Ha preso il via il Masters 1000 di Madrid, secondo grande appuntamento della stagione sulla terra battuta dopo il torneo di Monte Carlo. Al via, tra uomini e donne, tutti i favoriti ad eccezione di Serena Williams, costretta al forfait per un attacco febbrile, e Roger Federer che non giocherà il torneo già vinto tre volte a causa di un problema alla schiena. Le interviste di Nadal, Djokovic & Murray.
- 14:09 - Manovra: Zanella (Avs), 'emendamento caccia 'pirateria parlamentare', stralciatelo'
Roma, 19 dic. (Adnkronos) - "Quella norma non poteva passare. L’emendamento che liberalizza la caccia è un atto di ‘pirateria parlamentare’, approvato sotto la pressione delle lobby venatorie: non mi riferisco solo al merito ma anche al metodo che è stato seguito. Infatti, quella norma è di natura ordinamentale, cioè entra nel sistema giuridico, e dunque, come noi abbiamo chiesto la presidente della Camera Lorenzo Fontana, non doveva essere dichiarata ammissibile. Visto che questo non è stato fatto, ora noi chiediamo che si ripari a questo grave errore stralciando la norma che crea un precedente pericoloso: così la manovra di bilancio potrà ammettere qualsiasi tipo di emendamento. La questione è all’attenzione anche del presidente Mattarella al quale giustamente un cartello di associazioni ambientaliste si sono rivolte per chiedere un intervento che fermi la deregulation venatoria". Così Luana Zanella, capogruppo di Avs alla Camera, intervenendo alla Camera durante l’esame della manovra di bilancio.
"La legge 157 del 92, che l’emendamento in questione letteralmente fa a pezzi, è il frutto di un equilibrato compromesso tra la volontà di pratica la caccia e le esigenze di tutela dell’ecosistema faunistico. Se i calendari venatori saranno aperti e con la soppressione, di fatto, del ruolo dell’Ispra, l’Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca ambientale, ogni sforzo di equilibrio sarà annullato", conclude Zanella.
- 14:09 - Fondazione Open: Madia (Pd), 'evviva tutti assolti'
Roma, 19 dic. (Adnkronos) - "Evviva, tutti assolti al processo Open". Così su X la deputata democratica Marianna Madia citando espressamente Matteo Renzi, Maria Elena Boschi e Luca Lotti.
- 14:04 - Fondazione Open: Bonetti (Az), 'dopo anni di sofferenza oggi giustizia'
Roma, 19 dic. (Adnkronos) - “Dopo anni di sofferenza oggi è stata fatta giustizia. Sono felice per Matteo Renzi, Maria Elena Boschi e i loro cari”. Lo scrive sui social Elena Bonetti, vicepresidente di Azione.
- 14:03 - **Consulta: decise questioni costituzionalità codice commercio provincia Bolzano**
Roma, 19 dic. (Adnkronos) - La Corte costituzionale, con la sentenza numero 210 del 2024, ha respinto le questioni di legittimità costituzionale sollevate dal Consiglio di Stato, sezione sesta, in relazione a due disposizioni del Codice del commercio della Provincia autonoma di Bolzano (legge della Provincia autonoma di Bolzano numero 12 del 2019). L’articolo 3, comma 1, lettera v), numero 2) della legge provinciale – secondo il quale per "somministrazione" si intende, "nell’ambito dell’attività di commercio su aree pubbliche, il consumo immediato dei prodotti stessi, con esclusione del servizio assistito di somministrazione" – era stato censurato per violazione dell’articolo 27, comma 1, lettera a), del decreto legislativo numero 114 del 1998, che definisce il "commercio sulle aree pubbliche" senza escludere da tale ambito la somministrazione di alimenti e bevande con servizio assistito ai tavoli. La Corte ha dichiarato la questione non fondata, ritenendo che alle regioni speciali si estenda la competenza legislativa piena in materia di commercio spettante alle regioni ordinarie: dunque, dopo il 2001 il decreto legislativo numero 114 del 1998 ha acquisito carattere cedevole, applicandosi solo alle regioni che non abbiano adottato una propria legislazione nella materia del commercio.
