La senatrice del Pd Cirinnà risponde al candidato sostenuto da Forza Italia, Ncd e La Destra contrario alle unioni tra omosessuali: "Va contro una legge dello Stato". Giachetti: "Io invece non vedo l'ora di votare la legge alla Camera". Boschi: "Sindaci devono rispettare e applicare le norme"
Annuncia che, se verrà eletto, nella sua squadra ci saranno donne, che gli stranieri devono trovare un lavoro entro sei mesi o altrimenti “non possono stare”. Che le auto a Roma possono diminuire del 30% e che sarà costruito un cimitero comunale per gli animali. Ma Alfio Marchini – candidato sindaco nella Capitale sostenuto, oltre che dalla sua lista civica, da Forza Italia, Ncd e La Destra – durante il Forum dell’Ansa mette un punto fermo sulle unioni gay: “Non ho nulla contro il riconoscimento dei diritti civili ma non è compito del sindaco fare queste cose per cui non le celebrerò se dovessi vincere le elezioni”.
Dichiarazioni che provocano la reazione del ministro delle Riforme Maria Elena Boschi: “Ogni sindaco è chiamato in primo luogo a rispettare la legge e applicarla – ha detto-. Se il Parlamento approverà la legge mi auguro che i sindaci siamo i primi a rispettare le leggi dello stato. Sono i primi cittadini e devono dare il buon esempio”. Sul caso interviene anche Monica Cirinnà, prima firmataria del ddl già approvato in prima lettura a palazzo Madama. “Alfio Marchini vuole essere un sindaco che non rispetta la legge – commenta la senatrice – un bel biglietto da visita. Le unioni civili, una volta approvate definitivamente dal Parlamento non sono derogabili per scelta politica”. Cirinnà poi aggiunge che “se Marchini, come ha annunciato, non celebrerà le unioni civili tra persone dello stesso sesso non soltanto andrà contro i diritti dei cittadini romani, ma anche contro una legge dello Stato con tutte le conseguenze civili e penali”. E, precisando che in questo caso “siamo di fronte alla prima dichiarazione omofoba di un candidato a sindaco per blandire gli elettori di destra”, la parlamentare ricorda a Marchini “che esiste l’articolo 328 del codice penale sull’omissione degli atti d’ufficio e che il sindaco giura sulla Costituzione, impegnandosi a rispettare la legge”. E, in contrapposizione a quanto dichiarato da Marchini, il suo rivale del Pd Giachetti dice di non vedere “l’ora di votare la legge alla Camera“.
“Virginia Raggi? Una presentatrice tv” – Marchini, oltre a esporre il suo programma da sindaco, attacca la candidata del Movimento 5 Stelle Virginia Raggi, secondo i sondaggi è data vincente al ballottaggio. “I romani dovrebbero avere un sindaco e non una brillante presentatrice televisiva che recita un copione e che scappa dai confronti – ha detto di lei -. Un candidato sindaco che si impegna a farsi validare da altri le proprie decisioni lascia il tempo che trova. A differenza del M5s, noi rappresentiamo una politica concreta”. Critica i cinquestelle che “parlano bene e razzolano male. Hanno sempre criticato il Pd, ma erano pronti ad entrare in giunta con Marino, quando ci siamo autosospesi loro sono rimasti al loro posto e dal notaio per mandare a casa il sindaco non si sono visti”. E si schiera anche contro la proposta del movimento di delisting della municipalizzata romana dell’acqua Acea. “Chi dice di togliere Acea dalla Borsa non sa di cosa parla – prosegue -. E’ senza senso”. Poi propone la sua soluzione: “Piuttosto che occuparsi di poltrone Acea va incalzata sul piano industriale. Con Sap ha fatto un investimento importante sul suo servizio che potrebbe essere utilizzato per esempio anche per le buche, con un sistema che da remoto consente di controllare lo stato di manutenzione delle strade”.
No alla privatizzazione delle controllate – Marchini frena sulle ipotesi di privatizzazione delle controllate del Comune, in particolare proprio di Atac, che potrebbe finire nel mirino di Ferrovie. Devono essere prima rese “efficaci ed efficienti, poi si può vedere come valorizzarle” e “prima di parlare di privatizzazione bisogna studiarne attentamente il piano industriale. La rete di esercizio va rivista e devono essere sfruttati di più i sistemi tecnologici, non solo per la frequenza del mezzo, ma anche per il suo riempimento”. Marchini annuncia quindi un piano antievasione, “oggi molto più alta del 25%”, e il rinnovo del parco mezzi, “assolutamente obsoleto”. “Fino ad oggi le municipalizzate sono state una forma di assistenza sociale indotta, basti pensare a parentopoli, ma possono invece creare ricchezza da ridistribuire sul territorio”.
Nel giorno in cui è previsto un suo incontro con Silvio Berlusconi a Palazzo Grazioli, Marchini non esclude l’ipotesi di apparentamento al secondo turno e, anzi, si dice aperto “a tutti coloro i quali al momento del ballottaggio vogliano dare un supporto alla nostra idea”. Parlando del suo movimento spiega che è “giovane, fatto di molti volontari che lavorano con passione”. Un movimento “di proposta e non di protesta come i 5 Stelle, che abbiamo qualcosa da dare e da costruire”. E, scherzando, ha aggiunto: “Qualche giorno fa il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri è venuto da me dicendomi ‘ho un problema in famiglia, mia figlia che ha 18 anni ti vota’”.
Sicurezza in città, sì ai droni. Poteri al sindaco, modello Berlino – Marchini ha spiegato di sostenere “l’uso dei droni e della tecnologia per garantire la sicurezza in città” e parlando del ddl sicurezza, punta a “dare la possibilità ai cittadini di partecipare al comitato di sicurezza e ordine pubblico”. Il candidato poi sostiene l’utilizzo dell’esercito a presidio “non solo del centro ma anche delle periferie, ed anche oltre il periodo del Giubileo“. Critica anche la riforma Delrio, che con l’abolizione delle Province e l’istituzione delle città metropolitane, “è una riforma a metà, non dà risposte alle grandi città e in particolare a Roma: l’amministrazione non può incidere veramente sulle politiche della città. Il mio modello è Berlino, dove chi governa ha poteri che il sindaco di Roma non ha”. Infine il bilancio comunale, secondo Marchini, deve tenere conto di una “lista” di priorità per tutti i quartieri, pensata con i cittadini, “che danno un contributo spassionato e competente”, con certezza di fondi che finanzino, ogni anno, uno, due, grandi progetti per municipio. “Insomma – conclude Marchini – va data al sindaco la possibilità di incidere realmente, partendo dal contributo dei cittadini. Il modello di città pensato anni fa non è più sostenibile e il fallimento è sotto gli occhi di tutti”.