“I voucher sono diventati la pietra dello scandalo. Sì, hanno dei problemi ma nel prossimo intervento – entro 10 giorni al massimo per essere portato al primo Cdm utile – li renderemo puntualmente tracciabili con un sms“. Così il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, durante l’assemblea di Rete Imprese Italia, commenta il caso delle truffe con l’uso dei buoni con cui si pagano le prestazioni occasionali come quelle di collaboratori domestici, badanti e baby sitter. “C’è qualcuno che mi ha detto che è complicato. Ma chi dice che mandare un sms è un problema – sottolinea Poletti rivolto alla platea dell’assemblea – dovreste espellerlo dalla vostra associazione”. Il ministro del Lavoro poi replica a chi ne vorrebbe l’eliminazione: “In questo Paese ci sono dai 2 ai 3 milioni di lavoratori in nero, vi risultano indagini e inchieste dei giornali su questo? Io – continua – che i giornali li guardo direi di no. Se facessimo la comparazione tra le pagine di giornali dedicati ai voucher e quelle dedicate al lavoro nero, ahimè, il lavoro nero perde 27 a zero”. Poletti è netto: “Se chiudiamo i voucher domani mattina, spediamo altre 300-400mila persone ad aggiungersi all’esercito del lavoro nero“. Poletti poi conferma ai microfoni de il Fatto Quotidiano che non c’è l’intenzione del governo di limitarne i settori di utilizzo. Ulteriore conferma arriva dal sottosegretario Tommaso Nannicini: “Sui voucher, all’ordine del giorno, c’è l’obiettivo di renderne più certo e più tracciabile l’utilizzo e dopo il monitoraggio capiremo se ci sono delle criticità“. E, alla domanda se i dati recenti non rappresentino un campanello d’allarme, risponde: “Fate una bella indagine sul lavoro nero, che in parte è stato riassorbito dai voucher, Se sull’onda dell’emotività, buttiamo il bimbo con l’acqua sporca, faremmo un regalo ai furbetti del lavoro nero. Ecco – conclude – li voglio vedere in prima pagina sul Fatto appena potete”