L’articolo 65 della citata legge provinciale era stato censurato in quanto limiterebbe l’ambito del rinnovo dodicennale delle concessioni di posteggio su area pubblica (previsto dall’articolo 181, comma 4-bis, del decreto-legge numero 34 del 2020), circoscrivendolo alle sole concessioni non implicanti il servizio assistito di somministrazione. La Corte ha dichiarato le questioni sollevate inammissibili per incompleta ricostruzione del quadro normativo, in quanto il giudice a quo non ha tenuto conto della direttiva Bolkestein (direttiva servizi 2006/123/Ce). Dal momento che l’articolo 181, comma 4-bis, del decreto-legge numero 34 del 2020 (oltre all’articolo 11 della legge numero 214 del 2023, che ha fatto salva la proroga già disposta fino al 2032), appare in contrasto con l’articolo 12 della direttiva servizi, norma considerata self-executing dalla Corte di Giustizia dell’Unione europea Cgue, il giudice avrebbe potuto disapplicare tali norme nell’ambito della causa di sua competenza. In alternativa alla disapplicazione, però, avrebbe potuto altresì rimettere alla Corte costituzionale la questione di legittimità costituzionale concernente le norme sul rinnovo dodicennale delle concessioni, dato che tali norme componevano il quadro normativo rilevante nel suo giudizio, rappresentando il fondamento della pretesa dei concessionari.
La Corte ha ribadito che il sindacato accentrato di costituzionalità non si pone in antitesi con un meccanismo diffuso di attuazione del diritto europeo, ma con esso coopera a costruire tutele sempre più integrate. Sarà il giudice ad individuare il rimedio più appropriato, ponderando le peculiarità della vicenda sottoposta al suo esame.
- 14:03 - **Difesa: Consulta, 'inclusione scatti anzianità in incrementi stipendi 2011-2013 incostituzionale'**
Roma, 19 dic. (Adnkronos) - La mancata esclusione dal blocco stipendiale per il triennio 2011-2013 del beneficio degli scatti per invalidità di servizio ex articolo 1801 del codice dell’ordinamento militare, che, 'pur aggiungendosi al trattamento economico, non persegue specificamente la finalità di miglioramento patrimoniale propria degli incrementi retributivi, ma risponde ad un’esigenza di tutela indennitaria del lavoratore colpito da invalidità per ragioni di servizio, esibisce una intrinseca irragionevolezza'. È quanto ha affermato la Corte costituzionale nella sentenza numero 207, depositata oggi, con la quale è stata dichiarata l’illegittimità costituzionale, per contrasto con il principio di ragionevolezza ex articolo 3 della Costituzione, dell’articolo 9, commi 1 e 21, del decreto-legge numero 78 del 2010, convertito, con modificazioni, nella legge numero 122 del 2010, nella parte in cui non esclude dal proprio ambito di applicazione l’incremento economico previsto dall’articolo 1801 del codice dell’ordinamento militare.
La questione era stata sollevata dalla del Consiglio di Stato, seconda sezione consultiva, il quale aveva denunciato l’irragionevolezza delle disposizioni suddette – oltre che dell’articolo 1, comma 1, lettera a), del d.P.R. numero 122 del 2013 che ne ha prolungato l’efficacia sino al 31 dicembre 2014 –, nella misura in cui sottopongono al medesimo regime di blocco tutti gli aumenti stipendiali, senza prevedere una deroga per gli scatti per invalidità di servizio, nonostante tale beneficio sia diretto a riparare la menomazione dell’integrità psicofisica del dipendente divenuto invalido per fatti di servizio e non a migliorarne la posizione giuridica ed economica.
