Fuori Nathalie Naim, nota ambientalista portata in tribunale dai gestori di una bancarella. Ma resta in lista la presidente della commissione Affari sociali in consiglio comunale, che nell'ultima campagna elettorale ha ricevuto anche un contributo di 5 mila euro dalla Coop 29 Giugno. Non è indagata, ma nella relazione prefettizia sull'inchiesta si parla di "episodi che la mettono in relazione con il sodalizio criminale"
Fuori la candidata denunciata per diffamazione. Ma resta in lista la consigliera comunale a libro paga di Salvatore Buzzi, l’uomo al centro del sistema di Mafia Capitale. Questa è stata la scelta del Pd di Roberto Giachetti, candidato sindaco alle prossime elezioni a Roma. A segnalare quello che chiama “un doppio registro sorprendente” è il giornalista Franco Bechis dalle colonne del suo blog L’imbeccata. Le due candidate in questione sono Nathalie Naim ed Erica Battaglia. La prima, nota ambientalista, è stata esclusa dalle liste elettorali perché risultava avere un carico pendente per un reato di opinione: è stata denunciata per diffamazione dai gestori di alcune bancarelle. La seconda, invece, ha ricevuto finanziamenti per la sua ultima campagna elettorale da Salvatore Buzzi, l’imputato principale nel processo Mafia Capitale.
La candidata Pd, eletta in consiglio comunale nel 2013, è risultata avere ricevuto anche un contributo di 5 mila euro dalla Coop 29 Giugno. Battaglia non è indagata nell’inchiesta su Mafia Capitale, ma il blog del giornalista riprende alcuni passaggi della relazione prefettizia sull’indagine. “Non è indagata – si legge nel documento – ma la Commissione ha accertato una posizione di potenziale conflitto di interessi tra il suo mandato elettivo e la sua attività lavorativa”, cioè il suo lavoro alle dipendenze del consorzio Coin, una cooperativa sociale affidataria di commesse pubbliche proprio nel settore delle politiche sociali. Battaglia, infatti, è diventata presidente della commissione Affari sociali del consiglio comunale. E ancora: “Sullo sfondo di questo potenziale conflitto d’interessi, si stagliano alcuni episodi fotografati dall’ordinanza Mondo di Mezzo o dall’informativa, che mettono in relazione il Presidente Erica Battaglia, seppure non indagata, con il sodalizio criminale. Il primo è inquadrato dall’ordinanza nell’ambito della costruzione di un rapporto privilegiato che passava anche con incontri personali in luoghi diversi de quelli istituzionali”.
Intervistato dallo stesso Bechis a Omnibus su La7, Roberto Giachetti ha difeso Battaglia spiegando che “non ha carichi pendenti” e “quei contributi da Buzzi erano regolari, li ha presi alla luce del sole”. E incalzato sulla disparità di trattamento rispetto a candidate come Naim, il deputato dem ha risposto: “Non dovete chiederlo a me, ma al commissario del partito, Matteo Orfini, che ha deciso le liste. Io sono candidato sindaco di una coalizione, lo chieda a lui”.