A ventiquattrore dall’arresto si è autosospeso dal Pd il sindaco di Lodi, Simone Uggetti, finito in carcere con l’accusa di turbativa d’asta. A darne notizia è il suo legale Pietro Gabriele Roveda: “Per correttezza e per massima garanzia prima per se stesso poi per l’immagine del partito che rappresenta Simone Uggetti si è autosospeso dal Pd”, dice l’avvocato al termine dell’interrogatorio a San Vittore in cui l’ex primo cittadino ha risposto alle domande del gip.
L’avvocato dice che Uggetti ha ribadito al giudice di aver agito “per il bene della città” e ha spiegato di aver chiesto una misura meno afflittiva rispetto a quella del carcere. “E’ provato per essere stato catapultato in un sistema di questo genere, ma ha parlato”. Per il legale l’obiettivo di Uggetti è “collaborare: vuole fornire tutti gli elementi a sua conoscenza per uscire al più presto da questa vicenda”. “Siamo disposti a chiarire quanto è successo anche davanti al pm” assicura Roveda, che non è entrato nel merito del pericolo di inquinamento delle prove che ha fatto scattare le manette per il successore del vicesegretario del Pd Guerini, al quale è stata anche revocata la carica di sindaco in ragione dell’ordinanza di custodia cautelare. Uggetti è accusato di aver cercato di manomettere, formattandoli, i computer, per cercare di far sparire della corrispondenza compromettente riguardo l’appalto per la gestione di due piscine comunali, che secondo l’accusa sarebbe stato confezionato ad hoc per poter far vincere una società.
Dalle carte dell’inchiesta, intanto, emerge il nome di un terzo indagato: si tratta di Luigi Pasquini, imprenditore lodigiano nell’ambito della ristorazione che entra dunque nell’indagine in quanto procuratore speciale di Sporting Lodi e presidente della Wasken Boys, aggiudicataria del precedente bando di gestione delle piscine scoperte.