Cultura

Salone del libro Torino 2016, da Zalone alla cucina: i dieci appuntamenti da non perdere

di Davide Turrini

Un’edizione futuribile e futuristica con buona pace di Marinetti. Il Salone del Libro 2016 apre i battenti il 12 maggio 2016 per una cinque giorni all’insegna della parola d’ordine della rinascita: “Visioni”. Dopo un anno turbolento fatto di avvisi di garanzia al vecchio presidente Rolando Picchioni, indagini sul numero di ingressi gonfiati e nuovi innesti economici robusti per salvare il salvabile di banche torinesi e ministeri romani (Miur e Mibact), per la kermesse letteraria giunta alla 29esima edizione non poteva che arrivare un rilancio che più che alle radici del passato guarda ai rami che cresceranno nel futuro. Chissà se il robot androide iCub, gioiellino di punta che l’Istituto italiano di Tecnologia (IIT) porta al Lingotto, aiuterà il Salone a rifarsi il trucco bello e “visionario”. Inoltre il testimonial d’eccezione, il fisico Roberto Cingolani, direttore dell’IIT, lancia la sfida impossibile, il legame tra cultura scientifica e cultura umanistica, frangente spesso bistrattato. “Il libro serve per capire il presente, è un bisogno fondamentale per rendere i cittadini informati, consapevoli, e che sappiano esercitare una coscienza critica per vivere in una democrazia partecipata e non gestita dalle élite”, ha spiegato il direttore editoriale Ernesto Ferrero. Sono più di mille gli editori presenti al Salone 2016, 70 le new entry (tra cui il marchio di editoria cartacea di Amazon, APub), due i premi Nobel presenti (Dario Fo e Shirin Ebadi), 1222 i convegni e i dibattiti in programma, con biglietti a prezzo speciale di 5 euro dopo le 18 per rilanciare presenze serali e Salone Off dove ci saranno, pare, parecchie sorprese, tra strofe lette e cantate in compagnia di Francesco Guccini, Luciano Ligabue, Roberto Vecchioni, e Antonello Venditti.

Le dieci cose da sapere su cosa accadrà al Salone 2016:


1. Quest’anno niente “paese ospite”
. Dopo il lancio a fine Salone 2015 della futura presenza dell’Arabia Saudita, l’ipotesi è tramontata tra mille polemiche, come è tramontata l’era del presidente Picchioni che nel descrivere il futuro “ospite” in tono entusiastico parlò di “uno dei Paesi più ricchi di proposte e fermenti culturali del Medioriente”. Ecco allora il focus “Anime arabe” con tra gli altri l’incontro con Chaimaa Fatihi (Non ci avrete mai, Rizzoli), studentessa musulmana di giurisprudenza a Modena che porta il velo e condanna duramente le stragi di Parigi; al dialogo Islamofobia tra Franco Cardini e Pietrangelo Buttafuoco.

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