E’ passato quasi un mese dalla morte di Gianroberto Casaleggio, e molto si è scritto e detto sulla figura della mente del Movimento nato sulla rete. Chi è stato veramente il deus ex machina del M5s, l’ispiratore della filosofia grillina, amante delle influenze new age che tanto hanno ispirato le sue visioni. Gli attivisti grillini che lo hanno conosciuto lo ricordano come un uomo taciturno, riservato, refrattario alle luci della ribalta, e impegnato in un lavoro più oscuro di regia del movimento fatto dietro le quinte, molto lontano dal clamore dei media, condizione ideale per poter meglio governare una creatura politica inedita e sperimentale, nata su internet. Per il guru di M5s, il web è il fuoco della conoscenza che libera la coscienza degli uomini dall’ignoranza e sprigiona energie e pensieri che li rendono pari a Dio. Una allegoria presente anche nel suo video Prometeus, con chiare influenze della società teosofica di Madame Blavatsky.
Significativa anche la visione della società del futuro immaginata da Casaleggio nel video “Gaia”. In questa società a governare è un ordinamento globale, il cosiddetto “Nuovo Ordine Mondiale”. Gli stati nazionali sono spariti, i confini come tali non esistono più, ed è stata creata una unica moneta di scambio a livello mondiale, dopo che le economie si sono fuse le une con le altre. L’uomo non è più sottoposto alla legge del suo Stato, ma a quella dell’ordinamento globale che vale per ogni singolo abitante del pianeta. Non si è più cittadini di stati sovrani, ma cittadini del mondo. Non è un processo democratico a legittimare tutto questo, ma una serie di shock economici e militari, talmente devastanti per portata ed effetti che inducono l’opinione pubblica ad accettare misure e limitazioni, che in contingenze diverse non sarebbe stato possibile realizzare.
Sarà questa la strada, secondo Casaleggio, alla quale andrà incontro l’umanità nei prossimi anni, e se pochi anni fa chiunque, non così lungimirante dal prevedere un futuro così oscuro e distopico, l’avrebbe definita una follia irrealizzabile, oggi ci sentiamo di dire che questo futuro non sembra più così lontano dal divenire presente. Gli affari di politica estera ed economica non vengono più decisi dentro i ristretti confini nazionali, gli organismi sovranazionali dispongono di un potere senza precedenti nella storia dell’Europa e del mondo, mentre quelle élite globocratiche denunciate da Samuel P. Huntington, vanno avanti per la realizzazione di questo progetto perché “non hanno bisogno della lealtà nazionale, vedono i confini nazionali come ostacoli che stanno fortunatamente sparendo, e giudicano i governi nazionali come residui del passato, utili solo per favorire le operazioni dell’élite globale.”
L’idea che solo una struttura al di sopra degli stati possa risolvere i conflitti sociali ed economici dell’umanità, è ripetuta come un mantra politico da tutti gli osservatori e analisti che individuano nella prosperità della razza umana, la cessione di sovranità a livello globale. Innumerevoli sono gli editoriali, le pubblicazioni scientifiche, e i discorsi politici che abbracciano l’idea della supergovernance. Né scrisse Gorbačëv nel 2009 sull’International Herald Tribune, a pochi mesi di distanza dall’elezione di Obama, e lo seguì a stretto giro Henry Kissinger intervistato dalla Cnbc che si fermò a riflettere sull’importanza del momento storico attuale per “ la creazione di un Nuovo Ordine Mondiale”.
Che senso ha parlare ancora di teorie della cospirazione, quando basta attingere dalla numerosa letteratura ufficiale dei giuristi,politici ed economisti contemporanei per trovare riscontro dell’idea di governance globale? La prima fase della globalizzazione prometteva un mondo simile al giardino dell’Eden, e il risultato è stato quello di ampliare ancora di più la forbice tra le classi sociali, anche nei paesi con le industrie più avanzate e con i modelli di welfare sociali più solidi. Perché credere ora a coloro che auspicano la soluzione del supergoverno mondiale, quando le stesse persone 25 anni fa promettevano un mondo più ricco e prospero grazie alla globalizzazione?
