Secondo l'Autorità garante la compagnia di Onorato non ha rispettato la concorrenza chiudendo la porta allo scambio di slot chiesto da Blu Navy. Al di là della sanzione pecuniaria applicata, viene chiesto di realizzare un piano industriale che preveda una seconda nave durante l'estate e una copertura invernale della tratta. Tar permettendo
Nessun eccesso di concentrazione ma solo il mancato rispetto della concorrenza, che si è manifestato nel no allo scambio di slot chiesto dalla Blu Navy nei trasporti marittimi tra Portoferraio e Piombino. Così, al termine di un procedimento durato quasi un anno, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato si è espressa contro la compagnia di navigazione Moby Lines. Che ora – come si legge nel bollettino settimanale in cui 30 pagine sono dedicate proprio a questo provvedimento – dovrà pagare una sanzione amministrativa di 374mila euro (applicata al minimo possibile, cioè l’1% del fatturato) e presentare, entro 30 giorni, “le iniziative per dare ottemperanza alla richiesta di Blu Navy, relativa allo scambio orario, necessario a portare sulla linea un secondo traghetto per l’estate e una copertura anche invernale della tratta”.
La società di cui ha il controllo esclusivo l’armatore napoletano Vincenzo Onorato, che a febbraio 2016 ha definitivamente acquisito anche Tirrenia e Toremar, rendendo la Moby Spa la prima compagnia di navigazione italiana per le rotte del Mediterraneo, ha però tempo 90 giorni per pagare ed entro 60 giorni può presentare ricorso al Tar del Lazio contro l’accusa di avere una posizione dominante sul mercato.
Il punto intorno al quale ruota questa lunga querelle sul trasporto tra Piombino e l’Isola d’Elba sono le condizioni poste nel 2011 dal Garante per l’acquisizione della Toremar. Moby era, infatti, obbligata a cedere degli slot alle altre compagnie. Ma in questo caso la compagnia ha dimostrato che non ce n’è stato bisogno, perché la sua quota di slot risulta inferiore ai 2/3 di quelli disponibili sulla rotta Piombino-Portoferraio. Moby non si è, invece, attivata per fare in modo che le concorrenti (Blunavy e Forship) potessero stendere un piano economico e di trasporti, tali da essere realtà competitive con il nuovo soggetto Moby-Toremar. “In tal senso – si legge nella sentenza – Moby risulta essere stata, e tuttora risulta essere, negligente non avendo intrapreso alcuna iniziativa tempestiva, specifica e concreta, in quanto uno degli scenari possibili, al momento delle istanze avanzate da Blu Navy sia nel 2014 sia nel 2015 era anche quello di consentirgli di incrementare la propria presenza sulla rotta d’estate (passando da 1 a 2 navi) e di entrare sulla rotta d’inverno, senza che ciò comportasse la sostituzione di Blu Navy con Moby, bensì la compresenza di entrambi gli operatori, ciascuno con un’offerta tecnicamente fattibile e commercialmente valida. Si ritiene che la violazione – sottolinea ancora il Garante – sia idonea a incidere in modo significativo sulle dinamiche concorrenziali”.
Per ora, tuttavia, non si può scrivere la parola fine. Moby può, infatti, ricorrere contro la sentenza e il caso potrebbe trascinarsi ancora a lungo con nuove battaglie legali tra le compagnie di navigazione, dal momento che la programmazione valida per il 2016 è già stata approvata da tempo dall’Autorità portuale di Piombino e dell’Elba.