“Anna Rita può candidarsi a Platì sapendo che nessuno voleva candidarsi perché nessuno voleva candidarsi perché per 10 anni due commissariamenti per ‘ndrangheta e omicidi politici. E Anna Rita si candida insieme a voi, non da sola“. Erano state queste le parole del premier Matteo Renzi a dicembre al termine di una Leopolda sotto tono a causa dell’inchiesta su Banca Etruria. Parole che oggi cozzano la scelta della segreteria nazionale del Partito democratico che ha imposto a Anna Rita Leonardi il ritiro della sua candidatura a sindaco di Platì (Reggio Calabria), uno dei paesini simbolo della lotta alla ‘ndrangheta. A dicembre, dal palco della Leopolda, l’ormai ex candidata Leonardi aveva detto: “Platì è un paesino di 4mila abitanti, ha visto due recenti scioglimenti per infiltrazioni mafiosa e due sindaci uccisi per mano della ‘ndrangheta. In una situazione del genere la cosa meno saggia era candidarsi salvo poi ritirarsi dopo il primo comunicato stampa. E invece io l’ho fatto. Questa è la sfida di tutti noi. Ho avuto la certezza di dover andare avanti”. Ventiquattrore prima della presentazione delle liste, la Leonardi si è ritirata
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