Arriviamo subito al dunque senza se e senza ma. Prendete uno specchietto, adagiatevi comodamente sopra al vostro letto (possibilmente quando i bambini non sono in giro). Sfilatevi le mutande. Aprite le gambe e ponete la parte in oggetto bene in vista, alla luce, e osservate attentamente. Cosa vedete? Nella mia casta ingenuità esteta-vaginale ho sempre creduto che avessimo tutte (escluse le nonne con dodici figli partoriti) un comune denominatore. Un dettaglio inconfutabile, una certezza quanto le mestruazioni ogni mese. Ma sbagliavo. E se resta vero che in partenza siamo fatte alla stessa maniera, la tendenza degli ultimi anni (soprattutto in Usa e Uk ma sta arrivando anche da noi) dimostra che le donne hanno deciso di cambiarsi i connotati là dove non batte il sole.
Si chiama vaginoplastica e viene sponsorizzata come un semplice intervento di chirurgia estetica effettuato in day hospital. In pratica, se le tue piccole o grandi labbra non ti soddisfano, non sono abbastanza briose, troppo grasse, grinzose, debordanti, asimmetriche o cascanti, è possibile ritoccarle anche meglio di photoshop e ottenere una bellezza a tutto tondo. Alle donne in età adulta che si sottopongono a questa procedura viene reclamata come ‘svecchiamento vaginale’. Il dato più allarmante però è che la labioplastica è prediletta soprattutto dalle giovanissime, adolescenti appena maggiorenni. Nell’ultimo anno in America si è registrato un aumento del 44% mentre il dato è quintuplicato in Inghilterra. E’ la seconda operazione di chirurgia estetica più in crescita dopo la ricostruzione dei glutei alla J-LO.
Escludendo i casi in cui una vaginoplastica può essere raccomandata (come nel caso di alcune pluripare), bisogna interrogarsi sul perché una giovane donna voglia avere una vagina più bella. In primo luogo non viene fatta per soddisfare la volontà dei loro compagni. In un sondaggio effettuato da Dr. Streicher della Northwestern University’s medical school, al 98% degli uomini NON interessa affatto il profilo estetico della vulva, non più del colore degli occhi o la forma delle orecchie. Dunque le donne lo fanno per se stesse. Un elemento importante va ricercato nell’aumento della depilazione totale nelle giovani. La rimozione quasi integrale dei peli mette in primo piano quelle zone che madre natura voleva tenere in ombra. Anche la crescente accessibilità a siti pornografici e immagini ‘stereotipate’ ha creato la convinzione che esista una vagina ‘ideale’. Infine, la vaginoplastica è una procedura vantaggiosa, non è coperta da assicurazione sanitaria, è veloce e richiede solo l’utilizzo di anestesia locale.
C’è una stridente contraddizione che balza all’occhio e conferma quanto le donne non siano le uniche proprietarie e custodi del loro corpo. I chirurghi che si apprestano a modellare la vagina di una ragazzina per ragioni estetiche non sembrano esprimere particolari scrupoli di coscienza mentre quando si tratta di chiedere un’interruzione di gravidanza – anche se nel suo pieno diritto – la donna incontra molte resistenze da parte dell’apparato medico che dovrebbe tutelarla. Nell’ultimo anno in America il numero degli aborti è calato del 4% e sempre l’anno scorso in Texas (dopo l’approvazione della legge HB2) più della metà delle ‘abortion clinics‘ è stata costretta a chiudere. Per Ted Cruz, candidato repubblicano alla Presidenza (ritiratosi solo ieri dalla corsa) anche le donne vittime di violenza dovevano partorire il figlio del loro stupratore. L’Italia ha uno dei tassi più alti al mondo di medici obiettori di coscienza, in alcune regione è praticamente impossibile interrompere la gravidanza. La misoginia del ventunesimo secolo resiste e resta ancorata al tessuto sociale a tutte le latitudini del mondo, ma è ugualmente triste constatare che anche per le stesse donne risulta difficile amare il proprio corpo.