Casaleggio sembrava perfettamente al corrente di questa visione del mondo nuovo dominato da una minuscola élite, e non mostrava alcuna ostilità verso di essa. C’è un’atmosfera di romanticismo utopico nel suo filmato, un racconto di immagini e sequenze che accompagna lo spettatore a considerare sotto un occhio benevolo un futuro terribile e fosco. Gaia non nascerà in un momento di coesione spirituale e di fratellanza dell’umanità, ma dalle ceneri di un conflitto senza precedenti scaturito dal confronto tra quei paesi che rinunceranno alla loro sovranità e favoriranno l’ascesa del supergoverno mondiale, e quelli che invece continueranno a difendere la loro esistenza e non accetteranno di cedere le loro prerogative in favore di un Leviatano camuffato in abiti di pace, ma che minaccia guerra a chiunque oserà ribellarsi alla sua volontà. Se il XX secolo è stato il secolo dei tre totalitarismi, il secolo XXI contiene in sé il germe di un quarto totalitarismo ancora più feroce e inedito, quello del supergoverno mondiale.
Cesare Sacchetti
Blogger e esperto in Studi europei
Politica - 9 Maggio 2016
Gianroberto Casaleggio e la sua visione di un nuovo mondo
E’ passato quasi un mese dalla morte di Gianroberto Casaleggio, e molto si è scritto e detto sulla figura della mente del Movimento nato sulla rete. Chi è stato veramente il deus ex machina del M5s, l’ispiratore della filosofia grillina, amante delle influenze new age che tanto hanno ispirato le sue visioni. Gli attivisti grillini che lo hanno conosciuto lo ricordano come un uomo taciturno, riservato, refrattario alle luci della ribalta, e impegnato in un lavoro più oscuro di regia del movimento fatto dietro le quinte, molto lontano dal clamore dei media, condizione ideale per poter meglio governare una creatura politica inedita e sperimentale, nata su internet. Per il guru di M5s, il web è il fuoco della conoscenza che libera la coscienza degli uomini dall’ignoranza e sprigiona energie e pensieri che li rendono pari a Dio. Una allegoria presente anche nel suo video Prometeus, con chiare influenze della società teosofica di Madame Blavatsky.
Significativa anche la visione della società del futuro immaginata da Casaleggio nel video “Gaia”. In questa società a governare è un ordinamento globale, il cosiddetto “Nuovo Ordine Mondiale”. Gli stati nazionali sono spariti, i confini come tali non esistono più, ed è stata creata una unica moneta di scambio a livello mondiale, dopo che le economie si sono fuse le une con le altre. L’uomo non è più sottoposto alla legge del suo Stato, ma a quella dell’ordinamento globale che vale per ogni singolo abitante del pianeta. Non si è più cittadini di stati sovrani, ma cittadini del mondo. Non è un processo democratico a legittimare tutto questo, ma una serie di shock economici e militari, talmente devastanti per portata ed effetti che inducono l’opinione pubblica ad accettare misure e limitazioni, che in contingenze diverse non sarebbe stato possibile realizzare.
Sarà questa la strada, secondo Casaleggio, alla quale andrà incontro l’umanità nei prossimi anni, e se pochi anni fa chiunque, non così lungimirante dal prevedere un futuro così oscuro e distopico, l’avrebbe definita una follia irrealizzabile, oggi ci sentiamo di dire che questo futuro non sembra più così lontano dal divenire presente. Gli affari di politica estera ed economica non vengono più decisi dentro i ristretti confini nazionali, gli organismi sovranazionali dispongono di un potere senza precedenti nella storia dell’Europa e del mondo, mentre quelle élite globocratiche denunciate da Samuel P. Huntington, vanno avanti per la realizzazione di questo progetto perché “non hanno bisogno della lealtà nazionale, vedono i confini nazionali come ostacoli che stanno fortunatamente sparendo, e giudicano i governi nazionali come residui del passato, utili solo per favorire le operazioni dell’élite globale.”
L’idea che solo una struttura al di sopra degli stati possa risolvere i conflitti sociali ed economici dell’umanità, è ripetuta come un mantra politico da tutti gli osservatori e analisti che individuano nella prosperità della razza umana, la cessione di sovranità a livello globale. Innumerevoli sono gli editoriali, le pubblicazioni scientifiche, e i discorsi politici che abbracciano l’idea della supergovernance. Né scrisse Gorbačëv nel 2009 sull’International Herald Tribune, a pochi mesi di distanza dall’elezione di Obama, e lo seguì a stretto giro Henry Kissinger intervistato dalla Cnbc che si fermò a riflettere sull’importanza del momento storico attuale per “ la creazione di un Nuovo Ordine Mondiale”.
