Televisione

Le Iene, giallo sulle dimissioni di Davide Parenti. E il creatore del programma di Italia1 per ora tace

A quanto pare il fortunato programma di Italia1 avrebbe dovuto trasmettere un servizio di Filippo Roma su presunti compensi in neri ricevuti da Fabrizio Corona. Il servizio sarebbe stato poi bloccato perché Maurizio Costanzo aveva ottenuto l'esclusiva dell'intervista all'ex re della movida milanese. Non è servita a fare chiarezza neppure una scarna nota diramata dalla dirigenza Mediaset

di Domenico Naso

Pare ci sia maretta in casa Mediaset, precisamente tra Davide Parenti, ideatore delle Iene, e la dirigenza di Cologno Monzese. Al centro della disputa, che avrebbe portato lo stesso Parenti a presentare una clamorosa lettera di dimissioni, c’è un uomo che è già parecchio abituato a dividere e creare casi mediatici: Fabrizio Corona. A quanto pare, infatti, il fortunato programma di Italia1 avrebbe dovuto trasmettere un servizio di Filippo Roma su presunti compensi in neri ricevuti dall’ex re della movida milanese e del gossip italico per alcune serate in discoteche e locali in giro per l’Italia.

Niente servizio, però, perché qualcuno ha deciso di bloccarne la messa in onda. “Colpa” di Maurizio Costanzo, si dice, visto che il suo redivivo talk show su Rete4 aveva ottenuto l’esclusiva dell’intervista a Corona. Si è parlato di censura, di intervento dall’alto per tutelare Corona, di volontà di non bruciare l’esclusiva di Costanzo, ma la verità è che non si sa ancora molto sui reali motivi della cancellazione del servizio. E non è servita a fare chiarezza neppure una scarna nota diramata dalla dirigenza Mediaset che recita quanto segue: “In merito a indiscrezioni di stampa totalmente infondate, Mediaset precisa che nessun servizio televisivo relativo a Fabrizio Corona è stato cancellato dai palinsesti per motivi di opportunità editoriale. La cautela ha riguardato un unico episodio che, a giudizio della Direzione Affari Legali aziendale, avrebbe potuto nuocere alle nostre reti televisive e allo stesso Corona per via della posizione legale del soggetto. Nessuna censura quindi e nessun intervento editoriale ispirato da chicchessia, ma semplicemente una scelta di tutela giuridica della nostra società”.

Non si capisce bene perché il servizio di Roma “avrebbe potuto nuocere” alle reti televisive del Biscione ma soprattutto non si capisce perché la Direzione Affari Legali dovrebbe preoccuparsi di eventuali effetti negativi sulla situazione legale di Corona stesso. Eppure Le Iene sono solite andare spedite come un treno contro personaggi ben più potenti e blasonati di Fabrizio Corona e in passato la Direzione Affari Legali di Mediaset non ha mostrato la stessa cautela e la stessa sensibilità. Forse la versione che accredita la volontà di non bruciare l’esclusiva di Maurizio Costanzo è la più credibile. Perché pur da freelance (è anche capoautore di Domenica In su RaiUno) il re del talk show conta ancora tantissimo dalle parti di Cologno.

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