replicato il vice-segretario regionale del PD, Sandra Antonica, chiamata direttamente in ballo da Consales. In una conferenza stampa convocata d’urgenza dopo le parole dell’ex sindaco, Antonica ha spiegato che “non sono stata io a consegnare la tessera del Pd”. “Non avrei potuto, lui e l’assessore Luperti si sono presentati in sede quando non c’ero – ha spiegato Antonica – Feci chiamare Consales per ricordargli che si era autosospeso. Ho ribadito che non era possibile la consegna della tessera, anche perché il Pd esige comportamenti etici chiari”. Poi sull’incontro con Emiliano che avrebbe garantito l’appoggio in caso di ricandidatura: “Consales lo ha incontrato il 12 dicembre ma chi fa politica sa bene che non sarebbe mai stato possibile affrontare tale argomento posto che le cose cambiano, spesso in fretta, come accade nella vita”. Durante la conferenza stampa ha preso la parola anche il candidato sindaco appoggiato dal Pd, Nando Marino: “Non ho mai avuto problemi con la giustizia né ho debiti: invito i giornalisti nella mia azienda per mostrare i conti correnti. Ho avuto controlli della finanza, come altri, non nascondo le mie dichiarazioni dei redditi e il mio fatturato. È tutto a disposizione”.