Che senso ha parlare ancora di teorie della cospirazione, quando basta attingere dalla numerosa letteratura ufficiale dei giuristi,politici ed economisti contemporanei per trovare riscontro dell’idea di governance globale? La prima fase della globalizzazione prometteva un mondo simile al giardino dell’Eden, e il risultato è stato quello di ampliare ancora di più la forbice tra le classi sociali, anche nei paesi con le industrie più avanzate e con i modelli di welfare sociali più solidi. Perché credere ora a coloro che auspicano la soluzione del supergoverno mondiale, quando le stesse persone 25 anni fa promettevano un mondo più ricco e prospero grazie alla globalizzazione?
Casaleggio sembrava perfettamente al corrente di questa visione del mondo nuovo dominato da una minuscola élite, e non mostrava alcuna ostilità verso di essa. C’è un’atmosfera di romanticismo utopico nel suo filmato, un racconto di immagini e sequenze che accompagna lo spettatore a considerare sotto un occhio benevolo un futuro terribile e fosco. Gaia non nascerà in un momento di coesione spirituale e di fratellanza dell’umanità, ma dalle ceneri di un conflitto senza precedenti scaturito dal confronto tra quei paesi che rinunceranno alla loro sovranità e favoriranno l’ascesa del supergoverno mondiale, e quelli che invece continueranno a difendere la loro esistenza e non accetteranno di cedere le loro prerogative in favore di un Leviatano camuffato in abiti di pace, ma che minaccia guerra a chiunque oserà ribellarsi alla sua volontà. Se il XX secolo è stato il secolo dei tre totalitarismi, il secolo XXI contiene in sé il germe di un quarto totalitarismo ancora più feroce e inedito, quello del supergoverno mondiale.
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Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Quando la libertà è a rischio, l'unica cosa che puoi fare è metterla nelle mani più sagge. Ecco perché i conservatori continuano a crescere e stanno diventando sempre più influenti nella politica europea. Ed ecco perché la sinistra è nervosa. E con la vittoria di Trump, la loro irritazione si è trasformata in isteria". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni al Cpac.
"Non solo perché i conservatori stanno vincendo, ma perché ora i conservatori stanno collaborando a livello globale. Quando Bill Clinton e Tony Blair crearono una rete liberale di sinistra globale negli anni '90, furono definiti statisti. Oggi, quando Trump, Meloni, Milei o forse Modi parlano, vengono definiti una minaccia per la democrazia. Questo è il doppio standard della sinistra, ma ci siamo abituati. E la buona notizia è che le persone non credono più alle loro bugie".
"Nonostante tutto il fango che ci gettano addosso. I cittadini continuano a votarci semplicemente perché le persone non sono ingenue come le considera l'ultimo. Votano per noi perché difendiamo la libertà", ha ribadito.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "La sinistra radicale vuole cancellare la nostra storia, minare la nostra identità, dividerci per nazionalità, per genere, per ideologia. Ma non saremo divisi perché siamo forti solo quando siamo insieme. E se l'Occidente non può esistere senza l'America, o meglio le Americhe, pensando ai tanti patrioti che lottano per la libertà in America Centrale e Meridionale, allora non può esistere nemmeno senza l'Europa". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni al Cpac.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Il Cpac ha capito prima di molti altri che la battaglia politica e culturale per i valori conservatori non è solo una battaglia americana, è una battaglia occidentale. Perché, amici miei, credo ancora nell'Occidente non solo come spazio geografico, ma come civiltà. Una civiltà nata dalla fusione di filosofia greca, diritto romano e valori cristiani. Una civiltà costruita e difesa nei secoli attraverso il genio, l'energia e i sacrifici di molti". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni alla conferenza dei conservatori a Washington.
"La mia domanda per voi è: questa civiltà può ancora difendere i principi e i valori che la definiscono? Può ancora essere orgogliosa di sé stessa e consapevole del suo ruolo? Penso di sì. Quindi dobbiamo dirlo forte e chiaro a coloro che attaccano l'Occidente dall'esterno e a coloro che lo sabotano dall'interno con il virus della cultura della cancellazione e dell'ideologia woke. Dobbiamo dire loro che non ci vergogneremo mai di chi siamo", ha scandito.
