In primo piano campeggia il lato b di una modella, e accanto il messaggio elettorale: “Elezioni amministrative del 5 giugno, scrivi Turrini”. Il manifesto, infatti, non è la pubblicità di una noto marchio di lingerie, ma la trovata di un candidato al Consiglio comunale di Bologna, Mario Turrini, in corsa con la lista civica Uniti si vince che sostiene Lucia Borgonzoni, concorrente alla poltrona di sindaco per la Lega Nord di Matteo Salvini. Una foto senza veli, il fondoschiena della modella non è coperto nemmeno dalla biancheria intima, che il giostraio originario di Cento, in provincia di Ferrara, classe 1971, ha pubblicato sul proprio profilo Facebook allo scopo, dice, di indurre i naviganti a soffermarsi sul messaggio. “La foto è servita per attirare la tua attenzione – scrive infatti Turrini, accanto all’immagine che ritrae la modella di spalle – altrimenti non l’avresti mai letto”.
Una trovata che da diversi utenti della rete è stata definita “sessista”, tanto che c’è chi chiede il ritiro dalla campagna elettorale di Turrini. “Dire vergogna è poca cosa – scrive Lilli Bard – perché non chiediamo a chi di competenza di obbligare il ritiro di un simile candidato?”. “Sono molto indecisa su chi votare – è il commento della scrittrice bolognese Francesca Sanzo – ma so certamente per chi non votare e mi auguro che questa persona, a fronte di questo cartello elettorale offensivo, anacronistico e contro all’etica che ha fatto propria anche il comune di Bologna, decida spontaneamente di ritirarsi”.
“Forse Turrini immagina che per farsi ascoltare le future consigliere dovranno mostrargli le tette? – attacca anche Barbara Spinelli, avvocato impegnato nell’assistenza alle donne vittime di violenza e candidata al Consiglio comunale di Bologna con la Coalizione Civica dell’aspirante sindaco Federico Martelloni – Turrini dovrebbe sapere che il Comune di Bologna ha firmato la Carta Europea per la parità fra donne e uomini nella vita locale. Il suo è un post sessista, che non offende solo le donne ma tutta la comunità che è chiamata al voto, e che stride con l’impegno istituzionale a farsi rappresentanti di tutti, e a non veicolare messaggi di odio verso i singoli gruppi sociali. A Turrini per certo mancano le tette e le altre curve che ha esposto per farsi ascoltare con piacere, ma forse un pò di sale in zucca gli sarebbe stato sufficiente a non farsi disprezzare per la sua manifesta misoginia”.
Ma, sempre su Facebook, c’è anche chi batte le mani al candidato, “solo per questo ha guadagnato un + 5%”, chi fa battute di spirito, “hai ragione, qualcuno ha letto”, e chi, in generale, ha apprezzato l’iniziativa. Tra i ‘mi piace’, infatti, spiccano quelli dei colleghi di lista di Turrini, il consigliere comunale ricandidato Michele Facci e Saverio Quadrelli. Tanto che Turrini poco più tardi, sempre sul suo profilo, rincara la dose: “Se vinco – scrive – faccio la foto girata”.