Il rimettente aveva anche lamentato la violazione dell’articolo 38 della Costituzione, osservando che, per effetto delle previsioni censurate, il personale interessato non potesse «fruire di adeguate misure di sostegno in caso di malattia ed invalidità», subendo, peraltro, una ingiustificata discriminazione rispetto agli altri dipendenti pubblici, per i quali, in caso di riconoscimento di una infermità contratta per causa di servizio, l’ordinamento prevede misure di ristoro non collegate al trattamento stipendiale e, quindi, sottratte alla disciplina del blocco.
La Corte ha, in primo luogo, richiamato le pronunce con le quali aveva già scrutinato la disciplina del blocco stipendiale, escludendone, sotto vari profili, l’illegittimità costituzionale, per rimarcare come, nel caso di specie, oggetto di censura non siano le misure di contenimento della spesa pubblica in sé considerate, ma la mancata esclusione dal novero degli incrementi ad esse assoggettati dello speciale beneficio di cui all’art. 1801 cod. ordinamento militare.
Tale provvidenza, ha osservato la Corte, assolve una funzione indennitaria, in quanto, come già evidenziato nella sentenza numero 13 del 2024, risponde al 'principio generale della 'compensazione dell’infermità' ed è volta a ristorare 'il sacrificio derivante dall’attività di servizio'. La sentenza ha, quindi, affermato che l’inclusione del beneficio ex articolo 1801 del codice dell’ordinamento militare nel perimetro applicativo del blocco determina 'un’incoerenza teleologica, poiché annette le medesime conseguenze giuridiche a fattispecie eterogenee sul piano finalistico'. Il mancato riconoscimento degli scatti per invalidità di servizio maturati nel periodo di vigenza delle misure restrittive imposte dal decreto-legge numero 78 del 2010, come convertito, comporta, infatti, per i dipendenti interessati, la perdita, senza possibilità di recupero, di uno specifico strumento di compensazione dell’invalidità subita a causa del servizio svolto.
Da ultimo, la sentenza ha ricordato che gli scatti per invalidità di servizio, non solo offrono 'una sorta di “riparazione” per il danno alla persona riconducibile al servizio prestato', ma, in concorso con l’equo indennizzo e la pensione privilegiata, sopperiscono alla mancata previsione, per il personale al quale sono destinati, di una specifica tutela assicurativa contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali. Le altre questioni sollevate sono state dichiarate inammissibili.
- 13:47 - **Fondazione Open: Renzi, '5 anni di massacro per accusa infamante e ingiusta'**
Roma, 19 dic. (Adnkronos) - "Cinque anni di massacro mediatico per un'accusa infamante e ingiusta. Ora che è finita il mio primo pensiero va a chi non ha mai dubitato mai di noi, a cominciare dalla mia famiglia, da mia moglie e dai miei figli". Così al TG1 Matteo Renzi, prosciolto dal Gup di Firenze con gli altri indagati per l'inchiuesta sulla Fondazione Open.
- 13:42 - **Fondazione Open: Boschi (Iv), 'dopo anni di sofferenza finisce incubo'**
Roma, 19 dic. (Adnkronos) - "Finisce l’incubo. Dopo anni di sofferenza silenziosa oggi si chiude la pagina di Open: sono stata prosciolta". Lo scrive in un post su Facebook la deputata di Italia Viva Maria Elena Boschi.
"Da avvocato - spiega - conoscevo l’assurdità delle accuse. Da parlamentare ero certa della correttezza del nostro operato. Ma da donna ho sofferto molto, quasi sempre in silenzio. Ringrazio Giulio per avermi abbracciata e capita. Ringrazio i miei genitori e i miei fratelli, tutta la famiglia, per avermi aiutata e sostenuta, a cominciare da mio padre che aveva dovuto soffrire un trattamento persino peggiore ma altrettanto ingiusto. Ringrazio i miei avvocati, Nanni e Pellegrini e soprattutto Paola Severino collega amica e faro. Abbraccio Matteo, Luca e tutti i miei amici e colleghi. E do a tutti l’appuntamento alla prossima Leopolda, a ottobre 2025". "Non smettiamo di lottare per un Paese più giusto. E più garantista", conclude Boschi.