"Affermiamo la nostra identità. Affermiamo la nostra identità e lavoriamo per rafforzarla. Perché senza un'identità radicata, non possiamo essere di nuovo grandi", ha concluso la Meloni.
(Adnkronos) - "Il nostro governo - ha detto Meloni - sta lavorando instancabilmente per ripristinare il legittimo posto dell'Italia sulla scena internazionale. Stiamo riformando, modernizzando e rivendicando il nostro ruolo di leader globale".
"Puntiamo a costruire un'Italia che stupisca ancora una volta il mondo. Lasciate che ve lo dica, lo stiamo dimostrando. La macchina della propaganda mainstream prevedeva che un governo conservatore avrebbe isolato l'Italia, cancellandola dalla mappa del mondo, allontanando gli investitori e sopprimendo le libertà fondamentali. Si sbagliavano", ha rivendicato ancora la premier.
"La loro narrazione era falsa. La realtà è che l'Italia sta prosperando. L'occupazione è a livelli record, la nostra economia sta crescendo, la nostra politica fiscale è tornata in carreggiata e il flusso di immigrazione illegale è diminuito del 60% nell'ultimo anno. E, cosa più importante, stiamo espandendo la libertà in ogni aspetto della vita degli italiani", ha concluso.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - L'Italia è "una nazione con un legame profondo e indistruttibile con gli Stati Uniti. E questo legame è forgiato dalla storia e dai principi condivisi. Ed è incarnato dagli innumerevoli americani di discendenza italiana che per generazioni hanno contribuito alla prosperità dell'America". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni al Cpac a Washington. "Quindi, a loro, permettimi di dire grazie. Grazie per essere stati ambasciatori eccezionali della passione, della creatività e del genio italiani".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - Standing ovation dalla platea della convention Cpac a Washington al termine dell'intervento video della premier Giorgia Meloni. Un intervento nel quale la presidente del Consiglio ha richiamato valori e temi che uniscono conservatori europei e americani, a partire dalla difesa dei confini, ribadendo la solidità del legame tra Usa e Ue. "I nostri avversari - ha detto Meloni- sperano che il presidente Trump si allontani da noi. Ma conoscendolo come un leader forte ed efficace, scommetto che coloro che sperano nelle divisioni si smentiranno".
"So che alcuni di voi potrebbero vedere l'Europa come lontana o addirittura lontana o addirittura perduta. Vi dico che non lo è. Sì, sono stati commessi degli errori. Le priorità sono state mal riposte, soprattutto a causa delle classi dominanti e dei media mainstream che hanno importato e replicato nel Vecchio Continente", ha affermato la premier.
La presidente Meloni ha fatto un passaggio sull'Ucraina ribadendo "la brutale aggressione" subito dal popolo ucraino e confidando nella collaborazione con gli Usa per raggiungere una "pace giusta e duratura" che, ha sottolineato, "può essere costruita solo con il contributo di tutti, ma soprattutto con forti leadership".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - Le "elite di sinistra" si sono "recentemente indignate per il discorso di JD Vance a Monaco in cui il vicepresidente ha giustamente affermato che prima di discutere di sicurezza, dobbiamo sapere cosa stiamo difendendo. Non stava parlando di tariffe o bilance commerciali su cui ognuno difenderà i propri interessi preservando la nostra amicizia". Mo ha sottolineato la premier Giorgia Meloni nel suo intervento al Cpac.
"Il vicepresidente Vance stava discutendo di identità, democrazia, libertà di parola. In breve, il ruolo storico e la missione dell'Europa. Molti hanno finto di essere indignati, invocando l'orgoglio europeo contro un americano che osa farci la predica. Ma lasciate che ve lo dica io, da persona orgogliosa di essere europea - ha detto ancora - Innanzitutto, se coloro che si sono indignati avessero mostrato lo stesso orgoglio quando l'Europa ha perso la sua autonomia strategica, legando la sua economia a regimi autocratici, o quando i confini europei e il nostro stile di vita sono stati minacciati dall'immigrazione illegale di massa, ora vivremmo in un'Europa più forte".