Prima di ogni tornata elettorale tutte le posizioni politiche preparano un programma con tante parole e qualche idea. Hanno difficoltà ad esprimere pareri e programmi sulla sanità salvo, una volta eletti, “gestire” la nostra salute e la nostra malattia a loro piacimento. Molti mi dicono ad esempio che parlare di salute e di sanità per le Amministrative non ha seguito elettorale in quanto la sanità è “regionale“. Purtroppo questo è vero per la spesa sociale. Ma il sindaco ed il Consiglio comunale sono garanti della salute dei cittadini. Quindi occorre riposizionare al centro dei discorsi elettorali la sanità che ha una spesa corrispondente a circa il 7% del pil nazionale ed un costo sociale solo per la medicina difensiva di circa 12 miliardi di euro all’anno.
Occorrerebbe che le organizzazioni dei medici scendessero in campo non solo per difendere le proprie posizioni ma anche per difendere la salute dei cittadini. Una proposta sanitaria interessante a livello nazionale e locale potrebbe essere quella di riorganizzare il sistema di controllo dell’operato dei medici: unità operative di controllo regionali che controllino a campione i pazienti, non le cartelle cliniche, rivisitandoli per vedere se un determinato esame o intervento è appropriato. Elaborare statistiche di successi e di complicanze in modo da “spostare” fisicamente i medici migliori ad insegnare a chi ha, suo malgrado, maggiori complicanze.
Come contropartita il governo elabori un sistema di non possibilità di denuncia dei sanitari che spesso sono la causa della medicina difensiva, di costi sociali di assicurazioni onerose, fino alla rinuncia dei giovani medici di alcune specialità “pericolose”. Insomma dichiariamo la disponibilità a farci controllare in modo adeguato per non farci denunciare spesso in modo superficiale ed inutile. Vergognose infatti sono le situazioni che si evidenziano in molti ospedali italiani con la rincorsa dei legali ai pazienti con premessa di ottenere anche il rimborso delle vacanze programmate!
Una nuova sanità dalla parte dei pazienti con i medici disponibili a farsi controllare e lo Stato che li difenda nel loro difficile compito in modo da sradicare comportamenti che nulla hanno a che vedere con il bene comune. A livello nazionale, regionale o comunale.